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Dati e automazione nella cassetta degli attrezzi del CFO per anticipare il futuro



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Per raccogliere, integrare e consolidare le informazioni finanziarie di un’azienda, così da avere una visione unitaria e chiara delle operazioni e delle performance, e pianificare con precisione gli scenari attraverso modelli di simulazione avanzati è necessario adottare strategie e strumenti ad hoc. Ecco cosa è emerso durante un evento organizzato da Clarex, Gold Partner SAP  

Pubblicato il 31 ott 2024



CFO View

Quello del CFO è un ruolo in forte trasformazione e si connota sempre più come strategico: è colui, infatti, che può fornire a CEO e Direttori di Business Unit visibilità sull’andamento del business e le informazioni che servono per prendere decisioni, con tempestività. Questo richiede andare oltre la raccolta e il reporting dei numeri e avere gli strumenti e le competenze per comprendere cosa significano ora e cosa possono significare per il futuro dell’azienda. Deve quindi essere in grado di simulare scenari per i prossimi anni (in termini di performance, profittabilità, sostenibilità…), facilitare il business planning per le LOB e gli altri C-Level, in coerenza con budget e piani strategici, e suggerire azioni di risposta ai cambiamenti di business.

Ed è qui che entra in gioco il digitale, come è emerso in occasione di “CFO View: pianificazione e bilancio consolidato in un’unica soluzione”, un evento a cui hanno partecipato CFO e manager dell’area Finance organizzato da Clarex, Gold Partner SAP – Value Added Reseller (VAR) fondato nel 2018 dalle due società di consulenza Apex e Regesta, che ha l’obiettivo di aiutare le aziende a diventare imprese intelligenti, guidate da informazioni e dati. Obiettivo: parlare dell’evoluzione del ruolo del CFO e delle nuove opportunità generate dal digitale.

Puntare su automazione dei processi e dati per avere visibilità in real-time

«Il ruolo del CFO e delle figure chiave di business che lavorano in area AFC è di essere essi stessi promotori del processo di trasformazione, entrando nel merito del supporto che la tecnologia può e deve dare al loro lavoro, che solo loro possono comprendere appieno – ha sottolineato Cosma Deservi, Senior Director Office of CFO di SAP Italia -. Si tratta di un aspetto decisivo che consente di adottare in modo efficace il digitale in area AFC e far sì che risponda in modo puntale alle specifiche esigenze di ciascuna realtà».

Un aspetto che sottolinea anche McKinsey & Company, secondo cui la rapida digitalizzazione della funzione Finance e delle Operation aziendali in generale rende fondamentale la competenza tecnologica. Più il CFO riesce a standardizzare i dati e i processi, più la funzione è veloce ed efficiente nel supportare i decisori. Al di là dei vantaggi operativi della tecnologia, il CFO deve comprendere il suo potenziale impatto sul settore e sul modello di business dell’azienda. Affinché la digitalizzazione funzioni, devono essere presenti due prerequisiti fondamentali: la standardizzazione dei processi per l’automazione e una visione chiara di come i benefici dell’automazione saranno messi a terra. In molti casi, l’automazione richiede anche la creazione di un’adeguata architettura dei dati, che garantisca la coerenza tra tutte le regioni, le funzioni e gli indicatori chiave di prestazione. Le parole chiave sono dunque due: automazione e dati. Automazione dei processi, per aumentare la produttività e liberare tempo per attività a valore. E dati, da analizzare per avere visibilità in real time di ciò che accade e anticipare il futuro.

«I dati sono alla base di qualsiasi progetto di digitalizzazione in area Amministrazione, Finanza e Controllo, al punto che oggi molte realtà premono per avere un finance data hub in grado di mettere a disposizione informazioni leggibili, accurate e puntuali, per facilitare anche il confronto fra funzioni aziendali – ha ribadito Deservi -. Il tema dell’automazione è conseguente e ci sono diverse realtà in Italia che stanno portando avanti dei progetti in tal senso. Le ultime release di SAP S/4HANA Cloud (l’ERP che fornisce best practice di settore più recenti e innovazione continua, ndr) consentono poi nello specifico già oggi di automatizzare i processi AFC in modo sempre più intelligente anche grazie all’integrazione con l’AI».

Come ha sottolineato il Manager di SAP adottare un ERP in Cloud è quindi il primo passo necessario: in pratica, da una parte rappresenta le fondamenta dell’automazione, perché adottare un ERP significa anche mappare e ottimizzare i processi, dall’altra è lo “scrigno” dei dati di qualità, dei dati affidabili e condivisi all’interno dei processi. «Nel loro percorso di digitalizzazione in Italia molte aziende hanno già adottato il core ERP per l’area amministrazione, finanza e controllo, cogliendone pienamente il valore in termini di standardizzazione e automazione dei processi. Adesso siamo in una nuova fase che vede il passaggio all’ERP in Cloud, che noi portiamo avanti con il programma RISE with SAP. Chi l’ha già fatto ha constatato un significativo ritorno sull’investimento e ne sta apprezzando le diverse potenzialità, tra cui la modularità in funzione dei progetti che si vuole implementare e prioritizzare. E poi il programma RISE permette di decidere se adottare un sistema standard, costruito sulle best practice messe a disposizione da SAP, o una soluzione su misura. Anche in questo caso il CFO gioca un ruolo fondamentale: deve valutare i vari scenari e capire quale sia il percorso migliore sia in termini economici sia di valore».

Analisi di scenario a portata del CFO con una soluzione in Cloud

Com’è emerso durante l’evento, il passo successivo per l’area AFC è poter fare affidamento su strumenti che supportino in modo ancora più puntuale i diversi processi. È il caso di CFO View di Clarex, la soluzione sviluppata su tecnologia SAP Analytics Cloud che permette di anticipare il futuro attraverso l’analisi dei dati supportata da modelli di Intelligenza Artificiale, e quindipianificare e formulare i budget e forecast, migliorando la capacità decisionale, grazie alla componente Planning, e anche di automatizzare le attività manuali necessarie per redigere il bilancio consolidato, garantendo conformità̀ alle normative e facilitando le decisioni strategiche, grazie alla componente Consolidation. L’integrazione con modelli di IA predittiva permette inoltre di elaborare previsioni avanzate, offrendo insight preziosi per affrontare al meglio i cambiamenti di mercato.

Più capacità decisionale con le analisi what if

«Valorizzare i tanti dati che hanno le aziende e trasformarli in informazione, in tempo reale. È questo il cuore di CFO View – ha sottolineato Marco Carraro, Sales Director di Clarex -. La soluzione completamente in Cloud permette di avere una scalabilità in termini di gestione dei dati e di acquisire informazioni da diverse aree e applicativi, dall’ERP di SAP ai foglie excel, passando da database e informazioni di terze parti, come ad esempio gli studi di settore e le notizie geopolitiche».

Proprio questo aspetto è oggi centrale, considerando anche il particolare momento storico, come ha ricordato il Manager: «Avere uno sguardo oltre i confini dell’azienda consente di prendere decisioni informate tanto alle grandi aziende, quanto alle piccole e medie che risentono fortemente anche delle oscillazioni del mercato. CFO View è un vero e proprio “motore di pianificazione”, che crea una struttura nervosa coerente con la realtà aziendale e che consente di creare degli scenari di what-if analysis completi oltre che complessi – con simulazioni attendibili, basate su numeri che alimentano report e dashboard personalizzati e interattivi. Utilizzando dati esogeni ed endogeni con la componente Planning è possibile avere una visione orizzontale dell’azienda, end-to-end, che permette al CFO di capire in che modo agire in ottica strategica e fare delle valutazioni in real time. Consente, ad esempio, di comprendere istantaneamente quello che accadrà in termini di cash flow all’aumento di prezzo di una materia prima. Inoltre, grazie ai modelli di IA, il CFO può generare stime realistiche sui prezzi di acquisto e vendita futuri, supportando una pianificazione finanziaria più accurata e reattiva.».

Quello di cui ha parlato Carraro è un vero e proprio cambio di paradigma che abilita un nuovo modo di lavorare per l’area Finance. E per prendere decisioni strategiche è necessario avere in mano tutte le informazioni necessarie e quindi uscire dalla logica a compartimenti stagni che spesso si accompagna alla gestione dei dati. A ribadirlo è stato Riccardo Cassini, CPM Department Manager di Clarex: «Oggi quello che serve al Corporate Performance Management è un approccio integrato, che superi i silos, secondo due viste: quella orizzontale e quella verticale. La prima, che porta dal budget delle vendite fino al cash flow e al piano monetario, richiede di tenere cont o delle relazioni che esistono tra i silos appunto, che poi sono in pratica quelli che noi chiamiamo “moduli”, ovvero le aree organizzative dell’azienda, dipendenti l’una dall’altra nel processo di pianificazione».

È quello che accade, per esempio, quando l’attività di planning sulle vendite condiziona il costo del venduto e, di conseguenza, anche gli acquisti: «C’è sempre una dipendenza funzionale all’interno del sistema nervoso dell’azienda di cui bisogna tenere conto. Il processo di integrazione porta ad avere una visione strutturata tra tutte le aree che a diverso titolo contribuiscono alla gestione del budget e fornisce anche un risultato al CFO, in termini di conto economico, stato patrimoniale e struttura finanziaria».

Avere una vista verticale vuol dire superare una delle principali criticità delle attività di planning, ovvero il recupero di tutte le informazioni che servono al Controllo di Gestione. Con CFO View è possibile, infatti, raccogliere i dati di input prodotti dalle diverse aree dell’organizzazione. «Grazie all’integrazione con l’ERP SAP e con le informazioni esterne, chi si occupa di queste attività può gestire i dati con uno strumento potente che riconosce misure e dimensioni normalmente utilizzate in azienda e seguire tutti i passaggi, dalla raccolta dati all’approvazione del budget, in maniera strutturata, controllata e storicizzata, coinvolgendo tutte le figure, dagli agenti all’area manager passando per il direttore vendite – ha raccontato Cassini -. Si arriva così a una semplificazione dell’attività di Planning, anche nelle realtà caratterizzate da processi e forecast complessi. Si tratta infatti di una soluzione configurabile a moduli, che rispondono a diverse esigenze, e che non richiede prerequisiti di installazione perché è in Cloud».

Semplificare il bilancio consolidato

I dati gestiti e ottimizzati dall’ERP e quelli che provengono da fonti terze (excel, database, ecc..) alimentano anche la componente Consolidation. «Laddove oggi ancora la procedura di consolidamento del bilancio è gestita per lo più manualmente, CFO View consente di automatizzare diverse fasi del processo, uniformando anche i dati delle varie company (a prescindere dal fatto che usino già SAP), come l’eliminazione delle transazioni intercompany (eliminando le transazioni tra società),la gestione delle valute multiple e la riconciliazione dei dati tra le diverse entità. Questo approccio consente di ridurre i rischi di errori e accelerare l’intero processo, rendendolo più affidabile e trasparente. Tra i suoi punti di forza si annovera la capacità di gestire diversi metodi di consolidamento, garantendo la conformità con le normative contabili nazionali e internazionali (Consolidato Statutory). Inoltre, consente di prevedere le ricadute sul consolidato al verificarsi di determinati eventi, decisioni, cambiamenti, avendo anche le proiezioni anche su cash flow e stato patrimoniale», ha detto Carraro, cui ha fatto eco Cassini: «In quanto “cugina del Planning”, la componente Consolidation permette di utilizzare gli stessi tool ed effettuare simulazione e what-if analysis. Partendo da una base comune, il CFO opera in modo sartoriale, tenendo conto di flussi, processi, regole e normative, con dati non più solo ex post ma anche ex ante. Ai consulenti di Clarex spetta, infatti, il compito di impostare la struttura dati opportunamente dettagliata per rappresentare in modo chiaro e univoco le specificità della realtà e poter contare così su simulazioni quanto più veritiere a quello che potrebbe accadere nel mercato di riferimento».

Articolo realizzato in collaborazione con Clarex

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