Gli ultimi nove mesi hanno rappresentato un duro banco di prova per le aziende di tutto il mondo e hanno impattato anche il ruolo del Chief Financial Officer (CFO). Secondo una ricerca Confesercenti, solo nel nostro Paese oltre 90mila imprese sono state costrette a chiudere i battenti e altre decine di migliaia sono in gravissima difficoltà a causa del Covid-19. Anche le realtà che sono riuscite a sopravvivere hanno dovuto fare i conti con un “ecosistema” completamente differente rispetto a poche settimane – se non pochi giorni – prima e si sono trovate ad affrontare una situazione completamente nuova e imprevedibile.
In questo scenario la capacità di resilienza ha giocato e continua a giocare un ruolo fondamentale. Come emerso nel corso del talk virtuale sul “CFO Resiliente” organizzato da Oracle, solo le imprese che hanno saputo adattarsi in fretta a nuove modalità operative e nuovi scenari produttivi possono aspirare a una transizione “indolore” verso il New Normal.
Il Chief Financial Officer ha di conseguenza visto crescere in maniera esponenziale il proprio peso all’interno dell’organigramma: l’abilità nella gestione del flusso di cassa e di tutti i processi collegati ha fatto la differenza tra aziende che sono state in grado di investire e quelle che, sul versante diametralmente opposto, hanno dovuto chiudere.
Resilienza finanziaria: la gestione “proattiva”
Marco Frecchio, Chief Purchasing & Supply Chain Officer di UFI Filters Group (distribuzione di ricambi per auto), e Tony Dalla Costa, CFO di 3Zero2–EuromediaGroup (produzione media e programmi TV) sono stati i protagonisti del Talk virtuale dedicato al CFO resiliente. In compagnia di Alessandro Evangelisti di Oracle i due top manager hanno parlato della loro esperienza nel corso della pandemia, evidenziando quelli che hanno rappresentato i punti di forza delle strategie delle loro aziende.
Per Frecchio la velocità nel decidere e nell’agire e la capacità di “lavorare in gruppo” sono stati gli elementi caratterizzanti di questo periodo. Le aziende uscite dalla logica “a silos” a favore di un’organizzazione del management più aperta e collaborativa sono state quelle che hanno riscosso maggior successo. Questo passaggio, infatti, ha permesso di accorciare la filiera decisionale, dando modo di reagire più in fretta agli stimoli provenienti dal mercato. Ciò ha permesso di passare da una gestione reattiva a una gestione proattiva della supply chain, a tutto vantaggio dei processi produttivi.
Il CFO resiliente e la collaborazione col CTO
Non molto differente il racconto di Tony Dalla Costa. Pur operando in un settore completamente differente, il CFO di 3Zero2 ha evidenziato come la reattività e la velocità siano state componenti fondamentali in questo 2020. La pandemia ha infatti accelerato alcuni cambiamenti già in atto, forzando le aziende ad agire (e reagire) di conseguenza. Il CFO è così diventato ancora più importante di quanto fosse prima, sostiene Dalla Costa, svolgendo compiti di raccordo tra le varie strutture aziendali. In particolare, il CFO ha iniziato ad agire di concerto con il CTO, così da valutare al meglio gli investimenti in nuove tecnologie. Anche questa è una caratteristica del CFO resiliente.
La tecnologia fattore abilitante della resilienza finanziaria
Nel corso del confronto è emerso il ruolo sempre più importante che la tecnologia riveste all’interno dei processi aziendali. Le soluzioni hi-tech sono ormai diventate un fattore abilitante di moltissime operazioni e, in questi ultimi mesi, hanno contribuito a migliorare (se non proprio a creare) la resilienza finanziaria aziendale.
Per il CFO la velocità decisionale e operativa e quindi la capacità di essere resiliente, hanno sottolineato Frecchio e Dalla Costa, è strettamente legata alla possibilità di analizzare in maniera sistematica tutti i dati a disposizione. Ciò è possibile solo con l’impiego di software ad hoc, che consentono di cogliere in anticipo cambiamenti in corso o in fase di “startup”.
L’utilizzo di piattaforme ERP ed EPM cloud, come quelle proposte da Oracle, consentono inoltre di migliorare la produttività e ridurre i costi di produzione, fornendo un contributo decisivo nel migliorare le informazioni a disposizione del CFO e di tutto il management. Nessun dirigente, infatti, potrà mai prendere decisioni solidamente fondate se deve lavorare su dati incompleti o addirittura errati. Per questo le soluzioni software di ultima generazione, potenziate da algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning, sono a tutti gli effetti un fattore abilitante non solo della resilienza finanziaria, ma di una nuova cultura aziendale.