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CFO, gli “attrezzi del mestiere” che cambieranno il ruolo della funzione Finance

In un’intervista sul Wall Street Journal il principal e leader della Performance Management Technology practice di Deloitte Consulting descrive l’impatto delle tecnologie Big Data, Predictive e Cognitive Analytics, Social Media e Crowdsourcing. «Il Chief Financial Officer ha tre sfide cruciali da affrontare»

Pubblicato il 07 Apr 2016

redazione

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La digitalizzazione sta cambiando profondamente molti settori, ma quali sono i suoi principali impatti sulla funzione Finance, e sul lavoro del Chief Financial Officer (CFO)? Il Wall Street Journal ha fatto il punto sull’argomento in un’intervista con Matt Schwenderman, principal e leader della Performance Management Technology practice di Deloitte Consulting, che sostanzialmente distingue due gruppi di tecnologie.

Quelle “enabling” (Mobility, Software-as-a-Service, Visualization e In-Memory Computing) costituiscono soluzioni già disponibili da tempo sul mercato e consolidate, che aiutano a fare con più efficacia ed efficienza le attività quotidiane di AFC (Amministrazione, Finanza e Controllo). Quelle “disruptive” invece sono in fase sperimentale ed entro 3-5 anni rivoluzioneranno l’attività stessa della funzione Finance, cambiandone il ruolo in azienda. Si tratta di Big Data, Predictive e Cognitive Analytics, Social Media e Crowdsourcing.

Delle tecnologie “enabling” abbiamo già parlato in un articolo di qualche settimana fa. In questo ci concentriamo sulle tecnologie Disruptive, cominciando dai Big Data, che – spiega Schwenderman – stanno già determinando cambiamenti profondi o incrementali nelle operation, nelle supply chain e nell’interazione con i clienti. «Le fonti per i Big Data sono di quattro tipi: dati strutturati o non strutturati, interni o esterni. Il Finance si è sempre tradizionalmente limitato a dati interni e strutturati, ma l’apertura a dati esterni e/o non strutturati può consentire analisi più precise – e quindi decisioni migliori – e collaborazioni più profonde con le altre funzioni aziendali. Un CFO lungimirante dovrebbe chiedersi “se altre funzioni in azienda stanno raccogliendo già questi dati, come posso sfruttarli per la mia?”».

Il Predictive Analytics invece permetterà al Finance di prevedere risultati modellando probabili scenari basati su input e variabili in tempo reale, invece che su ipotesi e assunzioni fissate una volta per tutte. Per esempio le previsioni di vendita potranno essere basate sui profili di soddisfazione dei clienti e sui trend reali di domanda, invece che su dati storici degli anni precedenti.

Se poi il Predictive Analytics si integra con tecnologie di machine learning ed elaborazione del linguaggio naturale si ottiene il Cognitive Analytics, che permette di affinare la formulazione di ipotesi, semplificare l’accesso alle informazioni, e di analizzare più grandi volumi di dati non strutturati, migliorando i processi decisionali.

Quanto a Social Media e Crowdsourcing, mentre in ambito CRM – cioè marketing, vendite e servizi ai clienti – le opportunità per un loro contributo sono ovvie, il discorso è meno immediato per il Finance, che però – spiega Schwenderman – può comunque trarre da queste tecnologie spunti di innovazione per i propri “tradizionali” processi, e benefici di condivisione di informazioni, collaborazione, e di conseguenza di riduzione dei tempi di processo.

«Per esempio come Deloitte abbiamo seguito un cliente che ha usato un tool di social media collaboration per ridurre i tempi di chiusura dei dati contabili di consuntivo mensili, e migliorare la capacità di capire intoppi e criticità di questo processo».

«CFO, trattate i CIO come Chief Integration Officer»

La parte finale dell’intervista si concentra poi sui rapporti su CFO e CIO, e sull’atteggiamento del CFO verso l’innovazione. «I CFO dovrebbero trattare i CIO come “Chief Integration Officer”, cioè manager capaci di “calare” ciascuna di queste innovative tecnologie nel contesto specifico di ogni area aziendale, e in particolare del Finance», spiega il leader della Performance Management Technology practice di Deloitte Consulting.

«Recentemente ho avuto a che fare con il CFO di un’azienda cliente che stava pensando di avviare un progetto pilota di reporting con componenti innovative di Big Data e visualizzazione. È emerso che la funzione IT stava già portando avanti un progetto simile in un’altra parte dell’azienda. Non c’era bisogno di comprare software, e l’IT aveva già competenze per aiutare il Finance a capire come usare Big Data e Visualization per le sue specifiche esigenze. La morale è che spesso è più una questione di integrare le tecnologie innovative attraverso l’azienda, e quindi anche nel Finance, che di fare da pioniere assoluto».

Le sfide principali per il CFO, conclude Schwenderman, sono tre. Primo: presidiare in modo molto attivo i processi di data management e data governance, «non solo per capire quali dati sono disponibili e dove, ma per tutti i problemi di normativa e conformità che li riguardano». Secondo: mantenersi aggiornati sui rischi di privacy e sicurezza dei dati, che continuano a cambiare con il crescere delle tecnologie adottate, degli accessi ai dati, e delle fonti di provenienza dei dati stesso. Terzo: resistere all’esigenza che tutto sia perfetto prima di “accendere” un nuovo sistema. «L’innovazione è più una faccenda di miglioramento continuo che di perfezione al primo colpo».

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