Dopo aver superato i 14 milioni di installazioni, a 24 ore dal lancio il 29 luglio scorso, a quasi un mese di distanza Windows 10 è risultato funzionante su più di 75 milioni di dispositivi nel mondo, con una diffusione in continua crescita: lo ha confermato su Twitter, in un post del 26 agosto, Yusuf Mehdi, Corporate Vice President of Marketing del gruppo Windows and Devices di Microsoft. E, sempre secondo fonti ufficiali Microsoft, di tutti questi sistemi, al 28 agosto, già circa un milione e mezzo utilizzavano Windows 10 nella versione Enterprise. Chi, possedendo un dispositivo basato su Windows 7, 8 o 8.1, ha deciso di sfruttare l’opportunità di aggiornamento gratuito a Windows 10, è stato certo incuriosito dalle innovazioni propagandate a più riprese dalla casa di Redmond: di sicuro, veder ricomparire sul desktop il familiare menu con tasto Start, per facilitare la scelta delle app, ha fatto piacere agli utilizzatori. Ma le nuove funzionalità generali spaziano in varie direzioni: dall’assistente digitale personale Cortana, che aiuta l’utente a reperire un’informazione desiderata, al nuovo browser Microsoft Edge, che permette di ricercare e leggere con maggior efficienza le pagine web, e scrivere direttamente note al loro interno, poi condivisibili con altri utenti. Tra le innovazioni figura anche Continuum, per l’ottimizzazione delle applicazioni e dell’esperienza d’uso su dispositivi desktop o basati su interfaccia touch (tablet).
Vantaggi per le aziende
Il nuovo SO promette migliorie dedicate ai professionisti IT e al mondo business: dalle PMI alle grandi imprese. Windows 10, dichiara Microsoft, può aiutare le organizzazioni a difendersi dai moderni attacchi informatici. I livelli di sicurezza sono più elevati, con meccanismi per proteggere dati e identità aziendali che vanno oltre le classiche password, e consentono l’esecuzione solo di software affidabile. Strumenti di MDM (mobile device management) basati su cloud semplificano l’amministrazione dei dispositivi. Dal punto di vista dell’aggiornanento del SO, con Windows Update for Business, Microsoft vuol fornire agli IT manager un controllo completo della distribuzione interna degli update, con la possibilità di regolare la frequenza degli aggiornamenti e selezionare le caratteristiche e funzionalità più indicate per ogni gruppo di addetti dell’organizzazione.
Obiettivi e realtà
L’obiettivo dichiarato da Microsoft è avere Windows 10 funzionante su un miliardo di dispositivi, fra PC, tablet e smartphone, entro i prossimi due, tre anni. Un numero forse più simbolico, e non esente da possibili interpretazioni. Windows 10, ritiene Paul Thurrott, giornalista, blogger di tecnologia e autore di innumerevoli articoli sul SO, è più affermato sui tradizionali PC e su dispositivi trasformabili come i PC 2-in-1, in cui la principale modalità d’interazione è con tastiera e mouse, o touchpad. Thurrott s’interroga invece su come Windows 10 potrà affermarsi sui tablet, e sugli smartphone. Intanto anche l’interesse dei professionisti IT è in crescita, come rileva un’indagine (’Windows 10: Will It Soar?’) di Spiceworks Voice of IT condotta in maggio, intervistando oltre 500 responsabili aziendali del settore in Nord America e nella regione EMEA sulle aspettative e i progetti per il nuovo SO.
Fra gli interpellati, il 96% si è detto interessato a Windows 10, con un 60% che afferma che il proprio reparto IT ha già valutato un versione di anteprima. Tra le più attraenti feature di Windows 10, il 64% indica il ritorno del tasto Start, il 55% l’opportunità di free upgrade da Windows 7 e 8; il 51% i miglioramenti nella sicurezza. Solo il 31% cita la maggior flessibilità di aggiornamento, e solo il 20% la disponibilità di app universali su PC e dispositivi mobile.
Compatibilità e bug: i maggiori freni all’adozione
Fra i punti chiave che preoccupano i responsabili IT nella transizione a Windows 10, il 79% cita i problemi di compatibilità hardware e software; il 65% i bug presenti nelle prime release, e il 59% la formazione degli utenti. Il 51% è preoccupato per la mancanza di supporto dei vendor di terze parti, mentre per il 43% il problema è il tempo richiesto dal processo di upgrade. Anche qui l’ambito critico, in un campo dominato da Android e Apple, si conferma l’uso di Windows 10 con i dispositivi mobile: sebbene il 48% dei rispondenti ritenga che utilizzare un SO comune per PC e mobile device rende più probabile considerare Windows 10, soltanto il 31% dice che sarebbe interessato ad avere Windows 10 per smartphone: una percentuale esigua, se confrontata con coloro che sono interessati a Windows 10 sui laptop (85%), sui desktop (83%) e sui tablet (50%). In sintesi, una domanda sorge spontanea: quanto la diffusione del nuovo SO su smartphone e tablet potrà influire sull’obiettivo di Microsoft di raggiugere, nei prossimi due o tre anni, il traguardo del miliardo di device?