REPORTAGE

Il ruolo dei virtual twin nell’accelerare una transizione green

Promuovere un’innovazione responsabile attraverso la tecnologia dei gemelli virtuali, per creare soluzioni eco-compatibili e affrontare sfide globali. È così che Dassault Systèmes porta avanti il proprio impegno verso la sostenibilità, ambientale e sociale

Pubblicato il 20 Dic 2023

Virtual twin

“Il momento di agire è adesso: crediamo che il mondo virtuale possa contribuire a rendere il mondo reale un posto migliore”: è con questa affermazione che Oliver Ribet, Executive Vice President, Europe, Middle East, Africa (EMEA) di Dassault Systèmes, ha confermato la mission dell’azienda che da anni fa dell’innovazione sostenibile il proprio business e porta avanti il suo impegno per raggiungere gli obiettivi futuri.

La tecnologia ha, infatti, rivoluzionato il modo in cui i prodotti vengono concepiti, realizzati e supportati, dando vita a un’innovazione continua senza precedenti: una trasformazione che nei prossimi anni sarà ancora più pervasiva. Viene quindi spontaneo chiedersi quale sia il ruolo del digitale e in che modo possa supportare la transizione verso un ecosistema globale più sostenibile attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e modelli aziendali più responsabili. È stato questo il tema centrale di cui si è parlato durante la visita che Dassault Systèmes ha organizzato al Campus europeo e al suo 3DExperience Lab, per conoscere da vicino in che modo è possibile ridurre il gap tra fisico e virtuale.

Fondata nel 1981 e con un bacino di più di 300mila clienti sparsi in 150 Paesi, l’azienda opera oggi in 3 settori economici di riferimento – Life Science and Healthcare, Manufacturing Industries, Infrastructure and Cities – attraverso un approccio al lavoro che genera valore grazie alla continua relazione tra persone, idee, dati e soluzioni. Il tutto senza mai perdere il focus sulla sostenibilità, che si declina in tre punti chiave: innovazione, competenze e modelli di business sostenibili.

Generare innovazione al servizio della sostenibilità

«Il nostro obiettivo per i prossimi 20 anni è quello di promuovere la trasformazione delle industrie, aiutandole a diventare più sostenibili e a ridurre il loro impatto sull’ambiente, contribuendo a rendere il mondo un posto migliore -. ha affermato Ribet -. Un prodotto non può essere sostenibile se durante il suo processo di creazione non si è tenuto conto dell’impatto sull’ambiente e sulla società. Sappiamo che il nostro pianeta ha risorse limitate e dobbiamo affrontare grandi sfide, prima tra tutte l’inquinamento. Vogliamo passare dalla fase virtuale alla fase reale, collaborando con start-up e comunità per trasformare le idee innovative, che rispondano a uno o a più obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in prodotti concreti e dimostrare che possono avere un impatto significativo sulle nostre vite».

Diventa quindi essenziale poter contare su soluzioni che siano in grado di analizzare, simulare e verificare a priori il comportamento e l’impatto dei progetti da sviluppare e che possano al contempo restituire uno scenario completo e dettagliato delle funzionalità, delle condizioni di utilizzo e del loro impatto sull’ambiente.

Il virtual twin

In questo contesto, il gemello virtuale diventa il vero abilitatore tecnologico. Si tratta di una tecnologia che permette di passare dall’intuizione alla dimostrazione basata sui dati dell’efficacia o meno di una soluzione applicata a un prodotto o servizio.

In pratica, il virtual twin costituisce una rappresentazione completa di un sistema o prodotto, includendo non solo la sua configurazione attuale, ma anche il suo passato progettuale, fase di test e produzione precedente (oltre a offrire una prospettiva sul suo potenziale futuro). Inizia con un modello 3D che ne riflette le caratteristiche fisiche, le misure e le proprietà, per poi passare alle fasi di simulazioni per esplorare il comportamento del prodotto anche all’interno dell’ambiente in cui verrà inserito, così come le esperienze di coloro che interagiranno e lo utilizzeranno nel mondo reale. Queste simulazioni svolgono un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione e nella convalida del design, dei materiali e dei processi di produzione, in quanto le decisioni prese durante questi step possono essere registrate e associate al gemello virtuale, fornendo una traccia dettagliata lungo l’intero ciclo di vita del prodotto fisico.

Servendosi di un gemello virtuale, le imprese possono quindi ottimizzare le attività operative, sviluppare una maggiore capacità di adattamento, creare modelli, simulare e verificare nuove procedure di produzione ed operazioni senza dover ricorrere a costosi e prolungati processi fisici di implementazione.

«Il gemello virtuale è per noi un elemento fondamentale e dal valore strategico, poiché ci consente di rendere possibile la connessione tra il mondo reale e quello virtuale. Quando parliamo del gemello virtuale, ci riferiamo alla capacità di osservare ciò che accade nella vita reale e nella realtà virtuale, riducendo al minimo la distanza tra i due mondi – ha dichiarato Dominique Anderson, Executive Communications Senior Representative di Dassault Systèmes -. Per qualsiasi prodotto o per qualsiasi fabbrica il gemello virtuale è in grado di rappresentarne una replica fedele. Ciò ci consente di conoscere non solo il contesto odierno, ma anche come siamo arrivati a questo punto, la storia».

Qual è la differenza con un digital twin

È chiaro quindi che, a differenza di un digital twin – che consiste nella replica digitale di un oggetto reale – il gemello virtuale consente di compiere il next step, ovvero di modellare in 3D qualsiasi prodotto, testandolo e simulando il suo effettivo utilizzo nella realtà a partire da un flusso costante di dati, accessibili in qualsiasi momento su cui fondare un patrimonio di conoscenza condiviso. Quest’ultimo offre, inoltre, sistemi end-to-end integrati per consentire la collaborazione real time tra team di lavoro. Un altro segno distintivo riguarda il flusso di feedback continui che eroga, a partire da dati provenienti dal prodotto o dal processo nel suo utilizzo reale, che è possibile analizzare, eseguire test aggiuntivi e apportare modifiche per creare un miglioramento costante e prevenire tempi di inattività imprevisti.

La piattaforma 3DExperience

Tutto questo è reso possibile grazie alla piattaforma 3DExperience, una tecnologia in Cloud che permette di connettere le persone ai processi e ai dati e creare mondi virtuali in cui simulare soluzioni reali da sviluppare successivamente. È, infatti, in grado di ospitare modelli 3D arricchiti da dati che replicano prodotti, processi o servizi e che sono utilizzati per testarne e migliorarne le prestazioni di una soluzione virtualmente, prima di produrla nel mondo reale. Sono quattro gli asset integrati alla piattaforma: 3D Modeling, applicazioni legate alla collaboration, applicazioni dedicate alla simulazione e, infine,  soluzioni di Information Intelligence.

Come ha aggiunto Ribet, «l’impiego di tecnologie simili apre la strada alla creazione di prodotti, servizi e procedure in grado di affrontare le sfide su scala globale e forniscono le competenze necessarie per soddisfare le esigenze di consumatori sempre più attenti all’impatto ambientale».

Le aziende hanno oggi l’opportunità di integrare approcci innovativi sostenibili in ogni fase del ciclo di vita dei loro prodotti. Dalla modellazione 3D, per concepire design eco-compatibili, all’impiego di simulazioni e processi produttivi per garantire efficienza e sostenibilità, passando per l’adozione di strumenti per la gestione intelligente dei dati ambientali fino ad arrivare all’implementazione di strategie di collaborazione sociale per adattarsi alle mutevoli richieste del mercato.

Dall’automotive all’aeronautica al manufacturing alle smart city alla sanità: sono questi e non solo gli ambiti applicativi della tecnologia del gemello virtuale con cui le aziende possono passare direttamente da un modello virtuale alla realtà, bypassando i periodi di attesa che accompagnano la fase di prototipazione e miglioramento graduale dei progetti già esistenti.

«Le imprese utilizzano i virtual twin anche per creare soluzioni innovative che sarebbero proibitivamente costose, rischiose e complesse da sviluppare e testare nel mondo fisico».

…e il 3DExperience Lab, dove il virtual twin prende vita

Nel 2015 Dassault Systèmes ha dato vita all’ 3DExperience Lab, un laboratorio in cui ispirazione, ideazione, collaborazione, comunicazione, intelligenza, prototipazione e test prendono vita per dare spazio a progetti innovativi che hanno il potenziale di generare una trasformazione positiva nella società. Un incubatore di innovazione, in cui è possibile accelerare la messa a terra di progetti in fase prototipale proposti da start-up, imprenditori, incubatori scolastici, studenti, creatori, designer, che verranno successivamente messi sul mercato.

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