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Usl Umbria 1, la riabilitazione respiratoria si fa con Skype

Il servizio dell’Unità Sanitaria Locale consente tramite la telemedicina di verificare la coerenza con il piano terapeutico domiciliare concordato con il paziente e di appurare l’esatta effetuazione degli esercizi assegnati, modificarli in base ai progressi ottenuti e raccogliere informazioni relative all’esecuzione dell’attività motoria aerobica stabilita

Pubblicato il 20 Mar 2015

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Il servizio di riabilitazione respiratoria e prevenzione tisiopneumologica della Usl Umbria 1 ha lanciato un progetto pilota che prevede l’utilizzo di Skype.

Il progetto – a cui hanno aderito sedici pazienti affetti da malattie respiratorie o da altre patologie che compromettono la respirazione, spesso limitati nelle attività quotidiane – si avvale di un sistema di controllo in remoto tramite videochiamata per verificare la coerenza con il piano terapeutico domiciliare concordato con il paziente.

«L’interazione fisica con il paziente non va mai negata ma, una volta creatosi il rapporto, può svilupparsi in remoto e determinare ottimi risultati», ha spiegato in un’intervista al sito “Cor.Com” Marco Dottorini, Responsabile del servizio di riabilitazione respiratoria della Usl Umbria 1.

In particolare la telemedicina è un valido strumento di supporto nella seconda fase dell’iter riabilitativo standard per questa patologia, che prevede il mantenimento dei benefici ottenuti attraverso un esercizio costante che i pazienti devono svolgere a domicilio.

Dopo aver verificato che il paziente disponga di una connessione internet gli viene consegnato un supporto audiovisivo con l’illustrazione degli esercizi da eseguire e un programma di attività motoria aerobica a scelta settimanale (cammino a passo libero oppure cyclette). Il paziente viene poi contattato in videochiamata Skype una volta alla settimana per appurare l’esatto svolgimento degli esercizi assegnati, modificarli in base ai progressi ottenuti e raccogliere informazioni relative all’esecuzione dell’attività motoria aerobica stabilita.

L’obiettivo, così come sottolinea Dottorini, è migliorare lo stile di vita dei pazienti mantenendo nel tempo i benefici della terapia riabilitativa, senza che il paziente si debba recare personalmente al servizio di riabilitazione per i controlli periodici, garantendogli costante assistenza senza costi né per l’azienda né per lui.

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