Up2You è una startup con la mission di ridurre e compensare le emissioni di CO₂ che ogni giorno produciamo, grazie a soluzioni su misura pensate per varie tipologie di business, dal piccolo eCommerce alla grande azienda che vuole coinvolgere i dipendenti nella sua mission green. L’azienda si rivolge soprattutto a persone con una certa sensibilità in materia ambientale, già ben predisposte come ad esempio giovani e giovanissimi residenti in grandi città, con l’obiettivo di raggiungere 15-20 milioni di italiani.
La necessità di testare in fase di pre-rilascio la nuova versione della piattaforma è stata risolta con il crowdtesting. «Volevamo capire, auspicabilmente in poco tempo e con un campione il più esteso possibile, come si sarebbero comportati gli utenti, quali difficoltà e quali punti di blocco avrebbero incontrato, cosa avrebbero davvero capito di quanto volevamo veicolare», spiega Andrea Zuanetti Ceo e co-founder di Up2You.
Who's Who
Andrea Zuanetti
Ceo e co-founder di Up2You
Per soddisfare l’esigenza di fare rapidamente la verifica, su un campione diversificato, possibilmente privo di bias, la startup si è rivolta ad AppQuality. L’azienda, strutturata per eseguire le attività di testing in modo professionale, è stata in grado di offrire un servizio accessibile per Up2You anche in termini di costi. La scelta è stata fatta usando come termine di paragone il test fatto internamente, realizzato in occasione della primissima versione della piattaforma.
Lo sviluppo del progetto
«L’esperienza è stata molto positiva soprattutto tenendo conto del benchmark con la modalità fatta in casa che è il vero competitor per questo tipo di soluzione. – dichiara Zuanetti – I tempi sono stati più rapidi di quelli che ci aspettavamo». I test sono iniziati dopo pochi giorni dal momento dell’invio delle specifiche e i risultati sono arrivati altrettanto rapidamente, in una forma leggibile, chiara, concreta. «Non abbiamo avuto feedback aleatori e risposte soggettive, ma indicatori precisi, con l’evidenza dei punti di blocco in alcuni casi accompagnati da un video esplicativo del problema».
Up2You ha apprezzato dunque la tempistica molto stretta, la qualità e la concretezza dell’output, la riproducibilità del percorso, che ha consentito un attento riesame interno. I feedback, rielaborati internamente in un paio di ore, si sono trasformati in specifiche per gli sviluppatori che hanno effettuato le correzioni per poi lanciare la piattaforma.
«Non si sono verificati bug rilevanti una volta che l’applicazione è stata rilasciata al pubblico – spiega il Ceo di Up2You –. Abbiamo stimato che siano stati individuati oltre il 95% dei bug minori e il 100% dei bug bloccanti. Abbiamo inoltre ricevuto feedback di usabilità e di feeling dei tester che si sono rivelati utili per programmare gli sviluppi futuri e le successive versioni già previste».
In totale sono stati rilevati 60 bug unici e 25 segnalazioni in due cicli di test conclusi in 7 giorni, con oltre 100 combinazioni di device utilizzati e il coinvolgimento di oltre 40 tester.
Vantaggi e risultati ottenuti
Difficile fare il confronto dei vantaggi ottenuti rispetto alle soluzioni sul mercato; mentre le grandi organizzazioni possono verificare diverse alternative, spesso costose, per testare i prodotti digitali, le startup tendono a svolgere internamente le attività di testing. Quello realizzato da Up2You è stato un progetto light che non prevede un project manager dedicato, ma prende il via con la compilazione, sul sito web di AppQuality, di una procedura guidata per raccogliere informazioni come i tipi di dispositivi, gli obiettivi, la tipologia di utenti ecc. Dopo l’invio, la partenza è in automatico.
«Non abbiamo neppure preso in considerazione i costi di altre soluzioni di mercato per noi impraticabili. Nel confronto con l’attività di testing interna, se avessimo valorizzato il tempo impiegato dalle nostre risorse, il costo sarebbe risultato sicuramente superiore», sottolinea Zuanetti che indica come principale valore aggiunto del crowdtesting AppQuality non tanto il costo quanto la qualità del risultato e del tempo impiegato. «Nel precedente test interno abbiamo, ad esempio, impiegato il doppio del tempo trovando un decimo dei bug, rispetto alla soluzione AppQuality, e abbiamo incontrato molte difficoltà per comprendere le cause degli errori e dei blocchi». Il crowdtesting non ha invece richiesto interazioni per interpretare le segnalazioni e i feedback e ha fornito indicazioni sufficienti per poter correggere il codice.
Prospettive per il futuro…
Per tutti i vantaggi fin qui indicati, Up2You considera il crowdtesting di AppQuality uno standard da impiegare nello sviluppo e nel lancio dei molti e diversi prodotti verticali in programma. Attualmente sono in cantiere diverse soluzioni (per l’eCommerce, per il mondo degli eventi, per le Pmi digitali…) che richiedono uno sviluppo dedicato e vengono testate con la soluzione AppQuality, entrata a pieno diritto nel processo di lancio dei nuovi prodotti.
AppQuality, da parte sua, ha utilizzato il progetto Up2You per testare il nuovo servizio Instant Test, pensato per le startup, e per tutte le aziende che lavorano in agile e che hanno necessità di testare di i propri servizi digitali in modo rapido e senza sprecare risorse. A differenza del testing dedicato a una grande impresa, che richiede un certo numero di incontri preliminari, allineamenti ripetuti e scambio continuo con un project manager dedicato, le esigenze di testing di una startup sono, nel complesso, più semplici ma richiedono una risposta rapida e di qualità.
La nuova soluzione di AppQuality, caratterizzate da un budget ristretto ma in continua evoluzione, punta all’avvio del progetto attraverso la semplice compilazione di un questionario online, sufficiente per attivare il crowdtesting in modalità self service. Senza la necessità di call o riunioni, il feedback arriva rapidamente, fra le 40 e le 72 ore.