RICERCHE E STUDI

Economia eco-digitale al raddoppio: la Twin Transition crea modelli di business più efficienti e sostenibili

Uno studio di Capgemini Research Institute rivela che l’80% delle organizzazioni è impegnato nel percorso di evoluzione verso un impianto economico votato a principi Green, anche se ancora sfrutta solo il 25% del potenziale complessivo della tecnologia

Pubblicato il 02 Feb 2024

Transizione doppia

L’economia eco-digitale – legata alla diffusione dei modelli di transizione doppia (Twin Transition) che abbinano innovazione IT e riduzione dell’impatto ambientale – è destinata a raddoppiare nei prossimi cinque anni, fino a raggiungere nel 2028 un giro d’affari globale di quasi 33.000 miliardi di dollari.

Il dato emerge da un report pubblicato nei giorni scorsi da Capgemini Research Institute, dal titolo “The Eco-Digital Era: The dual transition to a sustainable and digital economy”, realizzato in collaborazione con il Digital Value Lab del Digital Data Design Institute di Harvard.

Lo studio è stato condotto intervistando un campione di 1.500 dirigenti senior, anche italiani, di 1.350 grandi aziende (con fatturato superiore al miliardo di dollari) e 150 startup del valore medio di 1 miliardo di dollari.

Il risultato è che 8 organizzazioni su 10 dichiarano di essere impegnate nella sperimentazione di un percorso di Twin Transition verso un mondo più digitalizzato, equo e sostenibile, anche se finora sono riuscite a sfruttare solo il 25% circa del potenziale complessivo della tecnologia.

Guardando nello specifico l’Italia, emerge che più del 50% delle aziende sta valutando il potenziale (27%) dell’IA Generativa o già sviluppando una strategia per usare questa tecnologia (24%). Numeri positivi che confermano l’interesse crescente emerso in altri studi, come quello recente del PoliMI. Tuttavia, rispetto a tecnologie emergenti come quella del Climate Tech, l’Italia risulta indietro rispetto alla media globale, con solo il 3% delle organizzazioni che stanno sviluppando una strategia per utilizzare tale tecnologia, a fronte di una media del 19%.

Fonte: Capgemini (2024)

Cos’è la transizione doppia e perché è importante

La doppia transizione fa riferimento a un percorso strategico e di innovazione che porterà aziende e amministrazioni pubbliche a incrementare il tasso di impiego delle tecnologie digitali, con l’obiettivo di creare un sistema economico che assicuri ai diversi portatori di interesse non sono valore “monetario” e materiale, ma anche vantaggi immateriali – in termini di riduzione dell’impatto ambientale e maggior equità sociale.

Gli analisti di Capgemini parlano, a questo proposito, di una vera e propria “era eco-digitale”. Un periodo storico in cui si esplora maggiormente il valore delle tecnologie digitali per le imprese e il ruolo cruciale dell’innovazione IT nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Secondo il report, 7 organizzazioni su 10 concordano sul fatto che i business model orientati al digitale diventeranno un fattore determinante per la crescita dei ricavi nei prossimi tre-cinque anni.

Altro dato rilevante è che il 60% del campione si aspetta che i modelli di business guidati dall’innovazione digitale genereranno in futuro maggiori ricavi rispetto a quelli tradizionali.

Il ruolo degli ecosistemi digitali

Più collaborativa, sinergica e legata all’impiego diffuso di piattaforme IT, l’era eco-digitale secondo gli esperti di Capgemini si caratterizza per la nascita di nuovi modelli di business e flussi di ricavi, oltre che per una maggiore efficienza operativa (e una conseguente riduzione dei consumi e dei costi delle risorse impiegate nella produzione). Tutto questo grazie all’utilizzo intensivo delle Data Analytics, del Cloud, dei prodotti e servizi connessi, dell’AI e del Machine Learning.

«C’è una rapida evoluzione delle tecnologie emergenti come l’Intelligenza Artificiale Generativa e la biologia sintetica, così come una maggiore collaborazione tra ambiti tecnologici diversi, che dà origine a veri e propri ecosistemi digitali – ha commentato Suraj Srinivasan, Head del Digital Value Lab del Digital Data and Design Institute di Harvard e professore presso lo stesso ateneo –. Questo cambiamento è davvero fondamentale, intersettoriale e di natura globale. Una delle domande più grandi che le organizzazioni devono affrontare e gestire, man mano che crescono, è sapere cosa centralizzare e cosa decentralizzare, in termini di architettura delle piattaforme e, soprattutto, di governance dei dati».

Si stima che gli investimenti nella trasformazione digitale – scalabilità delle tecnologie tradizionali, implementazione di misure di cybersecurity, riqualificazione della forza lavoro e automazione dei processi aziendali, in particolare – genereranno i rendimenti più significativi nei prossimi cinque anni, passando dall’attuale 4% al 14% nel 2028.

Fonte: Capgemini (2024)

AI Generativa, Data Analytics e Cloud: le tecnologie coinvolte

Secondo il report, circa la metà delle organizzazioni (48%) sta pianificando o sviluppando attivamente delle strategie volte a sfruttare il potenziale delle tecnologie emergenti, come l’Edge Computing e l’AI Generativa. Tuttavia, tecnologie consolidate, come Data Analytics e Cloud, saranno quelle che, secondo le organizzazioni, garantiranno i vantaggi di business più significativi nei prossimi cinque anni.

«Siamo alle porte di una nuova era di trasformazione – ha sottolineato Raffaella Santoro, Managing Director di Capgemini Invent in Italia –. L’economia eco-digitale non ha niente in comune con i precedenti modelli di sviluppo e la società sta sfruttando solo una frazione del potenziale complessivo che tecnologie mainstream come Cloud, AI e automazione possiedono. Le organizzazioni dovranno fare leva sull’efficienza del loro core business, ottenuta grazie al digitale, al fine di sbloccare gli investimenti necessari per questa doppia transizione».

Gli obiettivi già raggiunti

Negli ultimi cinque anni l’implementazione delle tecnologie digitali ha consentito alle organizzazioni di ridurre il consumo energetico di quasi un quarto (24%) e le emissioni di gas serra (GHG) del 21%.

Il report stima che entro il 2028 la percentuale di riduzione delle emissioni globali di gas serra ottenuta grazie all’uso delle tecnologie digitali arriverà a superare l’aumento delle emissioni attribuito al digitale stesso, facendo registrare dunque un saldo positivo. Questo significa, in pratica, che le tecnologie digitali faranno risparmiare più CO2 di quanta ne emetteranno.

Fonte: Capgemini (2024)

I riflessi della transizione doppia sul mondo del lavoro

La forza lavoro globale dovrà subire una trasformazione significativa per stare al passo con i progressi tecnologici su scala industriale: il report stima che quasi il 40% dei dipendenti totali sarà dedicato alle iniziative digitali nei prossimi 3-5 anni.

Il 64% delle organizzazioni sta già investendo nella riqualificazione del proprio organico, ma è necessario adottare strutture organizzative più flessibili, che consentano un’evoluzione ancora più rapida, legata ai tempi del progresso tecnologico.

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