Progetti Banda ultralarga e 5G legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), carenza di manodopera e di materie prime che impattano su tutta la filiera, ruolo degli OTT e sfida energetica: sono questi i temi al centro dell’edizione invernale di Telco per l’Italia, il summit CorCom-Digital360 durante il quale diversi rappresentanti del mercato e delle istituzioni del Paese prenderanno la parola. L’appuntamento è a Roma il 14 dicembre.
Telco per l’Italia, il tempo stringe ma come risolvere le questioni aperte?
La crisi macroeconomica scatenata dal conflitto russo ucraino ha lanciato agli operatori di TlC ulteriori sfide che devono affrontare in una fase di mercato abbastanza complessa e delicata: viene chiesto loro di investire in reti a banda ultralarga fisse e mobili rispettando le stringenti timeline delle gare PNRR e i budget. Alla mancanza di manodopera e alla carenza di materie prime che provoca strozzature alle Supply Chain si aggiunge il caro energia.
Come reagirà il mercato italiano e quale sarà il ruolo delle web company? Cloud e Intelligenza Artificiale saranno al centro dei processi, come elementi indispensabili per virtualizzare le risorse, aumentare l’efficienza operativa, fornire servizi di nuova generazione, abbattere i costi e portare avanti i progetti di Digital Transformation che vanno di pari passo con quelli legati alla transizione ecologica.
Banda ultralarga, competenze digitali e sostenibilità
Dal Piano Italia a 1 Giga a quelli per scuole e sanità connesse: sono diverse le attività in cantiere da realizzare quanto prima per portare la connettività a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026. L’agenda del PNRR è serrata ma le questioni irrisolte sono parecchie: mancano all’appello circa 10mila addetti, la produzione della fibra è aumentata di oltre il 30% e l’Europa punta al co-investimento di Telco e Over The Top.
Lo skill mismatch in Italia è ancora alto e lo confermano i dati dell’Indice Desi che collocano il nostro Paese al 25esimo posto alla voce “capitale umano”. In altre parole, meno della metà della popolazione possiede adeguate competenze digitali, solo l’1,4 % dei giovani consegue una laurea in ambito Ict e la percentuale di specialisti nel settore ammonta solo al 3,8 % dell’occupazione totale. Il fondo nuove competenze prevede 1,6 miliardi di risorse entro il 2026, ma come restringere il gap in un contesto in cui la cultura digitale è molto bassa?
Ancora, abbattere i consumi di infrastrutture e data center per fare fronte ai rincari energetici e contribuire alla lotta al cambiamento climatico. Un doppio obiettivo che comporta rinnovati investimenti e un cambio di visione strategica, ma qual è la strada giusta da raggiungere?
Telco per l’Italia, gli speaker
Un’agenda ricca di speaker appartenenti al mercato dell’Ict e del digitale tra cui, Stefano Andreucci, Sales Director di Juniper Networks, Massimo Arciulo, Amministratore Delegato di OpNet, Gianluca Corti, Amministratore Delegato di WindTre, Laura Di Raimondo, Direttore Generale di Asstel , Lisa Di Feliciantonio, External Relations & Sustainability Officer di Fastweb, Andrea Fantini, Sales Account Manager di Cloudera , Marcello Forti, Vice President Sales Southern Europe & Vodafone Global Sales di Adva , Diego Galli, Direttore Generale di Inwit, Alessandro Gropelli, Deputy Director General Strategy & Communications di Etno, Pietro Labriola, Amministratore Delegato di Tim, Benedetto Levi, Amministratore delegato Iliad, Luigi Piergiovanni, Presidente del Gruppo System Integrator Reti di Tlc Anie e Andrea Rangone, Presidente di Digital360