Mentre i regolatori e la normativa faticano a tenere il passo con le nuove tecnologie, nasce la necessità di sviluppare nuovi approcci alla governance dell’innovazione. In estrema sintesi, si tratta di immaginare in quale futuro vogliamo vivere per indirizzare gli sforzi di imprese e innovatori verso direzioni socialmente ed eticamente accettabili. Con l’accelerazione della digital disruption, le imprese tecnologiche non stanno creando solamente nuovi prodotti e servizi, bensì stanno dando nuova forma all’economia, sfumando confini geografici e mettendo alla prova sistemi di diritto pubblico e privato esistenti da decenni.
Tecnologie e normativa: i temi da affrontare
I temi da affrontare sono moltissimi e puntano diretti alla radice della struttura economica e sociale di qualsiasi paese. Tra di essi ne citiamo 6:
• il rapporto tra individui e macchine intelligenti: ad esempio con le auto a guida autonoma e i droni;
• il diritto del lavoro: si pensi alle proteste dei lavoratori di Foodora e di Uber o al dibattito sulla tassazione delle imprese che utilizzano robot;
• le regole del libero mercato e della concorrenza: tra i tanti fronti aperti citiamo la tassazione degli over-the-top, l’abolizione del geoblocking nell’Unione Europea, la Payment Service Directive – PSD2 ecc.;
• l’orientamento degli investimenti delle imprese: ad esempio con il piano Industria 4.0 in Italia e Germania,
• la tutela della privacy e della sicurezza delle persone: ad esempio con la General Data Protection Regulation in Europa o il caso Cambridge Analytica negli Stati Uniti;
• la tutela dell’ordine pubblico: come nel caso dell’ingerenza estera attraverso i Social Network nelle elezioni presidenziali americane o dello sviluppo di armi ancora più “intelligenti” e letali di quelle attualmente in produzione.
Stati Uniti ed Europa, due approcci differenti
Oggi due approcci emergono a livello internazionale, prevalentemente guidati dalle due aree economiche più sviluppate al mondo. Negli Stati Uniti la regolamentazione segue prevalentemente percorsi di concertazione con il settore privato per costruire insiemi di norme che risolvano di volta in volta i problemi emergenti, mentre in Europa la Commissione utilizza un approccio maggiormente proattivo e concentra i propri sforzi nella creazione di un mercato unico europeo digitale in cui la concorrenza si svolga in modo equo e i consumatori siano estremamente protetti quando operano online.
Tecnologie e normativa: un settore oggetto a periodiche revisioni
Diventa evidente che la normativa non può essere un insieme di regole statiche uguali a loro stesse per decenni, ma deve essere oggetto di periodiche revisioni per seguire o precorrere l’innovazione, che in settori ad alto contenuto digital non si ferma mai. Può giocare un ruolo fondamentale la collaborazione internazionale tra paesi (specialmente in Europa) in chiave di reciproca ispirazione e di dibattito positivo sulle modalità per controllare più efficacemente le evoluzioni della tecnologia senza soffocarne il potenziale. In questo modo, esperienze diverse e risultati ottenuti (sia buoni sia cattivi) possono diventare patrimonio di conoscenza comune sul quale costruire la società che verrà.