Tablet e smartphone, due facce della stessa medaglia. I nuovi dati appena diffusi da IDC sull’andamento delle vendite globali nel terzo trimestre 2015, confermano quello che in fondo era già noto. Le tavolette stanno infatti pagando pesantemente l’inaspettata concorrenza degli smartphone, sempre più grandi ed evoluti, che invece registrano uno dei migliori trimestri della loro (breve) storia. Ma andiamo a vedere nel dettaglio i numeri, che evidenziano come i tablet abbiano registrato il quarto trimestre consecutivo di decrescita, con 48,7 milioni di unità vendute.
Un dato che, nonostante un lieve miglioramento del trend, rappresenta un calo del 12,6% anno su anno. Il problema fondamentale è che il mercato appare saturo in tutte le principali regioni mondiali (Nord America, Europa occidentale e Asia / Pacifico) con opportunità di crescita ridotte. Gli utenti, in assenza di innovazioni veramente clamorose, tendano a utilizzare lo stesso modello per quattro anni o più. Inoltre, come detto, c’è la concorrenza degli smartphone di grandi dimensioni, che stanno conoscendo un grande successo, anche in ambito professionale. Per reagire a questa crisi la risposta dell’industria sembra essere soprattutto quella dei convertibili, in realtà presenti sul mercato da tempi ma con poco successo. Nei prossimi 18 mesi, però, la loro percentuale è destinata a crescere notevolmente, prevede IDC, sia in ambito consumer che professionale, grazie ai miglioramenti in termini di sistemi operativo e hardware.
Per il momento, nel terzo trimestre 2015, come riconosciuto anche dalla trimestrale, Apple arretra del 19,9%, pagando anche la sua “auto cannibalizzazione”, ma un riscatto potrebbe arrivare con l’iPad pro. Male anche Samsung (-17,1%), che mantiene comunque la seconda piazza per effetto della spinta dei modelli Galaxy, anche se il giro d’affari resta troppo ancorato alla fascia bassa di mercato. Lenovo, in terza piazza, vede la sua crescita rallentare (+0,9%), mentre Asus crolla (-43,4%). Quest’ultima paga la fine della spinta dei modelli convertibili, che l’avevano spinta verso l’alto nel 2014. Al quinto posto, in netta controtendenza, c’è Huawei, che mette a segno una clamorosa crescita del +147,9% rispetto a un anno fa. Il segreto del successo sono i tablet connessi, che permettono cioè anche di fare chiamate vocali, molto utilizzati nei Paesi con bassa penetrazione della banda larga.
L’avanzata degli smartphone
Tutt’altri numeri si registrano invece, come detto, sul fronte smartphone: nel terzo trimestre del 2015 sono stati commercializzati in tutto il mondo ben 355,2 milioni di esemplari, dato che segna aumento del 6,8% rispetto ai 332,6 milioni di unità dello stesso periodo del 2014. Da sottolineare che, in realtà, i numeri reali sono stati un po’ al di sotto delle aspettative (363,8 milioni di unità), in buona parte per spedizioni inferiori rispetto al previsto degli iPhone, nonostante il boom degli ultimi modelli. Inoltre anche il proliferare di modelli di fascia alta Android ha frenato un po’ i consumatori. Anche perchè la cescita è venura ancora una volta dal basso dai telefoni di fascia media, in particolare nei mercati emergenti.
Tra i vendor bene Samsung, che resta nettamente il leader globale nel mercato degli smartphone, con 84,5 milioni di unità vendute, in crescita del 6,1% rispetto allo scorso anno. Ancora meglio ha fatto Apple, con vendite in aumento del 22,2%, per complessivi 48,0 milioni di unità vendute, tra cui 13 milioni di unità iPhone 6S e 6S unità più spediti durante la prima settimana di lancio. L’aspetto più positivo per la casa di Cupertino è che il marchio sembra conquistare anche sempre più ex utenti di Android, in particolare in Cina e Usa.
Huawei, invece, replica il successo dei tablet anche negli smartphone: nel terzo trimestre ne ha vendute 26,5 milioni di unità, con un impressionante +60,9% rispetto allo scorso anno. la casa cinese, inoltre , può giovarsi di un successo sulla gamma medio-alta, che ormai vale quasi un terzo delle spedizioni trimestrali. Bene anche Lenovo, che può vantare un + 11,1% rispetto alle vendite combinate Lenovo-Motorola di dodici mesi fa. Più limitata l’avanzata di Xiaomi, che ha spedito 18,3 milioni di smartphone nel trimestre, con la Cina che resta ancora il suo punto di forza, nonostante i piani di espansione internazionale.
Da un punto di vista delle modalità commerciali, Idc segnala come ormai, a livello globale, i consumatori abbiano a disposizione varie opzioni di acquisto, che vanno dai piani di pagamento a quote mensili (in gergo gli EIP, Equipment Installation Plan) ad alcuni programmi di trade-in. In crescita anche la propensione all’acquisto dei modelli senza contratto (da tempo comune in Italia) che dovrebbe spingere i produttori OEM Android a ridurre i loro prezzi.