La quantità di dati digitali che creiamo e modifichiamo ogni giorno è sempre maggiore. Questo per le aziende si traduce in un patrimonio di conoscenza da conservare adeguatamente.
IDC stima che entro il 2020 si toccherà quota 44 trilioni di gigabyte, mettendo così a dura prova gli attuali sistemi di storage, chiamati a far fronte a maggiori costi per proporre maggiore scalabilità. Tali costi potrebbero essere dimezzati se si preferissero soluzioni di storage che utilizzano tecnologie Open Source anziché proprietarie, con grandi vantaggi non solo in termini economici ma anche sui tempi di applicazione.
Il Software-defined Storage (SDS) è una modalità di storage in cui il software che gestisce le regole di memorizzazione non è in combinazione con l’hardware. In questo modo possono essere impiegati server a basso costo, equipaggiati con dischi dalle caratteristiche idonee all’uso per cui saranno destinati, dunque a un costo più basso rispetto agli storage tradizionali.
La soluzione di SUSE, chiamata SUSE Enterprise Storage, trae origine proprio dal presupposto che i sistemi di storage dovranno far ricorso sempre più frequentemente alla tecnologia SDS in modo da offrire scalabilità e affidabilità in tempi brevi. SUSE Enterprise Storage è una soluzione particolarmente adatta per lo storage a oggetti, lo storage di archiviazione e lo storage di massa, con funzioni che includono cache tiering, thin provisioning, clonazione copy-on-write e erasure coding.
Grazie alla tecnologia Ceph – la soluzione open source di storage distribuito più diffusa sul mercato – SUSE Enterprise Storage può scalare da un sistema a single- App a uno da multi-petabyte, offrendo simultaneamente file, blocchi interi e storage a oggetti per l’intera organizzazione/azienda, seguendo un approccio che fino a poco tempo fa era utilizzato solo per le grandi multinazionali chiamate a gestire un’enorme mole di dati (come Google, Apple, Facebook, giusto per citarne qualcuno) che devono la loro crescita di memorizzazione dei dati all’utilizzo dell’architettura SDDS (software defined data).
SES ha un costo davvero competitivo: solo 0,1 centesimi per Gigabyte al mese.
SUSE ha ideato questa architettura pensando anche alle aziende di piccole dimensioni che necessitano di soluzioni di storage, ma a costi più contenuti e tempi di implementazione inferiori rispetto ai tradizionali. Ridurre del 40% i costi, permettendo un’implementazione delle risorse virtualizzate in giorni e non più mesi, e dare la possibilità di scalare fino a milioni di nodi sono solo alcuni dei vantaggi di questo nuovo approccio, che promette di cambiare radicalmente il futuro dello storage, sempre meno legato a soluzioni hardware per abbracciare nuove proposte.