particolarmente attente all’ottimizzazione dei costi e
della produttività. In particolare, nel corso degli
ultimi anni numerosi studi hanno rilevato l’importanza
dell’allineamento delle anagrafiche
prodotto tra fornitori e distributori per migliorare
l’efficienza della catena logistica. Il Catalogo
Elettronico è uno strumento che ha dimostrato di
rispondere appieno a queste esigenze: questo è quanto emerge da
una recente ricerca condotta da Indicod-Ecr in
collaborazione con PricewaterhouseCoopers, i cui
risultati sono stati presentati lo scorso 3 marzo a Milano.
Il Catalogo Elettronico mette a disposizione dei partner
commerciali (produttori e distributori) un sistema standard che
facilita la comunicazione e l’allineamento delle
informazioni anagrafiche di prodotto tra i vari attori attraverso
una rete di archivi (Data Pool). Il funzionamento del catalogo
elettronico si compone essenzialmente di quattro fasi:
– la pubblicazione, in cui il produttore pubblica
l’anagrafica dei propri prodotti presso il data pool
(ovvero una rete di archivi) italiano certificato da
Indicod-Ecr;
– la registrazione, che permette la propagazione
dell’informazione su tutti i data pool internazionali;
– la sottoscrizione, che collega virtualmente il produttore con
il proprio distributore, italiano o estero;
– la sincronizzazione, dopo di cui il data pool del distributore
inizia automaticamente a scambiare gli aggiornamenti relativi ai
prodotti con il data pool del produttore, mantenendo le
anagrafiche sincronizzate.
Il Catalogo Elettronico si basa su uno standard
internazionale, GS1 GDSN (Global Data Synchronization
Network), gestito da GS1. Nonostante il progetto GS1
GDSN sia partito ufficialmente solo da pochi anni, la sua
diffusione nel mondo ha già raggiunto numeri
considerevoli. In Italia, ad oggi, hanno deciso
d’implementare il Catalogo Elettronico GS1 GDSN nove
principali distributori (Auchan, Carrefour, Conad, Coop Italia,
Crai, Esselunga, Finiper, Selex, Sisa), che rappresentano il
72,7% del mercato della grande distribuzione (IRI, 2009). Anche
tra i produttori italiani la diffusione dell’utilizzo è in
crescita. Ed i benefici, stimati sulla base
delle esperienze internazionali, sono tutt’altro
che trascurabili: riduzione del time-to-market del
30%-60% per i produttori e del 20-30% per i distributori,
riduzione delle rotture di stock del 2%-5%, diminuzione del tempo
necessario per creare e manutenere i codici articolo del 60%-80%
per i produttori e del 30%-60% per i distributori, diminuzione
del tempo per la riconciliazione errori del 10%-40% per i
produttori e del 30%-50% per i distributori, riduzione del costo
di trasporto del 1%-8% per i produttori e dell’1%-6% per i
distributori.