Indagine

Studenti veneti, la salute è a portata di clic

Per i giovani oggi le parole chiave sono App, Web e Social, ma conoscono poco i servizi di eHealth: il 69% non ha mai visitato il sito della propria azienda sociosanitaria e il 53% non conosce i servizi di sanità digitale attivati in Veneto. L’indagine condotta da Arsenàl.it sugli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, che con il progetto @Two!Salute! punta a renderli consapevoli utilizzatori e attivi promotori in questo ambito

Pubblicato il 23 Lug 2015

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Il 95% dei giovani usa ogni giorno lo smartphone, l’83% ha un profilo Facebook e il 75% usa YouTube. Ciononostante il 69% di loro non ha mai visitato il sito web della propria azienda sociosanitaria e il 53% non conosce i servizi di sanità digitale attivati in Veneto.

A metterlo in evidenza l’indagine condotta dal consorzio Arsenàl.IT – che riunisce ventitré aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Veneto, configurandosi come centro di competenza veneto per l’eHealthche -, che ha raccolto 1.936 questionari nelle scuole secondarie di secondo grado del Veneto. Lo studio rientra nell’attività formativa denominata @Two!Salute!, l’iniziativa realizzata nell’ambito del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico regionale con l’obiettivo è quello di informare i ragazzi su organizzazione e funzionamento del sistema sociosanitario, promuovendo i nuovi servizi digitali e online attraverso incontri formativi – nel corso dell’Anno Scolastico 2014/15 ne sono stati realizzati 34, per un totale di 104 ore di lezione e circa 2.100 partecipanti.

«La fotografia che emerge dall’indagine – spiega Claudio Dario, Presidente del Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale – dimostra come le nuove generazioni siano indirizzate a un utilizzo prevalentemente mobile dei servizi. Si tratta di una indicazione importante per chi deve programmare e disegnare la sanità. Per questo è fondamentale l’attività realizzata nelle scuole in collaborazione con le aziende ULSS – precisa Dario – che dimostra come sia necessario coinvolgere direttamente i giovani per promuovere i servizi di sanità digitale ed estenderne l’utilizzo. Siamo convinti che rendendo i ragazzi consapevoli utilizzatori e attivi promotori dei servizi di eHealth possiamo davvero puntare ad incrementare in maniera efficace l’accesso alle nuove opportunità nel campo dei servizi sociosanitari. E tutto questo con positive ricadute sull’intero sistema sanitario». Secondo il Rapporto ISTAT 2014 “Cittadini e Nuove Tecnologie”, infatti, in Italia le famiglie con almeno un minorenne in famiglia sono le più attrezzate tecnologicamente (l’87% possiede un computer e l’89% accede a internet da casa) e, quindi, anche quelle che usano di più i servizi online.

L’analisi del rapporto tra i giovani e i servizi di sanità online (telemedicina, scarico referti, prenotazione, pagamento, ricetta digitale, cartella clinica elettronica, etc.) evidenzia una limitata conoscenza: solo il 47% del campione li conosce, e di questi l’89% ne ha sperimentato l’uso in famiglia, personalmente (51%) o tramite uno dei genitori – in particolare risulta che ad usarli sono la madre (69%) ed il padre (44%).

Ma ci sono anche elementi positivi: l’85% di quanti non li conoscevano o non li avevano mai usati ha intenzione di usarli e l’82% si è detto interessato a informarsi su vari temi riguardanti la salute, in particolare in relazione a malattie, alimentazione, cure, attività fisica e fitness. Inoltre i ragazzi hanno fornito 621 proposte per inventare un servizio digitale o una App (al momento solo il 21% ne possiede una relativa al tema sanità) per prendersi cura della propria salute. Queste sono state ordinate in 6 categorie: gestione della cura, monitoraggio dei parametri vitali, diagnosi e cure, informazioni sulla salute, stile di vita e fitness, alimentazione e dieta. È interessante notare che quasi tutte le idee sono risultate coerenti con la prospettiva della sanità digitale presentata, dando conferma che i ragazzi non solo hanno appreso i contenuti delle lezioni a cui hanno partecipato, ma che li hanno anche opportunamente rielaborati.

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