Chiudere il gap fra business e IT, ovvero mettere le imprese in condizione di proporre ai clienti soluzioni originali, in grado di fare la differenza. Un obiettivo semplice da dire ma che può essere molto complesso da ottenere: nei sistemi informativi oggi si assommano applicazioni diverse, spesso isolate fra loro, che frenano il business.
E’ in questo ambito che si posiziona Software AG, nome storico dell’IT oggi presente con le proprie soluzioni software nel 70% delle prime 100 aziende mondiali, grazie a 5mila dipendenti e quasi 1 miliardo di euro di fatturato.
Il focus della società è ora sull’area che viene definita Business Process Excellence (BPE) – costituita da software di integrazione e processo e da soluzioni big data: cinque le acquisizioni tecnologiche che nel recente passato hanno rafforzato questa offerta, cresciuta del 23% nel 2013 e ancora in grande espansione.
«Le applicazioni aziendali sono silos che spesso non si parlano – afferma Fabio Todaro, Country Manager per l’Italia -. Forniamo un “digital agility layer” per far colloquiare e correlare i dati fra le diverse applicazioni: il 70% del fatturato viene dal Business Process Management, le soluzioni che consentono di orchestrare i dati in tempo reale, su grandi volumi, con intelligenza, in modo da gestire eventi complessi».
Si tratta, dunque, di un passo in avanti rispetto alla sola efficienza dei sistemi, perché questa non è più sufficiente per differenziarsi sul mercato: per cogliere le opportunità in una situazione caotica come quella che viviamo serve agilità e velocità.
Più in dettaglio, l’offerta si articola su quattro pilastri.
- Analisi collaborativa di processo. Le soluzioni per migliorare ed efficientare i processi, fornendo allineamento, per poter timonare l’azienda in modo preciso, far fronte anche a repentini cambiamenti di strategia. Piattaforma è ARIS, un punto di riferimento sul mercato da diversi anni.
- Gestione Portfolio IT. Gestisce gli asset IT e permette di comprendere il valore delle applicazioni, in modo da aiutare i CIO a capire come spendere al meglio il budget e dedicarne una parte all’innovazione. Il prodotto è Alfabet.
- Process automation: in modo agnostico rispetto alle applicazioni, permettere di lavorare in termini di servizio, mettendo insieme i tasselli perché possano funzionare in un sistema orchestrato.
- Intelligent Business Operation e Big Data: la nuova frontiera dell’analisi dei dati, transazionali e situazionali.
«La suite può essere implementati con un cammino incrementale – ha specificato Francesco Maselli, Direttore Tecnico della società. Crediamo in un approccio quik win, per ottenere rapidamente risultati tangibili e poter anche cambiare direzione rapidamente quando è necessario».
Per il futuro, la crescita sarà sempre più legata ai partner, come Capgemini.
«Abbiamo concluso un anno splendido, con una crescita del 22% nella vendita delle licenze, e una previsione per quest’anno di un ulteriore 14-16%. Anche in Italia la crescita crescita è a 2 digit, Dallo scorso anno, puntiamo molto sul canale, e abbiamo avviato un programma molto importante», conclude Todaro. In contrazione, invece, la parte consulting, oggetto di un piano di ristrutturazione mondiale.