Amsterdam, Tallin, Helsinki, la portoghese Paredes. Sono alcune delle smart city protagoniste del rapporto dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) dove si raccontano i progetti migliori nel mondo.
Smart city nel mondo passa in rassegna dodici strategie realizzate da città europee e americane che hanno puntato sulle nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita e la gestione dei processi urbani. Offrire idee e spunti a tecnici e decision maker italiani impegnati nella realizzazione di strategie smart per la crescita urbana è l’obiettivo del paper, che mette in evidenzia tutte le diverse declinazioni dell’innovazione urbana, dall’infrastrutturazione strategica alla partecipazione dei cittadini per la realizzazione di spazi pubblici innovativi e sostenibili.
Amsterdam si concentra sull’efficienza energetica
Ad Amsterdam hanno scelto di concentrarsi non più solo su mobilità e riqualificazione urbana ma anche sull’efficientamento energetico e tecnologico per favorire una condivisione dal basso delle politiche e degli interventi previsti dal piano avviato da Liander e Amsterdam Innovation Motor. I risultati delle azioni di Amsterdam Smart City contribuiranno anche al raggiungimento degli obiettivi del New Amsterdam Climate, il piano di intervento che prevede entro il 2025 una riduzione del 40 per cento delle emissioni di CO2 attraverso progetti mirati nei settori dell’edilizia privata, i trasporti e l’organizzazione degli spazi urbani.
Oltre quattrocento abitazioni sono state dotate di uno specifico sistema di gestione dell’energia nell’ambito del progetto West Orange, che punta a migliorare la consapevolezza dei consumi energetici privati da parte dei cittadini attraverso un display collegato ai rilevatori digitali dei consumi di gas ed energia elettrica. Il sistema, che consente di visionare i consumi dei singoli apparecchi elettrici e dell’intera abitazione, ha favorito un risparmio di energia ed emissioni fino al 14 per cento per abitazione.
Ad Helsinki si punta sulla gestione del traffico
Helsinki si è concentrata sulla raccolta di dati con tecnologie smart migliorando le politiche di gestione del traffico e della mobilità urbana mentre la portoghese Paredes si avvia ad installare cento milioni di sensori che metteranno in rete le informazioni su illuminazione pubblica, consumi energetici e smaltimento dei rifiuti gestite da un cervellone centrale, capace di riorientare in tempo reale gli interventi dell’amministrazione locale.
L’importanza dei centri di ricerca come motore di sviluppo del territorio viene rimarcata dall’esperienza di Tallinn, che ha applicato l’uso di software innovativi alla mobilità urbana, e Aarhus che sta rendendo il distretto tecnologico di Katrinebjerg un “world class environment” per ricerca ed impresa locale. La città danese sta inoltre realizzando il Navitas Park, il nuovo hub cittadino per ricerca e innovazione che sorgerà nel 2014 sul rinnovato waterfront cittadino all’interno di un complesso di edifici a basse emissioni.
Le esperienze negli Stati Uniti
Negli USA invece l’alleanza con i grandi player dell’innovazione ha portato a conseguenze positive per la crescita smart in numerosi contesti urbani: a Seattle la partnership con Microsoft ha consentito ai residenti di tracciare on-line i propri consumi energetici, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico posti dal Climate Action Plan mentre a Portland la partnership con IBM ha consentito di analizzare dati di differenti fenomeni urbani per valutarne le possibili interconnessioni ed azioni integrate per il miglioramento dell’ambiente urbano e della qualità della vita.