Oltre il concetto di servizio su misura, oggi sembra essere vincente l’abbinata “standard più flessibilità”. Usare modelli già consolidati in un sistema che preveda un certo livello di adattabilità fa risparmiare tempo e denaro e, grazie all’ambiente 2.0, dà accesso a soluzioni sempre aggiornate, sicure e on demand (pay-as-you- go).
«In area HR convince sempre più la disponibilità di modelli preconfigurati e collaudati, in sostanza le best practice da noi selezionate, con un certo grado di adattabilità interna», spiega Nicola Uva, Strategy and Marketing Director ADP Italia, parte del gruppo americano con un giro d’affari di 12 miliardi di dollari e 637.000 aziende clienti in 125 Paesi.
Standard e flessibilità, insieme al concetto di integrazione, sono alla base della soluzione OneService di ADP per l’amministrazione e la gestione del personale, adatta ad aziende di qualsiasi dimensione e complessità. Esempi di flessibilità sono la gestione dei dipendenti nei diversi paesi, esigenza crescente nelle aziende italiane. Così, per l’amministrazione quotidiana il sistema tiene conto di leggi e metriche di ciascun paese, ma poi riporta al sistema centrale le informazioni più rilevanti che, rese omogenee, vengono restituite in un report mensile sui costi complessivi del personale, ma anche sul potenziale interno. Così pure nel performance management il sistema è abbastanza flessibile da prevedere diversi criteri di valutazione a seconda delle diverse organizzazioni. La piattaforma, infatti, è in grado di gestire sia le attività amministrative (paghe e contributi, presenze, trasferte, pianificazione e simulazione dei costi del personale), sia i processi legati a sviluppo e carriere (talent management). Il tutto integrato in un sistema “seamless” che, in un colpo d’occhio, mette a disposizione tutte le informazioni su ogni dipendente, dall’anagrafica ai livelli di prestazione. Grazie poi agli HR Analytics, si possono correlare le diverse informazioni, come il rapporto tra assenteismo e produttività e tra performance e formazione.
«Avere un solo fornitore che dia il servizio completo, dalla piattaforma di lavoro all’analisi dei dati a supporto delle decisioni, è la direzione ormai scelta dalle imprese», sottolinea Uva.
ADP in Italia gestisce con i suoi servizi in outsourcing 1.100 aziende per un totale di 2 milioni di dipendenti e ha un fatturato di circa 90 milioni di euro. Per arrivare in modo più capillare alle imprese con meno di 350 dipendenti, di recente ha adottato una strategia in partnership con consulenti del lavoro e commercialisti che potranno così erogare un’ampia gamma di servizi HR e payroll attraverso la piattaforma applicativa ADP “in the cloud”. «Vogliamo semplificare la vita agli imprenditori, quindi ci siamo rivolti ai loro stessi consulenti con un prodotto agile e completo, che consente di attivare i servizi che occorrono». Finora sono sette gli studi medio-grandi che in un anno hanno già adottato One- Service, gestendo 35.000 dipendenti di piccole aziende