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Siram, un percorso di innovazione che valorizza i talenti interni

La nomina di una innovation manager; un approccio imprenditoriale per i nuovi progetti; un contest fra i dipendenti per favorire lo sviluppo di idee; un incubatore interno premiato dalla casa madre Veolia come miglior progetto mondiale di ingaggio del personale. Sono alcune iniziative in campo HR della società italiana di servizi energetici, che ha oltre 3mila dipendenti

Pubblicato il 31 Ott 2017

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Siram è un’azienda italiana che da quasi 100 anni si occupa della gestione dei servizi energia e tecnologia per i mercati pubblico e privato. Grazie agli oltre 3100 dipendenti, il gruppo Siram interviene sia su strutture complesse esistenti, sia su grandi progetti ex-novo. Dal 2014 opera come filiale diretta di Veolia, gestendo le risorse ambientali nei settori energia – acqua – rifiuti.

L’investimento in Innovazione Digitale in Siram è percepito come prioritario, in quanto viene identificata nel digitale un’importante opportunità di potenziamento e progresso del proprio business.

A conferma di ciò Fabrizio Locchetta, CIO di Siram, sostiene che la Direzione Sistemi Informativi prevede, nel breve periodo, di trasformare ove possibile in Software As A Service (Cloud) i principali applicativi amministrativi e di business, partendo dall’ERP, e di migrare gran parte dell’infrastruttura restante verso il cloud (Infrastructure As A Service). «Circa il 70-80% degli investimenti del prossimo anno (2018) saranno destinati alla migrazione di tutte le infrastrutture e di alcuni applicativi critici verso soluzioni Cloud», sostiene il CIO.

Nasce la direzione Innovazione

Gli investimenti in Innovazione non si fermano certo qui. Quello di maggiore spicco è la creazione di una Direzione ad hoc guidata da una nuova figura professionale, l’Innovation Manager, Carlotta Dainese.

Carlotta Dainese, Innovation Manager, SIRAM

Dainese è entrata infatti in Siram nel marzo 2016, ed è subito stata inserita, come guida della Direzione Innovazione, a diretto riporto della Direzione Tecnica; tale scelta è stata voluta di modo che la Manager potesse formarsi in modo dettagliato sul business aziendale, in termini di competenze tecniche, affiancando il Direttore tecnico che vanta una trentennale esperienza in impiantistica. Grazie a questo periodo di affiancamento, Dainese è entrata in contatto con i responsabili tecnici di tutta Italia e ciò le ha permesso principalmente di riuscire a comprendere le esigenze del business sul campo, che dalla sede centrale di Milano sarebbe stato difficile percepire.

Lo stretto contatto con la Direzione Tecnica viene affiancato col tempo dalla capacità di saper valorizzare le tecnologie innovative all’interno del business. «È spesso difficile calare nel business, in maniera reale, innovazioni interessanti, perché si rischia di essere troppo focalizzati sulla performance tecnica», dichiara Dainese. Completata la fase di affiancamento all’area tecnica, per meglio declinare questo approccio all’innovazione, la Direzione Innovazione è inserita a riporto della Direzione Commerciale e Sviluppo.

Questo passaggio è stato accompagnato da una maggiore responsabilizzazione per quanto riguarda il budget a disposizione per i progetti innovativi, e a una visibilità più trasversale all’interno dell’azienda.

Primo step: favorire la comunicazione con le community

Una delle prime iniziative in questa nuova posizione organizzativa è stata il lancio delle “community”. Su Google Plus sono infatti state lanciate, ad aprile 2017, cinque community di Direzione: la community tecnica, quella di finanza e di IT, il cui scopo è principalmente quello di favorire lo scambio di informazioni specifiche del settore; e le community commerciale e generale di Siram, che svolgono più un ruolo di diffusione di informazioni circa eventi, convegni, nuovi contratti stipulati dal Gruppo, spunti su grossi progetti per tutti i dipendenti potenzialmente interessati.

L’iniziativa delle community è solo una delle tante attività di cui si fa carico l’Innovation Manager, la quale ha il compito e l’obiettivo di “evangelizzare” i Top Manager, e di conseguenza l’azienda in generale, del potenziale derivante dall’Innovazione, grazie anche al committment del vertice aziendale.

Un approccio imprenditoriale

Fabrizio Locchetta, CIO, SIRAM

Le attività di Carlotta Dainese sono quelle di gestire lo scouting tecnologico, sviluppare nuovi modelli di business, guidare progetti innovativi trovando anche, tramite marketing interno, lo sponsor giusto per il singolo progetto, con un approccio imprenditoriale o da startup. L’Innovation Manager infatti, una volta preso in mano un progetto innovativo, per prima cosa deve cercare budget per poterlo portare alla fase successiva di sperimentazione; lo sponsor viene cercato all’interno di quello che una volta era il Comitato di innovazione, che riuniva, una volta al mese circa, il Direttore IT, commerciale, tecnico e di un’unità di business con lo scopo di allinearsi sui temi dell’innovazione prima dell’avvento della Direzione Innovation.

Una volta che lo sponsor è ingaggiato e fornisce il budget, la Direzione Innovazione supporta l’avvio del progetto, ma si occupa anche di coordinamento, sviluppo e diffusione del progetto quando serve.

In linea con il suo ruolo da Innovation Evangelist, Dainese ha lanciato altre iniziative per diffondere la cultura dell’innovazione all’interno di Siram; tra queste, una delle più importanti è sicuramente il Siram Lab, il primo incubatore del Gruppo.

L’innovazione che parte dall’interno: al via l’incubatore Siram Lab

L’incubatore nasce a seguito di una Call4Ideas proposta alla fine del 2016 a tutti i 3.100 dipendenti di Siram; con questa iniziativa, si sono raccolte più di 300 idee tramite una piattaforma online, piattaforma utilizzata a livello internazionale da Veolia. Da tutte queste idee sono nati 10 progetti innovativi, di cui ne sono stati selezionati 4, ciascuno sponsorizzato da una Direzione: Digital Communication, Smart Working, Customer Centricity e Industry 4.0. Una volta definiti i 4 progetti, è stato lanciato il Siram Lab, il quale come prima fase, prevede l’autocandidatura da parte di quei dipendenti che già avevano partecipato al contest aziendale. Di circa 300 persone, se ne sono candidate una settantina e, da queste, sono state selezionate 58 persone, poi suddivise in 12 team. Nel luglio 2017 ogni team ha avuto il compito di proporre una pre-soluzione relativa ad uno dei 4 progetti innovativi; di questi 12 team solo 4 continueranno il loro percorso all’interno dell’incubatore, seguendo corsi di formazione mirati a migliorare le competenze tecniche ed economiche, le soft skills e il public speaking. «Tutte le persone che sono entrate in questo percorso sono giovani e particolarmente entusiasti; per alcuni di questi si tratta di un’occasione di visibilità notevole dato che c’è la possibilità di presentare il progetto davanti a sponsor che provengono dal Top Management dell’azienda. Inoltre 2 team ad oggi stanno provando a coinvolgere 2 startup conosciute durante il progetto Startup Intelligence», afferma Carlotta Dainese.

Le iniziative che la Direzione Innovazione, nonostante ancora agli inizi, ha portato avanti hanno riscosso un discreto successo; ad esempio all’interno di Veolia, l’Innovation Map, che include il progetto dell’incubatore, è stato premiato come miglior progetto di ingaggio del personale a livello mondiale.

L’obiettivo per l’anno a venire è quello di mantenere l’entusiasmo iniziale, consolidando le iniziative proposte, rendendole scalabili e costanti.

* di Alessandra Luksch e Cristina Marengon, Osservatori Digital Innovation, Politecnico di Milano

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