In origine era il frigorifero che ti avvisava se il latte era
scaduto. E’ stato il protagonista di decine di articoli, ma
non se n’è mai visto uno. Da allora la situazione è però
molto cambiata e l’Internet Of Things (IOT) ha
fatto parecchi passi in avanti se è vero che
all’ultima edizione del Consumer Electronic Show circa la
metà dei device presentati si connettevano a Internet e di
questi il 60% erano TV, auto, frigoriferi (stanno arrivando) e
lavatrici.
Dietro i device c’è un mondo fatto di nomi come Texas
Instruments e StMicroelectronics, che recentemente hanno
annunciato i loro sistemi per connettere qualsiasi oggetto,
Intel, Qualcomm e ARM.
I big dei chip si stanno muovendo in forze forti anche
dell’implementazione, peraltro non troppo rapida,
dell’IPv6 che permetterà di passare dai 4,3 miliardi di
indirizzi disponibili (ormai prossimi all’esaurimento) a
una cifra incalcolabile che più o meno dovrebbe arrivare a 3.400
miliardi di miliardi di miliardi.
L’IOT in automobile
In questo scenario le auto stanno recitando un ruolo importante.
Sempre al Consumer Electronic Show Audi ha messo in mostra gli
interni della futura A3, caratterizzati dalla presenza di uno
schermo LCD a scomparsa che domina la parte superiore della
plancia.
La gestione del sistema di infotainment sarà affidata ai
processori Tegra 3 Quad-Core di Nvidia, gli stessi dei tablet.
In arrivo c’è anche l'integrazione sulle vetture di
serie il display 3D con tecnologia “augmented
reality” che permette di visualizzare direttamente
sul parabrezza tutte le informazioni del sistema di
intrattenimento. Ma in questo caso siamo ancora ai
prototipi.
Mercedes punta invece su funzionalità touch e vocali. La casa
tedesca ha sviluppato una soluzione che prevede display dove sono
proiettati i contatti di Facebook rintracciati nelle vicinanze
della posizione occupata dal veicolo, informazioni sui luoghi
d'interesse e altro. E sta lavorando sugli specchietti
retrovisori integrati con Android.
Le esperienze italiane
L’Internet delle cose ha però anche un’anima
italiana. Guglielmo, Wisp nato nel 2004 a Reggio Emilia e
specializzato nella progettazione e realizzazione di impianti
wireless e nella fornitura di servizi di connettività, punta sul
Wi-Fi per raccogliere le informazioni dagli oggetti, inviarli
alle applicazioni e di qui verso i dispositivi mobili.
Si parla di parcheggi intelligenti per indicare alle auto in
ingresso le piazzole libere più vicine e di Cross-Network
Information Dissemination in VANETs. Si tratta di un progetto al
quale il Wisp sta lavorando con la Facoltà di Ingegneria
dell’ Università di Parma e la società israeliana
Cellint. L’obiettivo è di sviluppare reti Wi-Fi
veicolari e di applicazioni per distribuire informazioni sulla
viabilità in tempo reale.
Nei laboratori di Reply è stato invece messo a punto Hi Reply,
una piattaforma di servizi, device e middleware sulla
quale basare applicazioni verticali specifiche che
spaziano dall'infomobilità alla logistica, contactless e
sicurezza ambientale.
Oltre alla piattaforma sono state messe a punto alcune
applicazioni verticali. Così nasce Hi Toy dove un modellino di
aereo prende il volo guidato da uno smartphone e attiva può
esercitare una funzione di monitoraggio dei parametri del
territorio per scopi di protezione ambientale e civile o
monitorare gli edifici per misurare l'efficienza energetica.
Hi Life è una soluzione wellness che permette di connettere uno
specchio che interagisce con l'utente, mentre Hi Car può
connettere tutte le auto prodotte dal 1996 a oggi alla rete. In
questo modo è possibile leggere le informazioni operative
sull'auto, codici di guasto.
La soluzione è utile anche per la gestione delle flotte,
assicurazioni (monitoraggio stili di guida) e
l'ottimizzazione del traffico nelle aree urbane.