La semplicità è stato il leit motif del SAP Forum 2014 di Milano, una giornata di incontri e sessioni di approfondimento dedicata a clienti e partner della multinazionale del software. Un’occasione per portare sul palco le testimonianze dei clienti che già cavalcano l’onda dell’innovazione proposta da Sap, e per fare il punto sulla strategia della società, che resta un campione mondiale dei sistemi gestionali per le imprese.
Un’occasione anche per rilanciare l’impegno verso il nostro Paese, attraverso un accordo con la Rai finalizzato colmare il digital divide che ci pone fanalino di coda in Europa per l’uso di Internet, anche grazie alla creazione di programmi educativi in tv. L’impegno per il Paese passa anche attraverso un programma che guarda ai nostri giovani: 300 neolaureati sono stati infatti invitati al Sap Forum per aprire un dialogo con l’azienda e i suoi partner.
Non è mai troppo tardi 2.0
Negli Anni 60 l’Italia doveva combattere l’analfabetismo dei contadini, e lo face attraverso il famoso maestro Manzi, che nel programma tv “Non è mai troppo tardi” insegnava a leggere e scrivere. Oggi la cultura che ci manca è quella digitale, e la tv resta il mezzo più potente. Lo ha spiegato Valerio Zingarelli CTO di Rai, annunciando «un importante piano di digitalizzazione dell’azienda che ha due facce, una verso l’interno e una verso il pubblico». Si cercherà quindi di orientare la produzione dei contenuti in modo da avvicinare il grande pubblico all’uso di servizi digitali, anche attraverso la formazione degli autori, e nasceranno format dedicati. Nel frattempo, la Rai punta a trasformarsi in una media company innovativa, abbracciando i nuovi trend di interattività attraverso i social come oggi è richiesto dai telespettatori.
Acquisizioni e investimenti per ampliare l’offerta e virare verso il Cloud
Luisa Arienti, AD in Italia di Sap, ha ripercorso le tappe del percorso che nel 2010 SAP ha avviato per abbracciare i nuovi trend dell’IT, dalla Mobility al Cloud agli Analytics, e che mostra oggi i suoi frutti. «La nostra risposta alla necessità di estrarre valore dall’esplosione di dati è SAP Hana – ha sottolineato la manager-, la soluzione di in memory computing che ha ridefinito il mercato del data base. E abbiamo fatto un grandissimo investimento nel cloud, dando però anche assoluta tranquillità ai clienti che hanno investito on premise. Ciò che non era disponibile è stato acquisito: aziende come Success Factor per l’HR, Ariba, che sta crescendo in modo superiore alle aspettative, Hybris nell’area dell’eCommerce, fino alla più recente di Concur nell’area travel».
Un percorso di innovazione, ha ricordato la manager, che è ancora in corso, e che ha un obiettivo chiaro: gestire la complessità.
Semplicità per contenere i costi
«Molti CEO ci hanno evidenziato che il loro scenario IT e applicativo rappresenta un freno per indirizzare le esigenze del business. Come aiutarli a consumare la tecnologia e affrontare meglio il business? Come liberare risorse immobilizzate nella pura gestione e manutenzione dei sistemi attuali, che secondo Forrester sono pari al 72% del budget? È la nostra sfida, che noi chiamiamo Run Simple. Non significa fare le cose semplici, ma molto sofisticate, proprio quelle di cui le imprese hanno bisogno per sopravvivere, ma in modo semplice, mascherando la complessità».
Nuovi processi per competere
Secondo Simon Paris, President, Industry Cloud di SAP, semplicità significa soprattutto fare cose che in passato non erano possibili. Due gli esempi presentati al pubblico. Il primo riguarda il reporting, che con la potenza di Hana riesce oggi a dare ai CFO quello che hanno sempre sognato: un accesso ai dati real time, una vista globale dell’azienda che si può approfondire in ogni singolo aspetto, con un clic.
Il secondo riguarda i processi di manutenzione. Immaginiamo un tecnico dotato di occhiali tipo Google glass che può essere “guidato” in una riparazione urgente, con il supporto digitale di mappe dei luoghi e di manuali.
Hana non è una Ferrari
Unilever, Burberry, ma anche Coop e Chiesi Farmaceutica, in Italia, sono fra gli early adopters di Hana, una scelta strategica che può portare molti vantaggi, al di là della velocità di processo dei dati. Timo Elliot, SAP Senior Director, ha voluto evidenziare che «Hana è veloce, ma non è una Ferrari, un oggetto di lusso che pochi si possono permettere. È anche semplice da gestire e implementare, e molte aziende piccole l’hanno scelta come piattaforma in grado di supportare diversi processi». Poi ha ricordato come la gestione dei dati sia sempre più strategica: «In qualunque campo voi siate, diventerete una information company», ha detto.
I vantaggi dell’accordo con IBM
Sul palco del Sap forum è salito anche Roberto Zardinoni, Vice President Sales di Ibm, per parlare del recente accordo con la società, diventata il partner di riferimento per l’infrastruttura tecnologica.
«Hana Cloud sarà disponibile su infrastruttura Ibm – ha spiegato il manager -, ed è per noi un importante riconoscimento: Sap ha fatto un ampio benchmark e alla fine ha scelto le nostre soluzioni. Un anno e mezzo fa abbiamo acquisito SoftLayer per 2 miliardi e un altro miliardo è stato investito per 40 Data Center nel mondo».
Anche per le aziende italiane ci saranno grandi vantaggi, ha evidenziato il manager: non solo benefici in termini di performance, livelli di servizio e scalabilità, ma soprattutto una piattaforma aperta che semplifica l’integrazione e la garanzia della massima sicurezza delle applicazioni business critical».