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La GenAI per le aziende secondo Salesforce: pronto un Copilot unico per tutte le applicazioni



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L’AI Generativa arricchisce la piattaforma del colosso del software, che ha chiuso l’anno con una crescita globale dell’11%. L’Italia si conferma un mercato importante, con 180 partner e 5600 professionisti certificati. Al via una nuova organizzazione sotto la guida della Country Leader Vanessa Fortarezza

Pubblicato il 12 apr 2024

Manuela Gianni

Direttrice, Digital4Executive



salesforce

L’AI Generativa è oggi parte integrante della piattaforma di Salesforce, il colosso californiano del software “inventore”, 25 anni fa, del modello as a service. La novità messa a disposizione dei clienti è quella di un unico Copilot in grado di interagire con tutte le applicazioni Salesforce da una sola interfaccia conversazionale, ovvero una chat che aiuta gli utenti a recuperare informazioni con semplici domande, semplificando il lavoro di raccolta delle informazioni significative e non solo.

“Già nel 2016 abbiamo introdotto l’AI con il lancio di Einstein: era Intelligenza Artificiale predittiva, ora è anche Generativa”, ha sottolineato Vanessa Fortarezza, dallo scorso settembre Country Leader di Salesforce per l’Italia, in un incontro in cui ha fatto il punto della strategia nel nostro Paese.

Who's Who

Vanessa Fortarezza

Country Leader di Salesforce Italia

Vanessa Fortarezza

La manager ha affermato che lanno appena concluso è stato molto significativo non solo per quanto riguarda le novità di prodotto, ma anche dal punto di vista dei risultati finanziari: la crescita del fatturato globale è dell’11% (pari a 34,9 miliardi di dollari, nell’anno fiscale chiuso il 31 gennaio), con una marginalità in linea con le attese.

La GenAI che serve alle imprese

In ambito enterprise, l’AIGen può essere davvero d’aiuto solo se viene utilizzata sui dati aziendali, che possono alimentare in maniera positiva le interazioni, aprendo però le porte a nuovi rischi e problematiche da prevenire. Ed è su questo che si concentra Salesforce.
“Le imprese vogliono poter utilizzare i propri dati, ma in maniera sicura e controllata – ha spiegato Nicola Lalla, Vice President Solution Engineering di Salesforce Italia –. Inoltre, è necessario che la risposta, personalizzata e puntuale, venga inserita in un workflow. Fare il training dei modelli è lungo e costoso. Per tutte queste esigenze abbiamo costruito la piattaforma Einstein 1, basata sui metadati: integra tutti i dati dei vari sistemi aziendali grazie a Data Cloud e fornisce avanzate funzionalità di AI predittiva e generativa grazie ad Einstein. Il tutto è personalizzabile ed estendibile in modalità low code o no code, una possibilità che è stata anche ai partner, e protetto da Einstein Trust Layer”.

Who's Who

Nicola Lalla

Vice President Solution Engineering di Salesforce Italia

Nicola Lalla

Questo strato garantisce la protezione dei dati che, dopo l’arricchimento, vengono mascherati prima di mandarli al modello AI (ad esempio, i nomi vengono mascherati e resi irriconoscibili), creando dunque dati sintetici.
Altro aspetto importante per le aziende è che sulla risposta fornita dall’AI viene effettuata un’analisi per evidenziare eventuali tossicità o allucinazioni: una risposta sbagliata di un bot può infatti mettere a rischio la reputazione. È importante quindi fare attenzione non solo ai contenuti, ma anche al linguaggio utilizzato dal bot.

Sempre sul fronte tecnologico, l’altra importante novità riguarda i data center. “Abbiamo dismesso due data center in Europa e stiamo migrando su AWS, avvisando i clienti: nella maggior parte dei casi non si accorgono di nulla. Il piano prevede la dismissione graduale e il coinvolgimento di altri hyperscaler. Questa scelta ci permette di avere prossimità con i nostri clienti senza l’onere di costruire data center”, ha spiegato Fortarezza.

Una presenza consolidata in Italia

Il nostro Paese ha un peso significativo per Salesforce, dato che in Europa è il quarto mercato dopo UK, Francia e Germania, e il primo per tasso di crescita. I dati del fatturato non vengono comunicati, ma l’impatto sull’economia italiana è dimostrato dai nomi di primo piano dei clienti, in particolare nei settori Energy & Utilities, Fashion e Retail (solo per citarne alcuni, Gucci, Pirelli, Oniverse/Calzedonia, D&G, Armani LMVH, Brunello Cucinelli, Vibram…).
L’ecosistema include 180 partner certificati, mentre sono 5600 le persone che hanno una o più certificazioni, per un totale di 18 mila, secondo quanto riferisce l’azienda.

Quest’anno l’organizzazione messa in campo da Fortalezza prevede novità, con responsabilità per macro segmenti e per Industry. È stata creata una divisione Business To Consumer (Fashion, Retail, CPG, TTH, Telco/Media) che fa capo ad Alessandro Catalano e una Business to Business (Manufacturing, Automotive, Energy&Utilities) guidata da Alessandro Sgroi; le Assicurazioni sono sotto la guida di Domenico Scarpa e per le banche la responsabilità è di Davide Balladori; il mercato Healthcare e Life Science è affidato a Antonio Murgo così come la Business Unit Commercial che guarda alle aziende medie e medio-grandi. Le vendite specializzate in ambito Marketing, Commerce, Service e Platform sono coordinate da Maurizio Capobianco.

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