I benefici apportati, alle Organizzazioni pubbliche e private,
da progetti di Conservazione Sostitutiva, Fatturazione
Elettronica e Integrazione del Ciclo dell’Ordine
sono tanto più rilevanti quanto più ampio è
l’approccio. Un’iniziativa che punta
sull’ottimizzazione di più fasi del ciclo
dell’ordine
(ordine-consegna-fatturazione-pagamento) porta infatti a
raggiungere vantaggi economici e indicatori di
redditività più interessanti rispetto ad approcci
che guardano solo ad ambiti “locali”.
L’Osservatorio Fatturazione Elettronica e
Dematerializzazione della School of Management del Politecnico
di Milano ha verificato questo dato applicando specifici
modelli per la valutazione dei benefici
(inseriti peraltro, in una versione interattiva semplificata
utilizzabile autonomamente dai lettori, nell’ultimo
Rapporto pubblicato dall’Osservatorio, disponibile su
www.osservatori.net) e
ha anche cercato di analizzare, sul campo, come le imprese si
stiano organizzando per affrontare progetti di
dematerializzazione e integrazione sempre più completi.
Le imprese che hanno adottato soluzioni di dematerializzazione
e integrazione percepiscono questo elemento e confermano il
dato. Un’analisi condotta su 133 imprese che
hanno già implementato progetti di Conservazione
Sostitutiva o Integrazione del Ciclo dell’Ordine si è
posta l’obiettivo di analizzare i progetti già esistenti
descrivendo la tendenza in atto, considerando anche i progetti
che saranno attivi al termine delle sperimentazioni o fasi di
test a oggi già in atto.
Nelle aziende analizzate dall’Osservatorio, la
maggior parte dei progetti appartiene alle classi di
“Sola Integrazione” del Ciclo dell’Ordine (36
imprese su 133), prevalentemente orientati al Ciclo attivo, e
alla classe dei progetti di “Sola Conservazione
Sostitutiva”, anche in questo caso prevalentemente sul
Ciclo attivo (34 imprese su 133). È però interessante
osservare come ben 31 imprese abbiano sviluppato un insieme di
progetti, lato attivo e passivo, di Integrazione e/o
Conservazione Sostitutiva, classificato dall’Osservatorio
come “Approccio Completo” in quanto denota una
copertura ampia sia in termini di soluzioni implementate (di
Integrazione e Conservazione Sostitutiva) sia per ciclo
impattato (attivo e passivo).
Dal confronto tra la situazione attuale e la situazione a
tendere emerge un’interessante dinamica in atto: la
crescita dei progetti con “Approccio Completo” (da
31 a 48 imprese). A testimonianza della crescente convergenza
verso soluzioni che coprono parti sempre più estese
del ciclo dell’ordine, sia verso monte sia verso
valle. In sintesi, le imprese “che fanno” tendono
verso progetti sempre più completi: chi fa Conservazione
Sostitutiva si muove verso l’Integrazione e chi fa
Integrazione si muove verso la Conservazione Sostitutiva.
In questa direzione si muove anche la Pubblica
Amministrazione: una recente Ricerca
dell’Osservatorio eProcurement nella Pubblica
Amministrazione evidenzia come le PA si stiano gradualmente
spostando da progetti di eProcurement (ovvero di utilizzo delle
tecnologie a sullporto del mero processo di acquisto) verso
progetti più ampi (“Procure-to-Pay”), a copertura
dell’intero processo che porta dall’individuazione
del fornitore fino alla riconciliazione contabili dei
pagamenti.