Un rapporto della Commissione Europea ha dimostrato che
esiste un legame diretto tra il livello di
internazionalizzazione delle PMI europee e le loro
performance.
Le attività internazionali rinforzano la crescita, rendono
più competitive le PMI e supportano l’azienda nel lungo
periodo. L’indagine si è svolta su un campione di 9480
PMI in 33 paesi europei e si è posta l’obiettivo di
prendere in esame tutte quelle attività che permettono alle
aziende di instaurare rapporti significativi con partner
stranieri: attività di import-export, investimenti
esteri, sub-contracting e cooperazione tecnologica
internazionale.
Le PMI europee si sono dimostrare molto più attive sul fronte
internazionale delle proprie controparti statunitensi e
giapponesi: il 25% del campione è infatti impegnato in
attività di esportazione o lo è stato nei passati tre anni,
anche se la percentuale scende al 13% se si considera il solo
traffico extra-UE.La percentuale si abbassa ulteriormente se si
considerano le aziende impegnate in attività internazionali
che vanno oltre le operazioni di import-export: le PMI che
stringono legami di cooperazione tecnologica o di
subcontracting sono intorno al 10%.
I settori più interessati dal processo di
internazionalizzazione sono il manifatturiero e la vendita
all’ingrosso, seguiti da trasporto e
comunicazione. Dai dati emerge che
l’internazionalizzazione influisce sul tasso di crescita
occupazionale, che si attesta su una media del 7% per le
imprese attive internazionalmente contro l’1% delle
aziende che operano nei soli mercati locali.
L’internazionalizzazione va inoltre di pari passo con
l’innovazione: è infatti emerso che il 26% delle PMI
internazionali ha presentato sul mercato prodotti e servizi
nuovi ed innovativi per il proprio settore, una percentuale che
si abbatte all’1% per le aziende locali.
La grande maggioranza delle PMI europee tuttavia non
conosce le opportunità offerte dai programmi
comunitari di supporto
all’internazionalizzazione, a cui aderiscono un numero
esiguo di imprese (il 23%). Le aziende sono frenate da una
serie di barriere tra cui le più rilevanti sono il capitale
necessario ad avviare il processo di internazionalizzazione; il
prezzo di prodotti e servizi, non abbastanza competitivo per il
mercato internazionale; la mancanza di un’adeguata
informazione e di un supporto pubblico efficace e le
difficoltà burocratiche legate ai trasporti internazionali.