Oggi le aziende manifatturiere si muovono in uno scenario di globalizzazione dei mercati, crisi economica e continuo intensificarsi della competizione, che in ambito produttivo-logistico si traduce in processi sempre più complessi e nella continua riduzione dei tempi di risposta che il mercato richiede. Sono fattori che impattano pesantemente non solo sulle grandi imprese, ma anche su quelle medie e piccole. Per questo anche nelle PMI oggi è ormai indispensabile pianificare la produzione, gestire questo processo con un buon sistema informativo, e mantenerne i dati sempre omogenei e aggiornati.
Per discutere questi temi ICT4Executive ha organizzato insieme a IBM un roadshow che negli scorsi mesi ha toccato quattro città italiane note per i loro distretti manifatturieri: Brescia, Treviso, Varese e Firenze. I quattro eventi, dal titolo ‘Soluzioni e metodi per pianificare e ottimizzare la produzione’, hanno visto l’intervento di Maria Caridi, Professore Associato di Supply Chain Management del Politecnico di Milano, che ha illustrato lo scenario di mercato e i fattori da considerare per scegliere e inserire in azienda una soluzione di pianificazione della produzione, e di Marco Bertocchi, Consulente Area Produzione di IBM Italia, che ha descritto le caratteristiche del modulo di produzione del sistema ERP ACG Vision4.
Tutto quello che l’ERP non fa
All’evento di Varese in particolare – dove erano presenti oltre 30 responsabili di produzione – tra cui quelli di Goglio, Cobra, Husqvarna Motorcycles, Whirlpool Europe, Salumificio Beretta, e Caleffi – Maria Caridi del Politecnico di Milano ha spiegato che i sistemi ERP, pur molto evoluti rispetto ai primi software gestionali di 40 anni fa, non bastano per una buona pianificazione della produzione. “L’ERP supporta benissimo le operation, ma non aiuta per scelte come la collocazione di un magazzino, la conformazione della rete di fornitura, la valutazione del passaggio da produzione a commessa a Configure-To-Order, e neanche nel prevedere la domanda o schedulare le lavorazioni”.
Inoltre, continua Caridi, l’ERP classico oggi non gestisce incidenti, imprevisti e rischedulazioni dovuti a ordini consuntivi diversi dalle previsioni, non concilia gli obiettivi di diverse funzioni (per esempio acquisti e produzione), cioè non ‘vede’ il processo nella sua interezza, e ragiona su Distinte Base già nel database, mentre oggi moltissime aziende accettano ordini di configurazioni di prodotto mai fatte prima, e quindi inesistenti nel database.
“Quindi in presenza di situazioni complesse di supply chain, comuni anche nelle PMI, la soluzione migliore è integrare l’ERP con un sistema APS (Advanced Planning e Scheduling): è una soluzione che non sostituisce l’ERP e non può esistere senza l’ERP (perché va alimentato con dati transazionali attendibili), non guida l’operatività di fabbrica, ma in pratica dice all’ERP quello che deve fare, rispondendo a tutte le esigenze che esso non soddisfa, in particolare con un Master Planning più ampio che copre tutte le funzioni coinvolte nel processo di produzione”.
Un altro punto di forza degli APS è di essere ‘RAM Resident’, cioè basati su una tecnologia di gestione della memoria diversa dall’ERP, che permette elaborazioni più veloci, e quindi si presta a simulazioni, consente di gestire anche modelli molto complicati e realistici di produzione (eliminando la necessità di post-processamenti manuali), e permette di cercare soluzioni più vicine all’ottimo assoluto, senza accontentarsi della prima, “anche se va detto che questi tre obiettivi non si possono ottenere contemporaneamente”.
Una sessione di pianificazione in pochi secondi
Un APS quindi deve avere requisiti ben precisi per poter supportare un pianificatore nel modo più efficace nello scenario produttivo odierno, ha spiegato Marco Bertocchi di IBM, a cominciare dall’integrazione – possibilmente nativa, come avviene per ACG Vision4 di IBM – con il sistema ERP, in modo da poter lavorare su dati univoci e sempre aggiornati provenienti dai vari processi aziendali coinvolti.
“Inoltre il sistema dev’essere flessibile in termini di accessibilità, tenuto conto che sarà utilizzato in diversi siti dell’azienda e attraverso diversi dispositivi: l’ideale è l’accessibilità web tramite un semplice browser. Per lo stesso motivo può essere utile la gestione della multiutenza, soprattutto in aziende multisito e strutturate, con un sistema di autorizzazioni e visibilità della storia delle modifiche introdotte da ciascuno”.
Un’altra prerogativa importante è dare la possibilità di superare i limiti storici dei moduli MRP (Material Requirement Planning), e in particolare la tecnica di pianificazione degli eventi ‘all’indietro’, che può generare ordini da far partire in una data già nel passato, e cioè impossibili (MRP ‘a capacità infinita’). “ACG Vision4 rimedia a questo problema con la pianificazione reticolare, un’altra elaborazione che parte subito dopo l’MRP ma si concentra solo sugli articoli che il pianificatore ritiene critici per raggiungere l’obiettivo (tipicamente il rispetto delle date di consegna) e soprattutto lavora con logica opposta, calcolando le migliori date possibili di soddisfazione dei fabbisogni, ovvero le date ‘al più presto’, e riposizionando gli eventi ‘in avanti’”.
Il requisito più decisivo però è la velocità d’esecuzione: oggi non ci si può più permettere ‘run’ di pianificazione che durano ore o notti intere. “Per rispondere a questa esigenza ACG Vision4 è multiprocessore con indirizzamento a 64 bit, e non lavora direttamente sul database del sistema ERP, ma importa i dati nella RAM (in-memory database): tutto ciò permette di ridurre i tempi di una sessione di pianificazione a poche decine di secondi, un risultato inimmaginabile fino a pochi anni fa”.
Un sistema veloce è l’ideale, nelle situazioni sempre più diffuse di forte incertezza della domanda, per simulare piani alternativi in corrispondenza di diversi scenari (analisi ‘what if’), e prendere la migliore decisione a ragion veduta. Un altro elemento di grande aiuto è la possibilità all’interno del sistema di rappresentare graficamente lo stato d’avanzamento dei cicli di lavorazione, e i risultati della pianificazione, evidenziando criticità e colli di bottiglia.
L’APS non sostituisce l’ERP
Infine è ovviamente opportuna la facile configurabilità, e anche la disponibilità di una certa gamma di moduli opzionali, in modo da coprire anche esigenze molto specifiche, senza nel contempo appesantire la versione “di base” con funzionalità sovrabbondanti soprattutto per le piccole aziende. “L’offerta di ACG Vision4 per esempio comprende moduli basati su algoritmi di ottimizzazione matematica (tecnologie ILOG), in grado di individuare appunto la soluzione ottima in condizioni e per obiettivi particolari – ha precisato Bertocchi -. Di solito infatti i moduli standard di un sistema di pianificazione sono tipicamente basati su algoritmi euristici, in grado di trovare per successive approssimazioni soluzioni molto buone in situazioni (quelle tipiche di una produzione a distinta base complessa) in cui ottimizzare non è possibile o non è economicamente conveniente”.
In conclusione, quindi, come ha sintetizzato Maria Caridi del Politecnico di Milano, parlare oggi di sistemi informativi di produzione non è molto ‘di moda’, ma si tratta comunque di sistemi critici per il successo di un’azienda manifatturiera, in particolare per quanto riguarda gli APS. “L’importante è definire bene come ‘mixare’ l’azione di ERP e APS in funzione dei gradi di velocità, precisione del modello e ottimalità della soluzione che vuole raggiungere, tenendo bene a mente che l’APS non sostituisce l’ERP”.