ovvero non ha rallentato la diffusione, nelle aziende italiane,
di strumenti quali Social Network & Community
(SN&C), Unified Communication & Collaboration (UC&C)
e di Enterprise Content Management (ECM). È quanto
emerge dalla Ricerca dell’Osservatorio Enterprise
2.0 promosso dalla School of Management del Politecnico
di Milano (www.osservatori.net), i cui
risultati sono stati presentati a Milano in un convegno dal
titolo “L’Enterprise 2.0 alle resa dei conti”.
I ricercatori hanno voluto valutare il reale stato di
maturità delle inziative in atto e verificare se il
grande entusiasmo suscitato da queste tematiche lo scorso anno si
sia poi tradotto in un reale cambiamento strutturale e
organizzativo delle aziende italiane.
La ricerca, che ha coinvolto 107 CIO e 62 responsabili HR
italiani, ha messo in evidenza luci e ombre. Se da un
lato, infatti, si osserva un’accelerazione della
diffusione di queste iniziative, con diversi casi di
successo, dall’altro il grado di maturità è
basso, ovvero l’utilizzo degli strumenti non è
sistematico e pervasivo.
Nel dettaglio, emerge che nel 2010 oltre il 90% delle
imprese del campione ha in corso iniziative UC&C ed ECM e
più della metà (57%) ha iniziative di SN&C.
L’analisi puntuale dei budget 2010 mostra, tuttavia,
un livello medio di spesa nei singoli ambiti ancora
modesto rispetto al totale della spesa ICT: si passa
infatti da un budget di circa 110.000 euro per le iniziative di
SN&C, ai 225.000 euro e 265.000 euro per gli investimenti in
UC&C e in ECM”.
«Il fenomeno Enterprise 2.0 sembra ancora affetto da una
sorta di “sindrome di Peter Pan”: in molte aziende,
infatti, è come se le iniziative si “rifiutassero di
crescere”, superando la fase sperimentale per integrarsi al
cuore dei processi di business» ha affermato Mariano Corso,
Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Enterprise 2.0.
Sono in particolare blog, forum, wiki, podcasting, videosharing e
social networking che, pur presentando in media interessanti
tassi di diffusione, hanno un livello di maturità inferiore.
La causa va ricondotta principalmente alle difficoltà delle
aziende a gestire il cambiamento. L’enfasi che viene spesso
posta sugli strumenti rischia di far dimenticare che
l’Enterprise 2.0 è un fenomeno innanzitutto organizzativo:
le nuove tecnologie 2.0 non fanno che abilitare o facilitare
approcci e modelli organizzativi che sono però il risultato di
una progressiva evoluzione “sociale” dei bisogni
delle persone e delle loro modalità di relazione dentro e fuori
le imprese.