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Oltre la metà delle grandi aziende italiane fa uso di soluzioni Software as a service. La diffusione del Cloud Computing in una ricerca del Politecnico di Milano

La School of Management del Politecnico di Milano ha fotografato il mercato italiano del Cloud Computing, ovvero le soluzioni ICT fornite in maniera “as…

Pubblicato il 12 Mag 2011

La School of Management del Politecnico di Milano ha fotografato
il mercato italiano del Cloud Computing, ovvero le soluzioni ICT
fornite in maniera “as a service” con
l’obiettivo di semplificarne la gestione e di nascondere la
complessità per l’utente.


La ricerca si è focalizzata sulle organizzazioni italiane di
grandi dimensioni attraverso un’analisi empirica effettuata
mediante survey, casi di studio e workshop che ha coinvolto
complessivamente 168 Responsabili dei Sistemi Informativi e i
rappresentanti delle principali aziende dell’offerta.

Emerge come il Cloud non sia solo uno dei tanti trend del
momento, ma si stia affermando con un ruolo da protagonista. Le
soluzioni più diffuse sono quelle applicative, come le
applicazioni di gestione delle Risorse Umane, i portali
aziendali, la posta elettronica, la Unified Communication &
Collaboration e i sistemi di conservazione sostitutiva:
il 63% delle aziende dichiara di avere attivo almeno un
servizio SaaS (Software as a Service). Il 24% utilizza almeno un
servizio PaaS
(Platform as a Service), soluzione che
eroga come servizio le piattaforme necessarie per sviluppare,
integrare ed erogare le applicazioni, lasciando all’utente
il controllo sugli strati applicativi. Il 49% del
campione, inoltre, ha attivo almeno un servizio IaaS

(Infrastructure as a Service), che permette all’utente di
non occuparsi più dell’approvvigionamento delle macchine e
del loro corretto funzionamento ma di conservare il controllo
degli strati sovrastanti e la possibilità di installare
applicazioni su questa infrastruttura.

Per quanto riguarda i vantaggi, emerge che le maggiori
aspettative sono la riduzione dei tempi di adozione e attivazione
del servizio, la riduzione dei costi di gestione interni e minori
investimenti iniziali. Tali elementi però, una volta saliti
‘sulla nuvola’, creano spesso disillusioni. Restano
invece coerenti con le aspettative i benefici rilevati in termini
di flessibilità (63%) e possibilità di condivisione di risorse
(41%). Per questo motivo, il 66% dei CIO valuta il Cloud
“un trend rilevante che le imprese devono comprendere per
far evolvere il loro modello di impresa”. Il 12% lo ritiene
addirittura “la nuova rivoluzione che cambierà il nostro
modo di fare IT”.

L’integrazione delle soluzioni Cloud con
l’infrastruttura già esistente in azienda si conferma
l’aspetto più critico, tuttavia alcune percezioni, come la
scarsa sicurezza dei dati e l’immaturità
dell’offerta si rivelano, nei fatti, meno critiche di
quanto paventato a priori. Per contro, elementi come la
definizione ed il rispetto degli SLA (Service Level Agreement),
risultano ancora più critici di quanto ci si attendesse.

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