La musica classica richiede un’educazione all’ascolto, ma chiunque si dedichi con una certa regolarità alle composizione di Mozart, Beethoven o Chopin, tanto per citare i compositori più celebri, avverte l’eleganza del primo, la drammaticità del secondo ed è rapito dalla ricchezza di sfumature nelle opere del terzo. Solo i più appassionati però sono consapevoli del tributo che il genio di questi tre autori deve all’evoluzione della tecnologia: senza l’invenzione del pedale tonale e del pedale di risonanza nel pianoforte infatti, la musica non avrebbe potuto arricchirsi della forza e dei colori consentiti dalla libertà che essi consentono al prodursi del suono delle corde.
L’innovazione però non è il cambiamento della tecnologia: quest’ultima si evolve per ragioni spesso proprie, indipendenti dal volere di chi se ne serve. L’innovazione è data dalle opportunità che si aprono in virtù delle soluzioni che nuove tecnologie consentono ed è quindi frutto non di aspetti tecnici, ma, nel caso della musica, artistici e, nel mondo del lavoro, da fattori organizzativi e culturali: riprodotte al clavicembalo, le Sonate di Beethoven o i Notturni di Chopin di certo non ci resterebbero nel cuore.
L’anno del Coronavirus ha visto, per le esigenze prodotte dall’aumento esponenziale della didattica a distanza, del lavoro da remoto e delle vendite online, il moltiplicarsi di nuove funzionalità messe a disposizione da parte delle grandi piattaforme digitali e di Google in particolare. Per ricordare solo le più rilevanti:
Google My Business
Lo strumento, messo a disposizione degli esercizi commerciali locali per personalizzare la propria presenza nei risultati di ricerca, ha introdotto nuovi campi per comunicare le chiusure dettate dall’emergenza sanitaria e i conseguenti servizi alternativi (es. consegna a domicilio) facendovi confluire funzionalità (come post, schede prodotto, eventi ed offerte) nate sulle ceneri di Google+ e pensate per favorire, in misura crescente, Domande e Risposte fra consumatori ed esercenti come un vero e proprio profilo social;
Google Maps
Le mappe sono oggi utilizzabili con ricerche legate a bisogni specifici (es. “pizzerie che fanno consegna a domicilio) e permettono di effettuare direttamente l’ordine dalla app grazie al collegamento con operatori come UberEats.
Google Meet
Non solo ha sollevato i limiti di partecipazione alle video-chiamate per contrastare l’ascesa di Zoom, ma ha via via arricchito le proprie funzionalità con i sottotitoli in tempo reale, l’alzata di mano, la possibilità di sfocare lo sfondo e lo strumento nativo per creare quiz e sondaggi.
Google Classroom
Si è imposta come la principale piattaforma nel mondo scolastico e ha visto l’integrazione di Google Meet con le funzionalità specifiche per gli insegnanti (Forms, Assignments, Cardboard ed Expeditions), la lavagna interattiva e tutti i principali software di produttività personale di Google (Docs, Slides, Sheets…) e di collaborazione online attraverso l’ambiente cloud di Drive.
GSuite – Workspace
GSuite ha cambiato il proprio nome per sottolineare la maggiore integrazione fra tutti i servizi a disposizione delle aziende e inserito nuove funzionalità come Google Tasks.
Google Calendar
Il calendario ha visto accrescere le sue funzionalità in virtù dell’integrazione con Meet, ma ha anche introdotto nuove opzioni come la visualizzazione compatta senza weekend o la condivisione dei calendari dei colleghi con densità di colori personalizzabili. Splendide le scorciatoia “g” per andare velocemente ad un preciso giorno del calendario e “c” per creare un nuovo evento.
Google Analytics
Nel mondo professionale, il lancio di Google Analytics 4 ha completato un percorso di estensione a tutti gli account di servizi come Optimise per l’A/B Testing, Data Studio per la reportistica ed Attribution per la gestione data-driven dei modelli di attribuzione.
Se è vero che ciò che serve per attraversare i fiumi è inutile per scalare le montagne ed è quindi compito di ciascuno di noi dosare l’uso di tutte queste novità nell’ambito di ciò che davvero ci può permettere di suonare una misura migliore, è però stupefacente notare quanto la tecnologia, in questo anno di Covid-19, abbia saputo dimostrarsi ancor più abbondante e disponibile per il nostro lavoro di tutti i giorni.