Oracle OpenWorld 2014

Larry Ellison: «Nessuno ha più applicazioni in Cloud di Oracle»

Si concretizza la strategia avviata qualche anno fa: dal palco dell’OpenWorld di San Francisco, che ha richiamato quest’anno 60mila persone, il fondatore presenta nel dettaglio il portafoglio che ormai spazia in tutti gli ambiti di Saas, Paas, e Iass, e che è utilizzato da un numero crescente di clienti. E afferma: «Abbiamo mantenuto la promessa. Oggi i clienti possono spostare dati e applicazioni Oracle senza riscrivere una singola riga di codice»

Pubblicato il 29 Set 2014

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Un momento dell'Open World 2014

Per Oracle il 2014 è l’anno di svolta nel Cloud. Esordisce così, sul palco dell’Open World 2014, Larry Ellison, che con la stessa energia di sempre e l’aria soddisfatta di chi ha raggiunto un obiettivo arduo, ha dedicato tutto il suo intervento di apertura alle soluzioni as a service, raccontando l’accelerazione che ha voluto imprimere allo sviluppo del software Cloud negli ultimi 12 mesi. Obiettivo: smentire chi sosteneva che Oracle è in ritardo e battere la concorrenza: Sap, Salesforce, Microsoft e Amazon sono in particolare i player nel mirino il fondatore della società. Ellison li sfida su vari fronti: quello dell’ampiezza dell’offerta, quello della tecnologia, quello dei prezzi.

Ad assistere al keynote, qui a San Francisco, una folla da stadio, gran parte delle 60mila persone che l’evento chiama a raccolta da 145 Paesi (200 dall’Italia), e che invadono per una settimana la città californiana. Un colpo d’occhio impressionante, che conferma come l’OpenWord sia ormai diventato un momento fondamentale per per comprendere l’evoluzione mondiale dell’IT per tutta l’industria: sono 2.700 le sessioni di formazione organizzate nelle diverse location.

«Nessun player dell’IT oggi può vantare un portafoglio più ampio: abbiamo mantenuto la promessa fatta ai clienti anni fa – ha affermato Ellison, che dopo aver lasciato la poltrona di CEO oggi riveste il ruolo di capo delle tecnologie (CTO). -È stato un lavoro duro, abbiamo sviluppato internamente tutte le funzionalità core, ma quando sei relativamente nuovo nel mercato non basta copiare gli altri. Non solo oggi i clienti possono spostare le applicazioni in Cloud con un clic, e viceversa, ma portandole in Cloud le rendiamo più moderne, multitenant, aggiungiamo la compressione dati e l’encryption, abilitiamo Big data e in memory processing, le abilitiamo per il Mobile e il social e le dotiamo di nuove funzionalità per gli analytics».

San Francisco, Open World 2014

Del resto, ha sostenuto Ellison, è quello che Oracle fa da 30 anni, da quando esiste il data base che ne ha fatto la fortuna. «Abbiamo sempre preservato gli investimenti dei clienti attraverso ogni era dell’IT. Anni fa abbiamo promesso di fornire Saas, Paas e Iaas integrati, in modo sicuro affidabile economico, e oggi i clienti possono spostare Data Base e applicazioni Oracle senza riscrivere una singola riga di codice».

Larry Ellison ha presentato nel dettaglio tutta l’offerta Cloud nelle tre aree Saas, Paas e Iaas, che in un anno si è arricchita di decine di nuove applicazioni, erogate nel mondo attraverso 19 global data centers (5 in Europa, di cui 2 appena annunciati). 2000 i clienti nuovi che la società ha ottenuto in 12 mesi. In totale, Oracle dichiara 62 milioni di utenti delle sue applicazioni.

In ambito Saas, in particolare, l’offerta è articolata in tre ambiti applicativi: la Customer Experience (Marketing, vendite, servizi, eCommerce, social, area con 4200 clienti); Human Capital Management (sistemi HR e talent management, un segmento in forte crescita, con 5300 clienti) ed ERP (Finanza, Project Portfolio Management, Supply Chain, Procurement, Enterprise Performance Management, l’area di più recente sviluppo per Oracle).

In Cloud è disponibile anche la Oracle Cloud Platform, che consente ai clienti di sviluppare le applicazioni ma che è anche la base delle applicazioni offerte dalla società. Un altro dei punti di forza sottolineati da Ellison: «I nostri competitori non hanno una piattaforma: usano la nostra piattaforma Java e il nostro data base per sviluppare le applicazioni. E se ce l’hanno è proprietaria, mentre la nostra è aperta». La piattaforma permette anche ai clienti di estendere le applicazioni in Cloud, personalizzarle e aggiungere funzionalità particolari, superando quindi i limiti di personalizzazione del Saas.

«Oracle non è famosa per la facilità d’uso e nemmeno per i bassi costi: ci siamo focalizzati su questo nello sviluppare il Data Base come Platform as a service», ha affermato Ellison dopo aver dimostrato con una demo live come sia semplice e rapido spostare un DB da on-premise al Cloud. «Il peccato originale dell’industria IT è la creazione della complessità», ha aggiunto

Sul tema della semplificazione e delle architetture per il cloud è intervenuto anche John Fowler, Vice President Systems di Oracle. «Non si possono solo aggiungere funzionalità all’esistente, bisogna ripartire dalla reingegnerizzazione dei layer di base: per questo Oracle ha investito 34 miliardi di dollari dal 2004» Le aree di sviluppo sono, in particolare il software in silicon (portare a livello di processore l’elaborazione software), Data Base In memory, i sistemi operativi, sistemi ingegnerizzati (sw e hw ingegnerizzati insieme per accelerare le applicazioni Oracle). Gli obiettivi di questo lavoro di ingegneria sono tre: più performace, meno costi, maggiore sicurezza.

Insomma, la sfida sul Cloud è aperta e Oracle ha affilato le armi. Il mercato, a quanto pare, le sta dando ragione: +3% il fatturato del Q1, pari a 8,6 miliardi di dollari, crescita del 30% nel Saas e riconoscimenti positivi da parte dei mercati finanziari: la capitalizzazione della società, che ha circa 122 mila dipendenti, nell’ultimo anno è cresciuta del 22%.

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