Trent’anni di vita nel settore software e servizi IT in Italia e Svizzera sono un traguardo importante, soprattutto se – come nel caso di Fincons Group – si festeggiano crescendo del 20% annuo, e pianificando la quotazione in Borsa in un quadro economico come questo. La ricorrenza si presta bene quindi per capire chi è Fincons oggi, e quali sono i suoi piani di sviluppo nel futuro, insieme ai due top manager, Michele Moretti e il figlio Francesco, rispettivamente CEO e Vice President.
«Oggi Fincons è un gruppo con circa 220 clienti, in prevalenza grandi aziende, e un fatturato che supera i 50 milioni di euro, cresciuto di più del 20% negli ultimi due anni, e che salirà di un altro 20% quest’anno – spiega Michele Moretti -. Abbiamo uffici a Milano, Verona, Venezia, Roma, Bari, Catania, e in Svizzera a Lugano, Berna e Zurigo. In tutto il Gruppo conta su 730 persone e il fatturato si divide al 60% in Italia e al 40% in Svizzera».
«La nostra crescita – continua Michele Moretti – si è articolata in tre fasi. È stata graduale, basata sul continuo adattamento al mercato e sui rapporti di vera partnership costruiti con i clienti: con primarie aziende italiane nell’ambito energetico lavoriamo da quasi 30 anni, con un player leader della TV italiana da oltre 20».
Da software house a ‘innovation business consulting’
La prima fase ha visto nascere la società con il nome Consor: «L’attività primaria era lo sviluppo software – spiega Michele Moretti -. Col passare del tempo il mercato richiedeva sempre più conoscenze dei processi aziendali, per cui nella seconda fase abbiamo investito per acquisire forti competenze di processo e proporre progetti completi, dallo studio di fattibilità all’implementazione di tecnologie innovative, tra cui le piattaforme ERP più diffuse: siamo così diventati partner in Italia e Svizzera di SAP e system integrator di altri vendor internazionali leader di settore».
Infine la terza fase, quella attuale: «Stiamo investendo in ricerca e innovazione, per proporre progetti in grado di generare vantaggio competitivo, supportati dalle tecnologie più avanzate, tra cui il Mobile». Da anni la struttura organizzativa di Fincons è a matrice: «Su una dimensione ci sono le business unit Media, Financial Services, Transportation, Energy, Utility e Manufacturing, sull’altra le practice, specializzate su competenze di sviluppo, ERP (soprattutto SAP), e Business Intelligence», precisa il Vice President Francesco Moretti.
Media, due referenze chiave per l’estero
Scendendo nel dettaglio delle business unit, «nell’ambito Media siamo presenti in Italia nei tre più importanti player del mercato televisivo e nei due del publishing, grazie a progetti in diverse aree. Nelle TV c’è un ambito più tradizionale legato alla gestione di diritti, palinsesti, vendita pubblicitaria, per cui proponiamo pacchetti di mercato, e ambiti innovativi, come ad esempio il progetto per un primario player televisivo sul mercato tedesco».
Il progetto ha previsto l’implementazione del sistema di back-end e lo sviluppo ad hoc di una soluzione di front-end per la distribuzione dei contenuti sia live che on-demand, sui cosiddetti canali non lineari: smartphone, tablet, web, etc. «Lo stesso tipo di progetto poi l’abbiamo implementato in una primaria realtà italiana, e con queste due referenze puntiamo a crescere sul mercato europeo, in un ambito che nel settore TV è estremamente ‘caldo’».
Altro settore importante sono i trasporti: «Lavoriamo da molti anni con i principali operatori ferroviari in Svizzera e Italia, sia nell’ambito passeggeri che merci. Abbiamo iniziato sviluppando applicazioni custom per il core business, ma siamo impegnati anche in progetti su soluzioni di mercato come SAP, e su altri verticali sviluppati da noi per esempio per la turnazione dei macchinisti, la gestione dei vagoni, la definizione dei percorsi dei convogli: verticali che vorremmo trasformare in prodotti da proporre al mercato internazionale, magari insieme a un grande software vendor».
Nei settori energy e utility Fincons è presente presso primari gruppi internazionali e italiani, su vari aspetti, come gestione della fatturazione, del CRM, del ciclo passivo del gas. Aggiunge Francesco Moretti: «Mentre nelle banche abbiamo le referenze principali in Svizzera, dove siamo un player riconosciuto sia presso banche piccole sia su grosse realtà multinazionali, in Italia siamo molto competitivi nell’ambito assicurativo. Infine l’attività nel Manufacturing è legata soprattutto a implementazioni SAP».
Prima di tutto Germania e Austria
Passando ai piani per il futuro, «l’internazionalizzazione è il primo obiettivo – spiega Michele Moretti -: vorremmo valorizzare l’esperienza accumulata per sbarcare in altri Paesi, soprattutto nei settori media e trasporti: i primi mercati target sono Germania e Austria, perché abbiamo già una referenza in Germania e molte risorse nel gruppo di madrelingua tedesca, e la Francia, dove offrono condizioni agevolate e finanziamenti a fondo perduto per chi investe. Tutta l’Europa è comunque target di interesse.
A supporto dell’espansione il Gruppo valuta anche acquisizioni, oltre a puntare sulla crescita interna, anche attraverso le nostre due iniziative Delivery Center e Academy nella sede di Bari». Il Delivery Center ha appena compiuto 5 anni d’attività. «Avevamo una software factory a Bucarest, poi quando la Romania è entrata nella UE i costi sono cresciuti e siamo rientrati in Italia scegliendo Bari: oggi il centro, che conta più di 150 persone con basso turnover, offre servizi ‘nearshore’ di sviluppo e di Application Management in remoto: rispetto all’offshore non ci sono problemi di fuso orario, si può visitare il cliente all’occorrenza, e la comunicazione è più facile», spiega Francesco Moretti. Quanto all’Academy, «ha forti relazioni con varie Università del territorio, da cui provengono neolaureati specialistici che formiamo in funzione dei settori e clienti su cui andranno a lavorare, sia sui processi che sulle tecnologie».
Infine nei piani di Fincons c’è la quotazione in Borsa. «È un piano a lungo termine, perché questo non è il momento giusto: abbiamo contatti con Borsa Italiana da tre anni, e ora stiamo partecipando al progetto Elite, per entrare in un gruppo ristretto di aziende pronte alla quotazione, con diversi vantaggi sul mercato dei finanziamenti, del private equity, nonché nelle gare pubbliche».