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Marchesi de’Frescobaldi, innovazione e tradizione secolare nell’arte vinicola

La prestigiosa azienda, che gestisce 7 tenute in Toscana ed esporta vini pregiati in tutto il mondo, registra positivi risultati grazie anche all’attenzione all’innovazione tecnologica, che garantisce supporto alla crescita sui mercati esteri, flessibilità nell’analisi degli scenari, costi di gestione ridotti e migliore scambio di informazioni fra le società del Gruppo

Pubblicato il 24 Ott 2012

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Da 700 anni fedele a tradizioni antiche, la famiglia fiorentina Marchesi de’Frescobaldi produce nelle proprie proprietà vini pregiati apprezzati in tutto il mondo. Un’arte che viene preservata con amore e cura del dettaglio dai discendenti della nobile famiglia, che guidano oggi un’azienda con 200 dipendenti e oltre 80 milioni di euro di fatturato, articolata su sette tenute in Toscana e una nel territorio friuliano, ciascuna organizzata come un’azienda indipendente che produce vini differenti. Si tratta di Castello di Nipozzano, Castello di Pomino, Castel Giocondo, Tenuta di Castiglioni, Tenuta dell’Ammiraglia, Tenuta di Luce della Vite, Tenuta dell’Ornellaia, e Attems.

Tradizione e innovazione sono per Frescobaldi un binomio inscindibile. Da tempo, infatti, l’azienda supporta il proprio percorso di crescita e di internazionalizzazione con l’impiego di tecnologie ICT, e ha un team di cinque persone interamente dedicate alla gestione dei sistemi informativi.

Spiega Giampiero Bertolini, Direttore Generale: «Negli ultimi anni, grazie anche a numerose acquisizioni, l’azienda è molto cresciuta, sia come fatturato sia come complessità. Il 70% della produzione è destinato ai mercati esteri; spediamo 50 tipologie diverse di vino in 85 Paesi, che significa gestire centinaia di item, perché per ogni paese ci sono specifiche differenti».

Oltre a diverse acquisizioni di proprietà vinicole, il percorso di crescita della società ha visto anche la diversificazione verso il retail, con il marchio “dei Frescobaldi Retail & Restaurant”; ad oggi consta di 3 punti vendita nell’aeroporto di Fiumicino a Roma, di un prestigioso ristorante nel cuore di Firenze dietro Piazza della Signoria e di un punto vendita all’estero presso Harrods a Londra.

Per gestire una realtà sempre più articolata e internazionale, il Gruppo Marchesi de’ Frescobaldi ha deciso di rinnovare interamente il sistema informativo adottando il gestionale Microsoft Dynamics NAV per tutti i principali processi aziendali.

«Nella nostra strategia l’IT ha un ruolo centrale – afferma Bertolini – e ci siamo resi conto che la piattaforma in uso non era adatta alla complessità attuale: abbiamo bisogno di fare un passo avanti, di analizzare scenari con una prospettiva di Gruppo, gestendo al meglio i gli scambi di informazioni fra le varie società, e di rendere i processi più semplici e veloci. Inoltre, il nuovo gestionale ci garantisce l’integrazione con il Web: il sito è fra i più visitati nel mondo del vino e abbiamo già da tempo una pagina facebook».

Il nuovo ERP andrà a sostituire gradualmente i diversi sistemi utilizzati finora, basati su As400 e aggiunti nel tempo in risposta alle accresciute esigenze, ma oggi divenuti troppo complessi e costosi da manutenere. L’azienda punta così a ottenere una maggiore flessibilità per poter continuare ad affrontare con successo la concorrenza in un business estremamente dinamico: basti pensare che ogni vendemmia è diversa da quella dell’anno precedente, sia come tempistiche sia come qualità dell’uva.

Interessanti anche le opportunità per migliorare la logistica e la tracciabilità di filiera, aspetto rilevante soprattutto per i vini più pregiati la cui distribuzione deve essere sempre tenuta sotto controllo. La tracciabilità parte dalle tenute, dove i fattori che curano i terreni utilizzano strumenti portatili mobili per inserire e inoltrare con tempestività i dati relativi alle attività svolte sul singolo vigneto. Per i vini più prestigiosi, prodotti nelle tenute Ornellaia e Massetto, vengono anche applicati sotto le etichette delle bottiglie e nei cartoni i tag RFId, che garantiscono che il prodotto segua la corretta distribuzione a livello mondiale.

L’implementazione del gestionale Microsoft è attualmente in corso con la collaborazione di EOS Solutions, Microsoft Gold Certified Partner. Verrà inoltre adottata una particolare verticalizzazione specifica per il settore vinicolo realizzata dal partner tecnologico Replica Sistemi. «Microsoft è costantemente impegnata nel tentativo di raccordare l’anima globale dell’azienda e la realtà locale sul territorio, e ciò grazie ai nostri partner – ha commentato Giovanni Stifano, Direttore Partner e Dynamics di Microsoft Italia -. Un’azienda prestigiosa come Gruppo Marchesi de’ Frescobaldi, un simbolo del “made in Italy” che considera l’innovazione non come un costo ma come elemento di successo, è un esempio virtuoso che tutte le medie aziende italiane dovrebbero seguire».

L’export fa da traino alle vendite
Marchesi de’ Frescobaldi ha registrato nel 2011 un fatturato di 82 mln di euro, con un incremento del +4% rispetto ai 79,6 milioni di euro del 2010. Alla realizzazione di questo risultato ha pesato per oltre 60% la quota dell’export, specie verso la Russia e l’Asia. L’Ebitda è stato pari a 24 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi del 29%. L’export è stato trascinato dall’andamento dei mercati tradizionali quali Usa, Canada e Germania, ma ha visto il crescente incremento dei paesi BRIC, Russia e Cina su tutti. Il mercato italiano, invece, ha risentito maggiormente della crisi dei consumi a livello continentale ma ha comunque messo a segno una crescita del +3,3% rispetto al 2010, generando un fatturato di oltre 34 mln.

«Questi risultati – ha commentato Giovanni Geddes da Filicaja, AD Marchesi de’ Frescobaldi – si sommano a quelli del 2010 e portano in due anni la crescita del fatturato a +16% e dell’ebitda a +26% e confermano quanto il settore vitivinicolo italiano di qualità sia vitale, nonostante questo momento di difficile congiuntura economica. In questi primi mesi del 2012 i segni di ripresa in Italia si sono visti, nonostante un avvio piuttosto fiacco».

Per reagire alla crisi inoltre, l’azienda fiorentina ha proseguito la strategia di ammodernamento e rafforzamento della propria struttura produttiva, investendo nel solo 2011 oltre 10 milioni di euro in ricerca&sviluppo per rinnovare i propri vigneti e i propri impianti e macchinari.

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