L’innovazione è nel DNA di Fastweb. L’Internet Service Provider, infatti, sin dal 2002 (in tempi non sospetti) ha creduto nella portata della trasformazione digitale per i privati e le organizzazioni, pubbliche e non. «Fin dalla sua nascita – spiega il Chief Enterprise Officer, Massimo Mancini – Fastweb ha puntato sull’innovazione e sull’infrastruttura di rete per offrire il massimo della qualità nella fornitura di servizi ultrabroadband». Un contributo che risulta tangibile anche nell’impegno finanziario del service provider, che lo scorso anno ha investito in network e tecnologie il 31% del fatturato, ovvero 541 milioni di euro. E il mercato sembra apprezzare, tanto che il turnover è in crescita (+2,8%), arrivando a toccare gli 1,73 miliardi di euro, di pari passo con gli abbonati (+6,2%), che raggiungono quota 2,2 milioni. «Dopo aver investito oltre 7 miliardi di euro nello sviluppo di una rete nazionale in fibra ottica lunga 40mila chilometri, negli ultimi anni abbiamo avviato un nuovo piano di espansione della rete a banda ultralarga, che utilizzano già circa 650mila clienti privati». L’obiettivo dichiarato è di raggiungere, entro la fine dell’anno, 7 milioni e mezzo di famiglie e imprese (oggi sono 6,3), ovvero il 30% della popolazione, con collegamenti a 100 Megabit al secondo. Come? Grazie all’impiego di tecnologie di ultima generazione come FTTC (Fiber to the Street Cabinet) e FTTH (Fiber to the Home), anzitutto, ma non solo.
Wi-Fi libero per tutti (i clienti)
Nel corso del 2015 è stato attivato WOW FI, un servizio di offload del traffico dati mobile su Wi-Fi condiviso e l’accensione sul territorio italiano di oltre 250mila hotspot dedicati ai clienti Fastweb. Il piano di copertura nazionale prevede la progressiva estensione del servizio, già attivo in 46 località, a tutte le città italiane entro la fine dell’anno. Chiunque abbia banda Internet inutilizzata potrà, senza alcun compromesso sulle proprie prestazioni, metterla a disposizione dei clienti Fastweb che si spostano in città e che saranno, così, in grado di navigare gratis con il proprio telefono cellulare.
Il ruolo della nuvola
«Le tendenze in corso – sottolinea il manager – mettono in evidenza come il mondo delle imprese, sia pubbliche che private, stia vivendo un
profondo rinnovamento, sotto la spinta della trasformazione digitale. L’obiettivo è, per tutte, migliorare i processi e l’efficienza complessiva ed è per questo motivo che le organizzazioni non necessitano più solo di collegamenti ultraveloci, sicuri e affidabili, ma anche di servizi infrastrutturali e applicativi di ultima generazione». Servizi che, fa notare, sono sempre più spesso basati sul cloud computing. «Un numero crescente di organizzazioni si affida alla nuvola per gestire i propri dati a supporto del business, con soluzioni in grado di garantire in ogni momento la protezione delle informazioni che transitano nei sistemi informativi».
Ed è proprio per sostenere le imprese nel loro percorso verso la digitalizzazione che Fastweb ha realizzato a Milano, lo scorso anno, un nuovo data center certificato Tier IV dall’Uptime Institute di New York. «Da questo centro all’avanguardia eroghiamo servizi ICT di ultima generazione. Quelli che, secondo noi, saranno i più richiesti dalle organizzazioni nel 2016». La sicurezza gestita, anzitutto. Perché le minacce evolvono così rapidamente che è difficile riuscire a garantire una protezione reale e aggiornata se non rivolgendosi a operatori qualificati, operatori che abbiano una solidità economica tale da supportare gli investimenti massicci che la sicurezza avanzata richiede. Ma anche comunicazione unificata, storage on demand, housing e co-locazione dei server, con soluzioni su misura sia per le PMI che per le medie e grandi aziende.
Il valore degli standard
Un’azienda che crede nell’innovazione a supporto della collettività, Fastweb, che ha scelto di sposare tecnologie e applicazioni standardizzate. «Crediamo che lavorare nel rispetto degli standard sia la scelta migliore – conclude Mancini –. Ecco perché le nostre soluzioni di cloud computing sono basate su infrastruttura open source, per favorire l’interoperabilità e sviluppare ambienti sempre più economici, interconnessi e interdipendenti, in cui l’innovazione sia un vantaggio alla portata tutti».