Quasi la metà dei CEO, spinti anche dalle pressioni da parte dei consigli di amministrazione e degli investitori, considera la sostenibilità in azienda una priorità assoluta e una delle sue più grandi sfide nei prossimi due o tre anni.
A rivelarlo è lo studio di IBM Institute for Business Value (IBV): Own your path: Practical pathways to transformational sustainability. La ricerca, che ha coinvolto più di 3.000 amministratori delegati in tutto il mondo, di cui 90 in Italia, punta ad indagare sul ruolo che i CEO stanno conferendo alla sostenibilità all’interno della strategia d’impresa.
Sostenibilità in azienda: benefici economici ancora poco chiari?
Che la sostenibilità in azienda sia un tema sempre più sentito a livello globale lo dimostrano chiaramente i risultati di questo studio: per il 48% dei CEO nei prossimi due o tre anni l’aumento di pratiche che indirizzino la sostenibilità è una delle priorità per la propria azienda, dato in aumento del 37% rispetto al 2021; più dell’80% crede che gli investimenti in sostenibilità riusciranno a produrre migliori risultati aziendali nei prossimi cinque anni, e il 45% pensa che la sostenibilità serva per accelerare la crescita.
A tanto interesse corrisponde però anche tanta consapevolezza della sfida che sviluppare la sostenibilità in azienda comporta: il 51% dei CEO dichiara che la sostenibilità è una sfida, rispetto al 32% del 2021, più della regolamentazione (50%), del rischio informatico (45%), delle infrastrutture tecnologiche (41%) o delle interruzioni nelle supply chain (38%).
Diverse le difficoltà evidenziate: quasi il 60% degli intervistati indica ROI e benefici economici poco chiari tra i principali ostacoli al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, seguiti da mancanza di analisi dei dati (44%) e da barriere normative, e anche alcune barriere tecnologiche (35%).
Ma ciò non è sufficiente a frenare l’entusiasmo dei CEO che per il 64% si reputa fiducioso di poter raggiungere i propri obiettivi legati alla sostenibilità (con un investimento più che raddoppiato in termini percentuali rispetto alle entrate negli ultimi cinque anni) e solo il 20% ritiene che gli obiettivi previsti dal governo per il loro settore di appartenenza non siano raggiungibili. Infine, ad oggi se il 95% dei CEO riferisce di essere almeno in una fase pilota, solo un quarto (23%) afferma di implementare strategie di sostenibilità in tutta l’organizzazione.
“Ci troviamo ad operare in uno dei periodi più complessi degli ultimi decenni, ove guerra, inflazione, la mancanza di competenze e la crisi sanitaria dovuta al Covid-19 stanno moltiplicando ostacoli e freni alla crescita. Eppure non è il momento di distogliere l’attenzione dalla sostenibilità. Nonostante le sfide, i CEO devono rifocalizzare le loro priorità. Molti non riconoscono come dati e tecnologia possano colmare il divario che esiste tra la strategia e la sua esecuzione”, afferma John Granger, Senior Vice President IBM Consulting.
Come i CEO italiani stanno affrontando la sostenibilità in azienda
Facendo un focus sul nostro Paese, lo studio IBM rivela come anche più della metà (57%) dei CEO italiani afferma che la sostenibilità è una delle sue più grandi sfide, rispetto al 29% del 2021, e sente la pressione più forte da parte del consiglio di amministrazione (79%) e degli investitori (67%).
Il 63% riconosce la responsabilità dell’impatto che hanno le aziende sull’ambiente, e dichiara che la loro azienda ha completato alcuni (48%) o tutti gli aspetti (32%) della propria strategia di sostenibilità.
Come i CEO approcciano la sostenibilità
Il ruolo del CEO è cruciale ai fini della piena realizzazione del processo di sostenibilità all’interno dell’azienda. In questo senso, lo studio IBM ha evidenziato 4 tipologie di CEO che approcciano alla sostenibilità in maniera molto variabile, passando da un estremo disinteresse a un estremo interesse.
Al primo livello ci sono gli Assessing CEO che sono a capo di aziende che non contemplano investimenti nella sostenibilità; seguono al secondo livello i Complying CEO, che sono a capo di organizzazioni che effettuano investimenti in sostenibilità esclusivamente per allinearsi a mandati o alle normative di settore; al terzo livello sono collocati gli Operational CEO o gli operativi, che estendono la sostenibilità oltre gli investimenti di base e infine al quarto livello ci sono i Transformational CEO, che puntano tutto sulla sostenibilità.
Le due tipologie di CEO, Operational e Transformational vedono la sostenibilità in azienda come un’opportunità anche se con approccio metodologico diverso: gli amministratori delegati di tipo Operational perseguono gli investimenti nella sostenibilità come opportunità per ottimizzare le loro attività; i Transformational CEO intendono gli investimenti in sostenibilità come un sistema che sia in grado di rimodellare l’impresa.