dell’Informazione e della Comunicazione è in costante
aumento. Il ruolo svolto dall’ICT non si limita al supporto
dei processi operativi, ma si estende all’innovazione dei
servizi e ai processi decisionali. Da ciò deriva anche una
crescita della complessità da gestire, con la necessità di
comprendere e di studiare più in profondità
l’organizzazione della Direzione Sistemi Informativi delle
strutture sanitarie per riuscire, in seconda battuta, a cogliere
quegli aspetti organizzativi e di governance che rendono il ruolo
di questa funzione sempre più strategico.
La Ricerca dell’Osservatorio ICT in Sanità della School of
Management del Politecnico di Milano si è focalizzata
sull’analisi della struttura e dei modelli organizzativi di
118 Direzioni ICT e ne ha studiato la loro collocazione
gerarchica nell’organigramma delle strutture sanitarie e le
risorse umane direttamente controllate, comprendendo sia quelle
interne (dipendenti, contratti a progetto, interinali e stagisti)
che quelle esterne (consulenti o fornitori). Nella maggior parte
dei casi (57%) emerge che la Direzione ICT è alle dirette
dipendenze della Direzione Generale. Questo risultato si spiega
bene con il fatto che, almeno a livello teorico, il ruolo
ricoperto dalla Direzione ICT è cresciuto sia in termini di
livello gerarchico che di trasversalità, non confinandosi più
ai soli processi amministrativi, ma presidiando anche
l’ambito dei processi clinico-sanitari. Il 29% dei Chief
Information Officer intervistati risponde, invece, alla Direzione
Amministrativa denotando una sostanziale focalizzazione della
funzione ICT sulla parte amministrativa e gestionale. Nel 7% dei
casi la Direzione ICT riporta a una Direzione Tecnica e nei casi
residui alla Direzione Sanitaria (3%), o ad altre Direzioni (4%).
Dalle interviste dirette ai CIO si evince che qualsiasi
posizionamento che non preveda il diretto riporto alla Direzione
Generale è percepito dai Responsabili dei Sistemi Informativi
come riduttivo e specchio di una visione ristretta dell’ICT
da parte dell’azienda. Una più profonda analisi dei
rapporti interni e dei sistemi di governance utilizzati,
tuttavia, restituisce un quadro ben più sfaccettato,
testimoniando come il riporto gerarchico sia soltanto uno dei
fattori che concorre a influenzare il ruolo della Direzione ICT.
In gran parte dei casi, in particolare, la collocazione a riporto
della Direzione Generale non si traduce affatto in un inserimento
nella Direzione Strategica, ma piuttosto nell’attribuzione
di un ruolo di Staff, trasversale ma di natura tecnica.
Dall’analisi delle risorse gestite dalla Direzione ICT
spicca come siano presenti meno di 10 Full Time Equivalent (FTE)
in circa la metà dei casi e, in particolare, il 25% di essi ha
meno di 5 FTE a disposizione e un altro 25% ha un numero di
risorse compreso tra 5 e 10. Nel 37% dei casi le Direzioni ICT
sono composte da un numero di FTE compreso tra 11 e 30, mentre
solo il 10% dei CIO ha a disposizione più di 30 FTE. È
interessante sottolineare che esiste anche una percentuale
residuale (3%) che ha dichiarato di non avere risorse sotto il
proprio diretto controllo. La situazione attuale si traduce nella
scarsa soddisfazione dei Responsabili dei Sistemi Informativi
rispetto allo staff alle proprie dipendenze: il 68% ritiene di
avere un numero di risorse insufficiente per supportare gli
utenti e per portare avanti i progetti ICT nel modo più efficace
possibile. Inoltre, se i Direttori dei Sistemi Informativi
avessero maggiore autonomia nella definizione del proprio
organico, nel 42% dei casi auspicherebbero un numero totale di
FTE compreso tra 11 e 20 e nel 29% un organico di oltre 20
persone, numeri questi ben al di sopra di quelli ad oggi
rilevati.