Nella recente strategia di VMware ci sono sempre più cloud, Internet delle cose, sicurezza, digital workspace e accordi con i grandi player: Google, Amazon, Samsung, Microsoft. Ma l’offerta continua a poggiare sulla decennale esperienza della società americana (parte del colosso Dell EMC) nella virtualizzazione. Ne abbiamo parlato in un incontro a Roma con Joe Baguley, CTO EMEA di VMware, azienda che oggi fa parte della galassia Dell Emc.
Who's Who
Joe Baguley
Joe Baguley, CTO EMEA, VMware
Negli ultimi mesi avete annunciato la collaborazione di VMware Cloud con Amazon Web Services, la combinazione del vostro VMware Pulse IoT Center con la piattaforma Samsung Artik IoT, l’integrazione di VMware Horizon Cloud su Microsoft Azure, la partnership con Google per l’adozione dei Chromebook. Ci spiega questa accelerazione sulle alleanze?
Le partnership servono a costruire l’ecosistema, che è il perno su cui ruota l’affermazione del digitale. Noi crediamo nel cloud journey e questo richiede l’unione di molteplici attori, perché solo così il cliente può avere il massimo della scelta. Il sistema operativo e l’architettura VMware supportano tutti i cloud, tutte le sue applicazioni, su tutti i device: al cliente la scelta di quali tecnologie sono più adatte al suo business.
Quanto conta la facilità d’uso?
Il nostro motto è: applicazioni semplici per l’utente finale, sicure per le imprese. Da un lato il paradigma dello user-friendly non deve trasformarsi in un incubo di security per le aziende, dall’altro solo unendo la sicurezza con la facilità d’uso possiamo ottenere il vero “agile working”. Le tecnologie vanno pensate e sviluppate perché funzionino soprattutto per chi le usa. E quando gli utenti vogliono usare uno strumento digitale, la digital transformation diventa realtà. È l’utente il centro.
Le iniziative per la IoT o il digital workspace, come le nuove integrazioni tecnologiche con Dell EMC che migliorano le soluzioni di VMware per l’End-User Computing, indicano una rifocalizzazione della vostra attività?
VMware è ancora il leader della virtualizzazione che tutti conoscono e questo resta il core business. Ma il cloud è virtualizzazione e noi qui portiamo un bagaglio di esperienza e conoscenze senza paragoni. Abbiamo introdotto i concetti di astrazione delle risorse hardware e oggi possiamo perfezionare i processi di astrazione in molteplici settori, dall’IoT al mobile. Il trend della softwarizzazione delle infrastrutture ci è noto da anni: software-defined networking (SDN) e virtualizzazione delle funzioni di rete (NFV) è quello che facciamo da sempre e che continuiamo a potenziare, per esempio con gli ampliamenti dell’ecosistema di soluzioni certificate VMware Ready for NFV.
Ha parlato di lavoro agile come base per la trasformazione digitale. Per lei questa rivoluzione è più culturale che tecnologica?
La trasformazione digitale è sicuramente un cambio di mentalità e non comincia dal cloud o dal business, ma dall’utente finale. La trasformazione avviene quando le persone trovano più conveniente e utile usare una tecnologia che non usarla perché cambia in meglio la loro esperienza. Però la digital transformation non è solo questo: c’è uno strato invisibile su cui tutto poggia, l’infrastruttura. E questa infrastruttura deve essere altamente stabile. VMware si occupa esattamente di questi aspetti: gestione, monitoraggio, scalabilità, operatività, valutazione del rischio, sicurezza.
Come vi mantenete al passo coi trend di mercato e la concorrenza?
Anticipandoli: stare allo stesso passo non basta, bisogna arrivare prima. Il compito del CTO è capire quali direzioni prenderà l’innovazione e portarsi lì prima che degli altri.
Come ci riesce VMware?
Parliamo con i clienti e facciamo leva sulla creatività di tutti i nostri dipendenti, perché le intuizioni brillanti non nascono solo dal dipartimento IT, ma da tutti i ruoli e da ogni livello nella gerarchia aziendale. È una visione che ripaga, in tutte le organizzazioni: l’innovazione è frutto del lavoro di più persone. Date spazio alle vostre risorse: metterete insieme idee e proposte anche “out of the box” che vi permetteranno di stare un passo avanti.