L'evento

Innovazione nel mondo pubblico, manca la fiducia. E FORUM PA rilancia con nuove iniziative

Presentata a Milano un’indagine che ha sondato le opinioni sulla riforma Madia, con risultati poco incoraggianti. Cosa fare, dunque per accelerare la modernizzazione della Pubblica Amministrazione? Ne hanno discusso durante l’evento Elio Catania, Roberto Moriondo, Enza Bruno Bossio e Flavia Marzano. E Mochi Sismondi ha annunciato i Cantieri della PA digitale, un nuovo progetto per spingere il cambiamento: «Le leggi e i provvedimenti non bastano»

Pubblicato il 25 Set 2015

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Carlo Mochi Sismondi, Presidente di Forum PA

Una survey realizzata da FORUM PA presso che gli iscritti alla propria community mostra la stanchezza del Paese di fronte alla lentezza del nostro apparato amministrativo pubblico. Emerge una preoccupante mancanza di fiducia: meno della metà del panel -il 41%- crede che le nuove norme introdotte dalla riforma della PA che prende il nome dal ministro Madia, appena entrata in vigore, potranno portare dei cambiamenti nel loro quotidiano. Se ne è parlato a Milano in un convegno dal titolo: “Quale direzione per la PA del futuro?”. (In fondo all’articolo i risultati della survey in dettaglio)

«Questa ricerca ci conferma quello che si può vedere entrando nella maggior parte degli uffici pubblici, ovvero la stridente contraddizione tra il clima di galoppante novità che viene annunciato e la sostanziale immobilità nei comportamenti dei lavoratori e delle organizzazioni – ha sottolineato Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FORUM PA-. Se, è evidente che le leggi e i provvedimenti non bastano, bisogna comporre il contrasto tra norme innovative e stanchezza e rassegnazione del corpus del pubblico impiego. È per questo che dobbiamo puntare sull’empowerment delle amministrazioni, sulla valorizzazione delle competenze di dirigenti e impiegati».

Elio CataniaPresidente - Confindustria Digitale

Elio Catania, Presidente, di Confindustria Digitale, commentando i risultati della ricerca ha evidenziato che «Siamo di fronte a un problema epocale del Paese: è necessario abbracciare la trasformazione competitiva che le tecnologie digitali ci mettono a disposizione, come negli altri Paesi europei. Non lo stiamo ancora facendo, non solo nella PA ma anche nel mondo industriale. Se avessimo investito, oggi il PIL sarebbe di un punto e mezzo superiore». E ha aggiunto: «Non è più tempo per fare analisi, le cose devono avvenire ora, è tempo di Execution. Serve una rivoluzione profonda, che non può che avvenire con la leadership dl primo ministro».

«Non è vero che non è successo niente negli ultimi 25 anni, qualche passo è stato fatto – ha sottolineato Flavia Marzano, Presidente degli Stati generali dell’Innovazione -. Certo, si poteva fare di più. Il problema è che ogni volta che cambia un’amministrazione o un deputato si ricomincia da capo. Nella premessa della riforma Bassanini ci sono cose che sarebbe utile fare ancora oggi».

I progressi sono dunque lenti, e le motivazioni sono molte. Roberto Moriondo, Rappresentante delle Regioni nel Comitato di indirizzo – Agenzia per l’Italia Digitale, ha ricordato che «Nelle Regioni ci sono vincoli che nessuna azienda porrebbe per attività che sono strategiche per il suo funzionamento. Le regole non sono mai certe, e le norme si basano sempre su premi e punizioni, mai sul concetto di leadership».

Enza Bruno BossioComponente - Intergruppo parlamentare per l'innovazione tecnologica

Più positivo il punto di vista di Enza Bruno Bossio, Componente – Intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica, che ha ricordato che il governo Renzi non è stato a guardare. «Il piano per la Banda ultra larga e il piano per la crescita digitale rappresentano una novità straordinaria. Il mezzogiorno ora è coperto al 70% da banda larga. E ora si sta cercando di usare i fondi europei anche al Nord, al di fuori delle grandi città che sono coperte da investimenti privati. Al contempo lo SPID sta andando avanti, così come l’anagrafe digitale e l’eProcurement».

L’evento è stato anche l’occasione per annunciare la nascita dei ‘Cantieri della PA digitale’, una nuova iniziativa di FORUM PA creata per lavorare insieme ai più autorevoli operatori pubblici e privati, favorire cultura e clima di fiducia nel cambiamento e mettere insieme delle raccomandazioni, da sottoporre al governo, su come rimuovere gli ostacoli all’innovazione.

Un altra nuova iniziativa è l’Annuario, una pubblicazione che sintetizza, attraverso i contenuti più importanti elaborati da FORUM PA quanto accaduto negli ultimi mesi nel mondo della PA italiana: uno strumento di approfondimento per tutte le persone che lavorano sui temi dell’innovazione, unico nel panorama italiano.

Roberto MoriondoRappresentante delle Regioni nel Comitato di indirizzo - Agenzia per l'Italia Digitale

«Digitalizzazione della PA, valorizzazione delle competenze, reingegnerizzazione dei processi e soprattutto partecipazione attiva e consapevole dei dirigenti, dei dipendenti pubblici e di tutte le componenti della società. Questa è la visione che come FORUM PA sosteniamo già da qualche anno e che cerchiamo di rendere operativa attraverso tutte le nostre iniziative, dai grandi eventi ai tavoli di lavoro, dai seminari di formazione on line agli approfondimenti – ha sottolineato il Direttore generale di FORUM PA Gianni Dominici -. È un impegno che pensiamo debba rafforzarsi ancora di più in questo momento e, anche per questo, abbiamo voluto raccogliere per la prima volta in una pubblicazione cartacea alcuni contributi che ne sono la testimonianza».

Infine, Carlo Mochi Sismondi ha annunciato un’altra importante novità: da oggi FORUM PA cambia nome e diventa FPA. «Cambia il nome della società ma non la nostra missione – ha precisato Mochi Sismondi – che anzi si rafforza grazie all’entrata in un gruppo più grande, Digital360. FORUM PA resta invece il titolo della nostra manifestazione di maggio, che ha visto quest’anno la sua XXVI edizione. Un modo per mettere sempre più in

Flavia MarzanoPresidente - Stati generali dell'Innovazione

evidenza come la nostra attività non si esaurisca nei giorni della manifestazione, che restano sì un momento centrale ma in cui si tirano le fila di un’innovazione coltivata durante tutto l’anno».

******* “Cosa ti aspetti dalla Riforma?”. I risultati del Panel di FORUM PA *******

•Il 61% dei rispondenti dichiara di conoscere bene o abbastanza bene la “Riforma Madia” (ma solo un 20% ha partecipato alla consultazione on line che si è svolta lo scorso anno per iniziativa del Ministro). 


•La Riforma modificherà il modo di lavorare all’interno delle amministrazioni? Non molto, secondo il 49% dei rispondenti. Il 36% è più ottimista e si aspetta qualche cambiamento, mentre solo un piccolo 5% crede che ci sarà una sorta di rivoluzione nel suo lavoro quotidiano. 


•E per quanto riguarda il rapporto tra PA e cittadini/imprese? Il 51% pensa che ci saranno pochi miglioramenti, mentre un 18% è addirittura convinto che non cambierà nulla. È solo un 28% ad essere molto fiducioso e a scommettere che questo rapporto diventerà più semplice. 


•Sono infine due aspetti organizzativi tutti interni alla PA a generare il maggior tasso di sfiducia sui reali effetti che la riforma potrà avere: il riassetto della dirigenza (67%) e la riorganizzazione delle amministrazioni (64%).

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