Ci sono delle mosse con cui i business leader possono reagire e uscire al meglio dalla crisi Coronavirus e traghettare l’organizzazione fuori da questo periodo di disruption. A indicarle è Jeff Immelt, Venture Partner di New Enterprise Associates (NEA) e storico Chairman & CEO di General Electric (GE). Immelt ha parlato in occasione di un WOBInar organizzato da WOBI in partnership con WSB. Significativo il titolo dell’intervento: “Essere leader in momenti di volatilità”. Ecco dunque il vademecum del top executive americano per difendere e rilanciare la propria attività in tempi di pandemia.
I cinque step per uscire dalla crisi
La prima misura che i business leader sono chiamati ad adottare è garantire la sicurezza e la salute della propria forza lavoro. La seconda è assicurarsi di avere piena visibilità sulla liquidità dell’azienda. Terzo step: potenziare la comunicazione con tutti gli stakeholder. Quarto, restare saldamente in contatto con i leader strategici. Infine, capire bene quali decisioni prendere e quando.
Per Immelt i leader oggi devono capire di dover non solo perseverare, ma prosperare nonostante il momento critico. Non va mai persa di vista la gestione dell’organizzazione dal punto di vista finanziario. Fondamentale sarà applicare le lezioni apprese da altre aziende nei momenti di disruption per uscire dalla crisi e applicarle, con i necessari aggiustamenti, al contesto attuale. Bisogna poi ridefinire il concetto di innovazione, perché il mondo si sta radicalmente trasformando. Altra sfida da vincere è mantenere i team allineati, coinvolti e rassicurati di fronte all’incertezza.
Come agire nel concreto per salvaguardare l’azienda
Per quel che riguarda la gestione dell’incertezza finanziaria Immelt raccomanda di ridurre la spesa in flusso di cassa. È anche importante assicurare che nel team ci siano collaboratori con conoscenza approfondita delle misure adottate dal proprio governo per aiutare il mondo dell’industria.
Per tenere i team allineati servono invece comunicazioni frequenti per offrire visibilità completa su programmi, idee e strategie. In questo dialogo potenziato con dipendenti, clienti e altri portatori di interesse è necessario rimanere empatici: non perdere di vista il fatto che la pandemia comporta ansie, paure e incertezze sul futuro. Per mantenere alta la motivazione è utile dividere il lavoro tra team di piccole dimensioni: questa flessibilità aumenta il coinvolgimento.
Il cambiamento culturale: più tecnologia digitale e focus sulla salute
Questa crisi cambierà il modo in cui i leader guidano i team e gestiscono l’impresa, ha affermato Immelt. Si tratta innanzitutto di un importante cambiamento culturale. Gli strumenti digitali si sono dimostrati affidabili nel permettere ai team di lavorare e collaborare a qualunque distanza con facilità e agilità, hanno modificato il processo decisionale e snellito la burocrazia. È un cambiamento destinato a restare, così come permarrà l’integrazione di misure di Human Health & Safety nella cultura del posto di lavoro.
Mentre si gestisce il presente occorre pianificare il futuro. I leader, ma anche i team di lavoro, sono chiamati fin da oggi a tracciare i possibili scenari che verranno. Come si ridisegnerà l’attività della nostra organizzazione dopo il coronavirus? È una domanda alla quale dobbiamo fornire subito una serie di potenziali risposte.
Immelt è stato CEO di General Electric per 16 anni, gestendo un team di 300.000 persone e guidando la trasformazione digitale del gruppo. In quei 16 anni GE e Immelt hanno superato periodi di recessione, bolle finanziarie e almeno tre eventi “black swan”. Anche il Covid-19 è spesso definito un “cigno nero”: fenomeno improvviso e inatteso che elude gli schemi noti. A noi tutti – leader aziendali e singoli individui – impone una reazione immediata che fa leva sulla capacità di risoluzione dei problemi tramite il pensiero creativo.