Il budget complessivo che gli italiani dedicano a viaggi e vacanze, sommato a quanto gli stranieri spendono in Italia, è di circa 50 miliardi di euro, una cifra che quest’anno sarà appena l’1% in più rispetto al 2014. Quello che cresce, invece, è la quota di questa spesa che passa attraverso i canali online: + 10%, per un valore complessivo stimato vicino a 9 miliardi di euro nel 2014. La cifra comprende sia gli acquisti degli italiani che scelgono l’Italia o vanno all’estero, sia quella degli stranieri che vengono in Italia. La componente digitale aumenta il suo peso sia in valore, passando dal 16% del 2013 al 18% del 2014, sia a livello di importanza attuale e prospettica nelle considerazioni strategiche delle aziende di settore. Guardando invece solo la spesa digitale degli italiani, questa si attesta attorno ai 7 miliardi di euro e ammonta al 22% del totale.
Sono i risultati della prima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, una nuova area di ricerca che è stata avviata quest’anno, presentata di recente in un evento a Rimini.
«Sono tre i motivi per cui abbiamo ritenuto importante avviare un Osservatorio in questo ambito – ha spiegato Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio. - In primo luogo, il settore è particolarmente rilevante per il Paese, in modo evidente a livello di incidenza su PIL e occupazione (rispettivamente, includendo l’indotto, il 10,3% e 11,6% nel 2013, secondo ENIT), ma anche in termini di contributo imprenditoriale: sono centinaia di migliaia i piccoli imprenditori e gli operatori del settore che contribuiscono a creare valore nei numerosi territori turistici del nostro Paese. Il secondo motivo è rappresentato dalla crescente e ‘nuova’ competizione nel comparto, sempre più influenzata da un impiego adeguato delle tecnologie digitali, sia nella relazione con il turista, sia nella gestione interna dei servizi offerti. Un terzo aspetto, più pragmatico è il fatto che, attraverso i nostri Osservatori storici su altre tematiche digitali (eCommerce, Mobile, Internet & Media, ecc.), abbiamo maturato nel corso degli anni una panoramica di questo settore che ci ha mostrato la necessità di una maggiore chiarezza sul ruolo che le tecnologie digitali possono avere nel Turismo».
Analizzando la spesa turistica on line, emerge che il 46% è riconducibile a viaggi domestici, in crescita dell’11% rispetto al 2013 e il 34% è generato dai viaggi di italiani all’estero (outgoing), in crescita del +9% rispetto al 2013; il rimanente 20% è la spesa degli stranieri in Italia (incoming), in crescita del 6% rispetto al 2013.
L’indagine dell’Osservatorio si è concentrata su tre principali filoni di Ricerca: la quantificazione del mercato digitale nel Turismo, declinata per le diverse tipologie di attori; l’adozione di strumenti digitali da parte delle Agenzie di Viaggio; l’adozione da parte delle Strutture Ricettive di strumenti digitali a supporto della relazione con il cliente.
Dai dati raccolti emerge un passaggio del turista dai canali tradizionali a quelli digitali in tutti i segmenti analizzati .
«La crescita dei canali digitali, in questo contesto economico, sembra legata ad un naturale fenomeno di sostituzione dei canali tradizionali spinto da un processo di ottimizzazione della spesa dei consumatori che cercano online prezzi inferiori rispetto a quelli disponibili offline. Il ticketing gioca un ruolo importante», ha aggiunto Alessandro Perego.
Dalle indagini su Agenzie di Viaggio e Strutture Ricettive emerge chiaramente la già diffusa presenza degli strumenti digitali a supporto delle fasi di relazione con il cliente.
«A questa presenza tuttavia non segue una reale conoscenza e un utilizzo strutturato e strategico di questi strumenti. Occorre sfruttare appieno le opportunità digitali che permettono un continuo contatto con il turista anche nelle fasi successive dell’esperienza di viaggio. Tale contatto e i servizi di assistenza connessi potrebbero essere fondamentali nell’indurre il cliente a ripresentarsi nuovamente in agenzia. Dall’altra parte, è necessario che le Strutture Ricettive effettuino un vero processo di ottimizzazione dei diversi canali digitali per evitare sovrapposizioni e arrivare al cliente finale, sfruttando appieno anche la raccolta dei dati e dei riscontri dai clienti», ha specificato Perego.