Infrastrutture

Il Governo sblocca 2,2 miliardi di euro per la banda larga

Il Piano complessivo, da 12 miliardi di euro, punta ad aumentare la diffusione di Intenet ad alta velocità nel nostro Paese, storicamente agli ultimi posti in Europa

Pubblicato il 11 Ago 2015

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Passi in avanti sul fronte banda larga, tecnologia su cui, come noto, l’Italia è una delle maglie nere in Europa. Lo scorso 6 agosto il CIPE ha approvato l’articolazione degli interventi per l’avvio del Piano strategico per la Banda Ultra Larga, assegnando 2,2 miliardi di euro dalle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, che saranno destinati a interventi di immediata attivazione. Finanziamenti che sono inseriti in un piano più complessivo per la banda larga, che dovrebbe contare su 12 miliardi di euro, di cui 5 privati e sette pubblici. All’appello mancano dunque altre risorse statali: il Governo ha chiarito che 1,3 miliardo di euro potranno essere oggetto di successiva delibera CIPE sul Fondo sviluppo e coesione, mentre ulteriori 1,4 miliardi potranno essere conferiti al Piano con successivi provvedimenti normativi. Insomma all’appello per il momento mancano oltre la metà dei finanziamenti governativi, senza considerare che altri 2,1 miliardi dovrebbero arrivare dai Fondi strutturali Regionali.

I fondi statali dovrebbero servire a far arrivare la banda larga nei territori catalogati come D e C, dove vivono il 35% degli italiani. Le zone D sono quelle dove il privato non investirebbe mai, le C quelle in cui è necessaria la presenza di alcuni incentivi. L’obiettivo complessivo del piano Banda Larga è quello di avere entro il 2020 la sottoscrizione da parte di almeno il 50% della popolazione di servizi a più di 100 Mbps (velocità di trasmissione dati), attraverso un più preciso obiettivo di copertura per le reti ultraveloci ad oltre 100 Mbps fino all’85% della popolazione e di portare il 100% della popolazione ad almeno 30 Mbps. «Se anche i privati faranno la loro parte, come sembra di capire dall’esito della consultazione alla quale hanno partecipato trenta operatori, gli obiettivi della banda ultralarga per tutti i cittadini italiani entro il 2020 sono possibili», ha dichiarato il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli.

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