I CIO sono determinati a fare carriera. Secondo uno studio di CA
Technologies (società
di software e soluzioni per la gestione dell’IT) che
ha coinvolto 685 Chief Information Officer nel mondo, il
55% di loro si sente idealmente pronto a passare a funzioni di
General Management, mentre il 44% pensa di poter ricoprire il
ruolo di CEO all’interno della propria
organizzazione.
In particolare sotto la spinta del Cloud Computing, che sta
spostando progressivamente la funzione del responsabile dei
sistemi informativi verso ambiti più strategici al servizio
dell’impresa, i CIO ritengono che siano maturi i tempi per
poter ricoprire il ruolo più alto in azienda. Entro due
anni, il 14% degli intervistati si aspetta di essere preso in
considerazione per il ruolo di amministratore
delegato.
Ad oggi solo il 4% dei CEO era in precedenza CIO, mentre il 29%
proveniva dalla posizione di Chief Financial Officer e il 23% da
quella di Chief Operating Officer.
I CIO interpellati hanno anche ammesso di sentire
l’esigenza di acquisire nuove competenze per poter
continuare a svolgere efficacemente il loro ruolo e
sviluppare il loro percorso di carriera: il 51% ritiene vitale
migliorare le proprie competenze in ambito commerciale, il 51%
aumentare gli skill nell’area del Risk Management, mentre
il 47% di accrescere capacità di vendita e di negoziazione.
Il modo tradizionale in cui le aziende scelgono i manager
destinati a ricoprire i ruoli cosiddetti “C Level” è
superato o richiede comunque un nuovo approccio: dalla ricerca
emerge che, fino ad ora, la promozione dei COO e CFO al vertice
aziendale (CEO) è stata la prassi più comune.
Secondo 1 CIO su 4 intervistati i membri del proprio CdA sono
“digitalmente analfabeti” e non capiscono
l’impatto delle nuove tecnologie emergenti, mentre un
ulteriore 39% ha affermato che il CdA non accoglie il
contributo proveniente dall’IT come valore aggiunto per il
business e non risponde con sufficiente velocità alle
istanze del mercato, rischiando così di perdere opportunità di
business.