Il Cloud rappresenta oggi la piattaforma abilitante per la trasformazione digitale, con un’offerta sempre più sofisticata anche su temi innovativi come l’Intelligenza Artificiale, gli Analytics e l’Internet of Things.
Secondo le stime dell’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2018 il valore del mercato Cloud italiano si attesterà intorno ai 2,34 Miliardi di Euro, con un aumento del 19% rispetto al consuntivo del 2017.
«Con la crescita delle loro attività, le aziende adottano sempre più nuovi strumenti di business e servizi Cloud nel tentativo di rendere la vita lavorativa dei dipendenti più efficiente e flessibile», sottolinea Fabio Sammartino, Head of Pre-Sales di Kaspersky Lab Italia. «Potremmo affermare che l’adozione del Cloud ha travolto tutti: ha permesso, infatti, anche al segmento small business di avere un accesso facilitato alle applicazioni e alle infrastrutture più complesse. Il Cloud si connota quindi come il mezzo più semplice per raggiungere anche obiettivi complessi: facciamo l’esempio di un’azienda che abbia la necessità di crescere dal punto di vista infrastrutturale perché deve ospitare nuovi servizi, in questo caso è più efficace, efficiente e meno oneroso dal punto di vista dei costi ricorrere al Cloud o a servizi Infrastructure as a Service, piuttosto che “comprare il ferro” o rivolgersi a dei consulenti esterni».
Who's Who
Fabio Sammartino
Head of Pre-Sales, Kaspersky Lab Italia
Secondo l’ultima ricerca di Kaspersky Lab, metà delle piccole aziende (con meno di 50 dipendenti) e il 40% delle medie imprese (da 50 a 249 dipendenti) hanno personale che regolarmente lavora fuori ufficio e che accede a dati e applicazioni via Cloud: il 73% delle medie imprese e il 56% delle piccole imprese hanno introdotto infatti almeno un servizio. Questo dimostra come l’IT nelle organizzazioni stia consolidando sempre più soluzioni e applicazioni, il vero elemento d’attenzione è che a volte non si riescono a fornire i livelli di controllo e visibilità richiesti: il 66% delle aziende da 1 a 149 dipendenti ha difficoltà a gestire le infrastrutture IT eterogenee. «Questa complessità crescente richiede alle PMI di adottare un approccio nuovo per la gestione della propria infrastruttura – ribadisce Sammartino -. Il nostro obiettivo è fornire gli strumenti che offrono il miglior livello di sicurezza possibile in funzione anche del segmento di business che lo deve utilizzare: nello small business, ad esempio, si aspettano una soluzione già configurata, semplice da usare e che sia facilmente gestibile da un singolo amministratore. Per noi semplicità d’uso vuol dire semplificare il processo e rendere la sicurezza aziendale più vicina e priva di complessità».
Oggi il nuovo traguardo da raggiungere è l’agilità dei sistemi informativi e, a tendere, dell’organizzazione nel suo complesso: un primo passo è l’utilizzo di modelli di orchestrazione dell’Hybrid & Multi Cloud, soluzioni grazie alle quali andare oltre la connessione statica di servizi infrastrutturali e di applicativi eterogenei, lavorando con una logica orientata alla flessibilità. Secondo la ricerca “Cloud Zoo: Don’t Let Your Business Data Roam Free”, il 66% delle grandi imprese e il 49% delle PMI ha in programma di espandere le proprie infrastrutture verso l’Hybrid Cloud è il 66% delle imprese e il 49% delle PMI. Uno degli elementi d’attenzione nel governare gli ambienti Hybrid e Multi Cloud è la sicurezza: è necessario aggiornare processi e strumenti per poterla gestire con continuità lungo tutto l’ecosistema IT aziendale, per esempio attraverso una robusta gestione delle identità. Al crescere della complessità dei Sistemi Informativi, la sicurezza diventa un tema sempre più urgente, spingendo anche la filiera dell’offerta Cloud a farne un focus strategico.
«Il perimetro aziendale non esiste più: i dati che oggi sono ospitati nei datacenter dell’azienda, domani potrebbero essere su Amazon, Google o gestiti da un qualsiasi altro provider – continua Sammartino -. La vera sfida è riuscire a mantenere il medesimo livello di sicurezza anche per i server e le macchine che non si trovano all’interno dell’azienda: per farlo è necessario adottare una soluzione integrata capace di gestire l’Hybrid Cloud. Il nostro obiettivo è fornire supporto alle imprese e proteggere le migrazioni agli ambienti cloud, per questo abbiamo ampliato la nostra offerta nell’ambito della virtualizzazione e della sicurezza con Kaspersky Hybrid Cloud Security, una soluzione pensata per l’Hybrid Cloud, dedicata ad aziende di tutte le dimensioni, integrata con Amazon Web Services (AWS) e Microsoft Azure».
La soluzione di Kaspersky Lab semplifica e rende automatiche le risposte contro le cyberminacce avanzate: attraverso una console che gestisce i sistemi di sicurezza integrati nel Cloud, i team IT hanno il pieno controllo sull’accesso ai dati aziendali on-premise e in Cloud. Ad esempio, possono impostare delle notifiche di sicurezza per monitorare tutti i possibili utilizzi e assicurare alle aziende livelli avanzati di sicurezza per tutti i dati e le applicazioni aziendali.
«Tutto questo dimostra che sta cambiando il modo di affrontare gli scenari delle minacce, sta cambiando l’approccio alla cybersecurity perché non c’è più il totale controllo dell’infrastruttura. La nostra soluzione punta ad amplificare i vantaggi dell’Hybrid Cloud, dando la possibilità di avere una visione unica e centralizzata, per un’infrastruttura che di fatto è geograficamente distribuita», conclude Sammartino.