HP parte con il progetto HP Earth Insights, che analizza i dati raccolti dall’ambiente per finalità di studio, e per tenere sotto controllo le minacce e le conseguenze.
Nato da un’innovativa collaborazione con il Conservation International (CI) – organizzazione non-governativa attiva nella protezione della natura al servizio delle persone – il sistema utilizzato offre analisi quasi in tempo reale e sta già fornendo un quadro di declino percentualmente significativo delle specie monitorate, comunicando uno stato di pre-allarme per i programmi di conservazione.
«HP Earth Insights sta trasformando le scienze ambientali. Fino ad oggi, i dati giusti, la tecnologia e i volumi erano al di fuori della nostra portata», ha affermato Peter Seligmann, Chairman e Chief Executive Officer, Conservation International. «Ciò che un tempo richiedeva a più scienziati un lavoro di analisi lungo settimane, mesi, o anche più, oggi può essere fatto da una sola persona nel giro di ore».
Alla base delle analisi la tecnologia HP per i Big Data applicata da CI su 16 foreste tropicali nel mondo, che ospitano 30 milioni di specie circa e generano il 40% dell’ossigeno presente sulla Terra. I dati e le analisi saranno condivisi con i responsabili delle aree protette, affinché possano sviluppare politiche sulla caccia e sulle altre cause di diminuzione delle specie per questi ecosistemi.
Attualmente, il progetto gestisce 3 terabyte di informazioni critiche sulla biodiversità – di cui oltre 1,4 milioni di fotografie e oltre tre milioni di misurazioni climatiche – e analizza gli input sempre crescenti correlati a specie, vegetazione, precipitazioni, temperature, livelli di anidride carbonica, umidità e altri parametri, attraverso fotocamere con sensori di movimento e sensori climatici per fornire informazioni sullo stato dell’ambiente sconosciute in precedenza. Il tutto con una velocità nove volte superiore rispetto ai sistemi precedentemente disponibili.
«Le foreste tropicali sono un elemento essenziale del sistema di supporto vitale del pianeta: sono indispensabili per la produzione dell’aria che respiriamo e per supportare la biodiversità e la salute dell’ecosistema necessaria all’agricoltura, alla medicina e al nostro benessere», ha affermato Seligmann. «Sappiamo che non possiamo proteggere ciò che non possiamo misurare ed è per questo motivo che CI si focalizza sull’accelerazione della ricerca e sulla disponibilità di dati il più possibile accurati e aggiornati per garantire che possiamo fare tutto quanto in nostro potere per salvaguardare le nostre risorse naturali».