«Che i dati siano oggi il nuovo “oro” sono in tanti a sostenerlo, ma non tutti sono in grado di fare i minatori». La metafora è di Veronica Ghidotti, Product Manager di Antares Vision, società con quartier generale nel Bresciano che opera nel comparto delle soluzioni Track & Trace, dei sistemi di ispezione e dei software per la gestione e l’analisi intelligente dei dati o Smart Data Management.
Who's Who
Veronica Ghidotti
Product Manager di Antares Vision
In quest’ultimo ambito, uno dei prodotti di punta dell’azienda si chiama AVionics, piattaforma che «possiede 3 anime – spiega Ghidotti -: raccogliere dalle macchine e dalle linee di produzione qualsiasi dato in maniera agnostica e indipendente rispetto alla loro tipologia e al produttore; mettere questi dati e quelli provenienti da qualunque software in un Data Lake, cioè un unico repository dove tutti i dati possono diventare informazioni rilevanti; analizzare i dati attraverso un sistema flessibile e personalizzabile che offre dashboard, funzioni matematiche e statistiche per indagare e capire che cosa sta succedendo con l’obiettivo primario di essere un supporto alle strategie e, quindi, di consentire di prendere decisioni informate sulla base di evidenze e non di sensazioni».
I 5 moduli della soluzione AVionics
Le “3 anime” di AVionics si riflettono in proposizioni commerciali che prevedono, di volta in volta, l’utilizzo della soluzione di Antares Vision come strumento per la Data Collection, la Business Intelligence o la Predictive Maintenance. Di certo la piattaforma può «fare quel “lavoro sporco” che prevede la connessione diretta con le macchine e la capacità di raccogliere tutte le informazioni in maniera corretta anche da terze parti». Questo è il prerequisito essenziale di una proposta che si articola in 5 moduli: Performance, Quality, Manager, Maintenance, Sustainability.
AVionics Performance
Il primo modulo viene adoperato principalmente per il calcolo dello OEE (Overall Equipment Effectiveness), la misura di efficacia totale di un impianto che rappresenta l’indicatore più diffuso in campo manifatturiero. «Anche se è vero che in letteratura l’OEE è formato da tre pilastri standard (disponibilità, prestazione e qualità, ndr), però ci sono tantissime sfumature insieme alla possibilità di individuare e settare una serie di KPI che possono essere rilevanti ai fini del miglioramento del ciclo produttivo» sottolinea Veronica Ghidotti, specificando che anche la scelta dei parametri di performance si avvale di consulenti specializzati nel modello TPS (Toyota Production System) e in analoghi modelli di produzione snella. È su questo approccio che AVionics diventa poi tecnologia abilitante, andando a leggere i parametri da tenere sotto controllo per avere un riscontro nel tempo e monitorare le prestazioni effettive. «Gli analisti sostengono che un punto di guadagno percentuale sullo OEE della singola macchina può corrispondere a un aumento delle revenue pari a circa 30 mila euro».
AVionics Quality
Il secondo modulo di AVionics si basa sull’analisi dei risultati di controllo della qualità e si ispira ai principi del Six Sigma, paradigma noto per essere stato adottato da aziende quali Motorola, GE e Microsoft. «Il dato del controllo qualità viene utilizzato come cartina tornasole del processo, perché consente di definire non solo se la qualità del prodotto è stabile, ma anche se il processo è stabile o, come si dice tecnicamente, è “centrato”». Per chiarirlo, la Manager fa un esempio: «Una percentuale di scarto bassissima, pari allo 0%, può convivere con il fatto che la linea produca meno delle esigenze di mercato e della stessa capacità dei macchinari a disposizione. Quindi, comprendere se il processo è centrato vuol dire individuare il setup ideale in termini di controlli e velocità per ottimizzare il tempo di produzione con una percentuale di scarto che deve essere comunque accettabile. È un tipo di controllo molto sentito ad esempio nel mondo Food & Beverage, per il quale non a caso il nostro modulo Quality supporta una serie di funzionalità tra cui la dematerializzazione dei registri HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) e la possibilità di allegare evidenze fotografiche a corredo della corretta procedura svolta dall’operatore».
AVionics Manager
È il modulo pensato per Industry 4.0. Permette di raggiungere la piena compliance rispetto alle direttive 4.0 facendo in modo che il flusso di informazioni sia bidirezionale: dalla linea di produzione verso gli ERP (Enterprise Resource Planning) e da questi verso la linea. «AVionics Manager si posiziona tra gli ERP e la linea di produzione in cui si trovano SCADA e MES, ereditando dal gestionale tutte le ricette di produzione per trasmetterle poi alle macchine». Si tratta di una funzionalità molto utile soprattutto se si pensa che la difficoltà di Industry 4.0 è quella di far dialogare macchine realizzate da diversi OEM (Original Equipment Manufacturer). «Diventa quindi necessario poter contare su uno strumento che armonizzi e renda visibile tutta la linea di produzione anche in termini di comando e parametrizzazione da una ideale control room».
AVionics Maintenance
Il quarto modulo, che supporta la manutenzione, può essere impiegato come parte integrante delle attività di Asset Management. «Anche in questo caso, come per il modulo Quality, la dematerializzazione dei registri di manutenzione si abbina alla raccolta dei dati statistici relativi alle fermate o alla categorizzazione delle tipologie di allarme che possono avere fino a 4 livelli gerarchici». Il modulo sulla manutenzione, inoltre, si presta a un’integrazione spinta con altre informazioni che confluiscono nel Data Lake come quelle che si riferiscono, ad esempio, al magazzino. «Il registro delle manutenzioni, che comprende anche quelle di natura preventiva, può prevedere un controllo incrociato e l’invio di alert per verificare che un componente da cambiare sia già disponibile o vada invece ordinato appositamente».
AVionics Sustainability
«L’ultimo modulo – conclude Veronica Ghidotti – si pone l’obiettivo di fornire l’impronta ambientale del prodotto: carbon footprint, water footprint, emissioni di gas serra ecc. Questi dati possono essere utilizzati con il duplice scopo di mostrare al consumatore finale l’effettiva sostenibilità del prodotto e, dall’altra, per avere sottocchio i consumi o le percentuali di prodotto scartato, riutilizzato ecc. Il modulo Sustainability, in ogni caso, analogamente agli altri 4, permette di ottenere un miglioramento complessivo sulla catena del valore e sul processo produttivo».