L’infrastruttura iperconvergente (HCI – Hyperconverged Infrastructure), in cui le risorse tipiche di un data center, quali elaborazione, storage, networking, possono essere concentrate e gestite centralmente in un singolo cluster attraverso sistemi di virtualizzazione, si rivela una soluzione interessante nei progetti che hanno l’obiettivo non solo di potenziare l’infrastruttura IT aziendale, ma anche di migliorare la sua interconnessione con l’ambiente industriale, dove viene eseguita la produzione.
È il caso, ad esempio, di Gavazzi Tessuti Tecnici, un’azienda di Calolziocorte in provincia di Lecco, che conta circa 200 dipendenti e produce tessuti tecnici in fibra di vetro ed altre fibre, focalizzando il core business in tutte quelle applicazioni di materiali compositi che richiedono tessuti di elevata qualità, per elevate prestazioni, in settori che variano dall’edilizia, all’eolico, al nautico e trasporti, allo sport ed alle impregnazioni speciali. «Oltre alla sede centrale – spiega il responsabile IT Roberto Bertocco – Gavazzi dispone di più siti periferici di produzione. Nella sede storica di Calolzio, costruita a fine Ottocento, si trovano gli uffici e la tessitura. Oltre allo stabilimento di via Gavazzi 3, dispone di uno stabilimento chimico ad Arcore (MB), un sito a Cisano (BG) che realizza tessuti high tech e dal 2005, un polo logistico, con magazzino per le scorte di filati ed i prodotti finiti, nell’area della ex Sali di Bario. La struttura dell’azienda è completata da una società commerciale di trading in Svizzera e da un ufficio commerciale a Milano. Oggi, nella sede centrale, il sistema informatico è gestito tramite una soluzione d’infrastruttura iperconvergente fornita da Agomir».
Rinnovamento nell’IT e nel controllo della produzione
La sostituzione della sala server, con l’implementazione dell’iperconvergenza, è avvenuta nell’agosto 2019. «Abbiamo scelto questa soluzione – spiega Bertocco – perché le sedi periferiche di produzione stavano sviluppandosi a livello tecnologico, in particolare sul piano del monitoraggio della produzione, ed il sistema informativo centrale stava progressivamente rivelandosi sottodimensionato, con il rischio di determinare fermi e interrompere la continuità del servizio».
Nello specifico, il precedente sistema di fabbrica, ormai non più soddisfacente, è stato sostituito con una soluzione MES (Manufacturing Execution System) che, però, necessitava di una struttura hardware di base in grado di erogare elevate prestazioni in termini di operazioni I/O e risorse di storage, non solo nella sede produttiva centrale, ma anche in quelle periferiche, connesse in maniera costante. Su queste ultime, Gavazzi ha infatti anche attivato nuove linee dati in fibra, indispensabili per supportare i nuovi volumi di traffico generati dall’evoluzione dell’infrastruttura tecnologica. L’adozione di tutte queste moderne soluzioni ha reso possibile implementare la continuità operativa dell’intero ciclo produttivo.
L’iperconvergenza migliora il ‘dialogo’ tra IT e OT
Information Technology (IT), nei sistemi aziendali, e Operational Technology (OT), negli ambienti di fabbrica, rappresentano tradizionalmente due mondi separati, e non facili da far dialogare tra loro: oggi però, in Gavazzi, le interfacce che connettono software gestionale e MES sono coadiuvate da un’efficace infrastruttura di comunicazione dati, ottenuta attraverso l’implementazione della tecnologia iperconvergente. «Avevamo anche un sistema proprietario IBM AS-400 dedicato al software gestionale, anch’esso sostituito per l’adeguamento verso la nuova infrastruttura con il nuovissimo sistema IBM Power9», chiarisce Bertocco. Ora tutta la logica di business principale risiede nel sistema iperconvergente, in grado di fornire una forte integrazione, ed una costante ed efficiente comunicazione dati, tra il sistema gestionale e il sistema di controllo della produzione (MES). «Abbiamo riscontrato davvero notevoli miglioramenti con la transizione verso l’iperconvergenza, tanto è vero che ora stiamo crescendo, aggiungendo unità produttive, macchine, terminali di produzione. Questo rinnovamento tecnologico ci ha permesso di fare non solo un bel salto di qualità, ma anche di ottenere una scalabilità dell’infrastruttura che può consentirci di evolverci ulteriormente».
Benefici di un sistema IT centralizzato
L’affidabilità della nuova soluzione viene chiarita a livello tecnico da Antonio Maggioni, responsabile dei progetti sistemistici di Agomir: «Con l’evoluzione di Gavazzi, la soluzione IT preesistente, costituita da due server in cluster con storage condiviso, non era in grado di garantire una reale continuità del servizio: oggi, invece, attraverso il progetto di Iperconvergenza studiato da Agomir per Gavazzi, implementato su due nodi, i dati di business e produzione risultano sempre disponibili e costantemente allineati. Questo è stato possibile grazie alla tecnologia di Iperconvergenza che concentra (o converge appunto) la componente computazionale, di networking e quella storage in un unico server e attraverso operazioni di mirroring di quest’ultima verso un secondo server, mantiene costantemente allineati i dati sui due nodi». «Inoltre – aggiunge Maggioni – grazie alla capacità di I/O introdotta con il sistema iperconvergente, unitamente all’ammodernamento della connettività con le sedi periferiche, l’erogazione dei servizi IT e la sincronizzazione dati raccolti dalle linee di produzione possono avvenire centralmente. Abbiamo così evitato modifiche agli applicativi esistenti adeguandoli all’introduzione di un sistema dipartimentale necessario ad aggirare i problemi di latenza sulle linee».