La fusione tra mondo fisico e virtuale, la diffusione dell’intelligenza negli oggetti, l’impatto sull’IT della transizione verso modelli di business digitali: sono le tre macroaree nelle quali si possono identificare i principali 10 trend tecnologici del 2015. Gli analisti di Gartner hanno indicato quali saranno gli step strategici nell’ambito della tecnologia per la maggior parte delle aziende, durante il simposio di Orlando, dal 5 al 9 ottobre scorsi, rivelando anche i campi nei quali non è più possibile accumulare ritardi.
“Abbiamo identificato le principali 10 tendenze tecnologiche che le aziende non possono permettersi di ignorare nei loro processi di pianificazione strategica – ha commentato David Cearley, vice presidente e Gartner Fellow -. Questo non significa necessariamente che si deve investire in tutt’e 10 le aree alla stessa velocità, ma le aziende dovrebbero cercare di prendere decisioni ponderate nel corso dei prossimi due anni”.
Ma cosa intendono gli analisti per trend tecnologico-strategico? Una scelta ad alto potenziale d’impatto sull’azienda per i prossimi tre anni, per la capacità di essere rivoluzionaria per il business, per gli utenti finali o per il settore IT, per la portata dell’investimento, oppure perché non può più essere rimandata. Si tratta di tendenze che influenzano i piani aziendali a lungo termine, i programmi e le iniziative future.
Il primo trend è “computing ovunque”. Dato che i device mobili continuano ad aumentare, Gartner prevede maggiore enfasi sull’esperienza dell’utente in diversi contesti, piuttosto che sui dispositivi. “Sono gli ambienti, di lavoro e pubblici – dice Cearley – che dovranno adattarsi agli utenti. Questo farà emergere problemi di gestione per i dipartimenti IT in quanto si rischia di perdere il controllo sui dispositivi endpoint e si dovrà prestare maggiore attenzione alla user experience”.
Il secondo è “Internet of Things (IoT)”. Secondo Gartner ci sono quattro “usage models” di base – gestire, monetizzare, produrre, estendere – che possono essere applicati dalle aziende di tutti i settori, come conseguenza naturale delle interconnessioni e dei flussi di dati creati dalla digitalizzazione. Questi quattro modelli consentono ai manager IT e alle aziende di trarre il massimo vantaggio dall’evoluzione di internet e hanno diversi campi di applicazione, non soltanto nell’Internet of Things (risorse e macchine). Ad esempio il modello pay-per-use può adattarsi ai beni aziendali (come attrezzature industriali), ai servizi (come le assicurazioni auto), persone (viaggiatori), luoghi (parcheggi) e sistemi (cloud).
Il terzo è “la stampa in 3D”. Si calcola che le spedizioni di stampanti 3D aumenteranno del 98 per cento nel 2015 e nel 2016 ci sarà un raddoppio. La stampa in 3D avrà il suo punto di svolta nei prossimi tre anni, così come continua a crescere il mercato dei dispositivi di stampa 3D low cost, diffusi anche per uso industriale. L’adozione in nuovi settori merceologici, in campo biomedico e da parte di diversi tipologie di utenti sta dimostrando come la stampa 3D sia un modo efficace e conveniente per ridurre i costi, migliorando design, prototipi e snellendo la produzione.
Il quarto trend è “analytics avanzati, pervasivi e invisibili”. Gli analytics diventeranno sempre più importanti, considerato l’aumento dei sistemi embedded e la vasta quantità di dati strutturati e non, interni ed esterni all’azienda che devono essere analizzati. “Ogni app – spiega Cearley – ora deve essere un’app analitica. Le aziende devono gestire un’enorme quantità di dati provenienti dall’IoT, dai social media, dai device mobili e hanno bisogno di inviare l’esatta informazione alla persona giusta, nel giusto momento. Gli analytics diventeranno sempre più diffusi ma invisibilmente integrati ovunque.
Il quinto sono “sistemi context-rich”. L’ubiquitous computing (informatica diffusa) e gli analytics pervasive renderanno i sistemi IT in grado di recepire gli stimoli dell’ambiente circostante e di trovare soluzioni adeguate. La sicurezza context-aware è una delle proprietà di questi nuovi sistemi, ma altre ne emergeranno. Per comprendere l’ambiente circostante e le esigenze degli utenti finali, i sistemi informatici non soltanto devono adeguare la loro sicurezza, ma devono essere in grado di recapitare la giusta informazione all’utente.
Il sesto è “macchine intelligenti”. Creando sistemi in grado di recepire gli stimoli dal contesto si pongono le basi per un mondo con macchine intelligenti che, attraverso algoritmi avanzati, potranno agire autonomamente. Esistono già prototipi di veicoli autonomi, robot, assistenti e consulenti virtuali, e si assisterà all’aumento di queste macchine che possono offrire aiuto. Sarà la tendenza più rivoluzionaria nel mondo IT.
Il settimo trend è “cloud/client computing”. La convergenza tra cloud e mobile computing promuoverà lo sviluppo di applicazioni coordinate a livello centrale che possono essere indirizzate su qualsiasi dispositivo. “Il cloud è il nuovo stile di self-service computing che può essere scalato, e sia le applicazioni interne sia quelle esterne all’azienda saranno progettate su di esso”, dice Cearley. Nel breve termine, l’attenzione per il cloud/cliente si concentrerà soprattutto sulla sincronizzazione dei contenuti e sulla portabilità delle applicazioni tra più device. Nel corso del tempo, si assisterà a un’evoluzione che consentirà l’uso delle app simultaneamente su più dispositivi.
L’ottavo trend è “applicazioni e infrastrutture software-defined”. Riuscire a programmare qualsiasi cosa dalle applicazioni all’infrastruttura di base è fondamentale per garantire alle aziende la flessibilità necessaria per far funzionare il business digitale. Il mercato dei software-defined networking, storage, data center e sistemi di sicurezza sta maturando e, per soddisfare le esigenze mutevoli del business digitale e scalare i sistemi, l’informatica deve spostarsi da modelli statici a dinamici.
Il nono è “web-scale IT”. È un concetto introdotto da Gartner per indicare un tipo di informatizzazione che trasporta le caratteristiche dei grandi cloud provider service all’architettura IT delle aziende. Molte imprese devono pensare, agire e implementare applicazioni e infrastrutture come giganti quali Amazon, Google e Facebook. Non è un processo che avviene immediatamente, ma si evolve man mano che le piattaforme hardware adottano i nuovi modelli e che gli approcci cloud-optimised e software-defined diventano preponderanti. Il primo passo verso il futuro “web-scale IT” dovrebbe essere l’adozione della metodologia DevOps, per guidare il rapido, continuo sviluppo di applicazioni e servizi.
Infine, l’ultimo trend è “sicurezza basata sui rischi e auto-protezione”. La sicurezza perimetrale e firewall non sono più sufficienti e la security aziendale non può più essere un ostacolo. Raggiunta questa consapevolezza, le società devono cominciare ad adottare strumenti di valutazione e mitigazione dei rischi. Design security-aware per le applicazioni, test di sicurezza statici e dinamici, applicazioni runtime di auto-protezione combinate con controlli context-aware sono tutti necessari nel mondo digitale di oggi sempre più pericoloso.