La trasformazione digitale richiede impegno, strategie, tecnologie, leadership. Ma anche soldi, e le organizzazioni hanno numerosi strumenti a disposizione per sostenere le iniziative digitali: ben dieci, secondo Gartner, benché la maggior parte dei top manager e imprenditori ricorra quasi sempre a forme di auto-finanziamento senza attingere ai budget esistenti (come rivela la Gartner CEO survey del 2017, secondo cui il 42% dei CEO è impegnato in percorsi di digital transformation).
L’auto-finanziamento interno, infatti, è indicato per progetti di breve termine (campagne di digital marketing o nuove feature per prodotti digitali) da cui si attendono ritorni immediati, fondamentalmente un aumento del fatturato: va bene per la crescita incrementale, ma non si sposa con i cambiamenti disruptive, ammonisce Gartner. Ecco quindi gli altri strumenti che le aziende possono prendere in considerazione.
Le potenzialità del budget
Le organizzazioni possono utilizzare per la trasformazione digitale le risorse già inserite nel budget, se il budget lo permette: questa soluzione è utile nel caso di piccole modifiche e progetti a due-tre anni, ma non va bene per trasformazioni profonde e rapide perché potrebbe togliere risorse ad altri progetti importanti.
Si può anche potenziare il budget esistente e scegliere di sottrarre risorse ad altre aree: è una soluzione da adottare solo se si ha una chiara idea di come la crescita del digital business sostituirà altre aree in rallentamento e se il business digitale si inserisce nella struttura aziendale esistente e si adatta alla stessa customer base; non va bene se occorre muoversi in mercati nuovi e reinventare la propria attività.
Un’altra opzione è potenziare il budget e accettare un calo degli utili: è una via percorribile se l’azienda non deve rispondere agli azionisti oppure, nel caso di società quotate, se si comunica in modo chiaro e costante con gli investitori spiegando l’opportunità di cambiamenti strategici profondi – non sarà difficile se l’azienda è minacciata da un concorrente disruptive.
Il valore dei risparmi
Un altro modo per finanziare il passaggio al digital business è attingere alle riserve messe da parte: di solito le aziende risparmiano dagli utili per avere risorse di emergenza da spendere quando non ci sono altri soldi o occorre agire rapidamente. È uno strumento valido per accelerare la trasformazione digitale quando l’azienda sta perdendo quote di mercato o il suo settore è in piena disruption e occorre un finanziamento pronto che non impatta le altre attività.
Nuovi capitali
L’ingresso di nuovi capitali può rendersi necessario se la digital transformation ha bisogno di investimenti massicci. Le aziende medio-piccole con alti tassi di crescita possono raccogliere nuovi fondi distribuendo più azioni (aumenti di capitale), quelle grandi e mature possono puntare sull’emissione di obbligazioni corporate.
Si può ricorrere anche al prestito bancario, ma è una soluzione a breve termine per situazioni di rischio facilmente descrivibili e misurabili, non adatta a speculazioni e operazioni di trasformazione radicale o ad alta rischiosità.
Operazioni di mercato
Se nel vostro settore la digital disruption è imponente, esiste l’opzione di vendere le unità di business ereditate dal passato e usare i soldi provenienti da questi disinvestimenti per finanziare la crescita delle attività digitali e aprire nuove fonti di guadagno.
Si possono anche vendere asset che hanno perso rilevanza per voi nel digital business ma che potrebbero avere un valore di mercato per altri.
Infine, esistono le operazioni fuori bilancio: si inseriscono in tutto o in parte i nuovi prodotti, servizi o attività digitali all’interno di una società separata dedicata agli esperimenti più rischiosi. È un sistema utile per far sviluppare start-up e ecosistemi digitali lavorando a fianco del venture capital, degli incubatori, dei co-fondatori o dei consorzi industriali.