INTERVISTA

Il futuro del business? Veronesi, DG del Gruppo Econocom Italia: “Sicuro, efficiente e sostenibile, grazie all’approccio as-a-service e pay per use”

La servitizzazione è una componente imprescindibile per le aziende che puntano alla resilienza garantita dalle tecnologie digitali. Affidarsi ai managed services, però, non basta: occorre dare vita a un ecosistema che consenta di mettere a fattor comune l’efficacia delle soluzioni. Parla Emiliano Veronesi, Direttore Generale del Gruppo Econocom in Italia

Pubblicato il 30 Ott 2020

veronesi econocom: concept ecosistema digitale

Coopetizione – che si traduce nella creazione di ecosistemi concorrenziali ma collaborativi in grado di massimizzare il valore dei processi di ciascuna impresa – e approccio as-a-service e pay per use – inteso come facoltà di accedere alle risorse e agli strumenti che servono in modo rapido, agile e flessibile – devono essere le parole d’ordine per tutte le organizzazioni che puntano a diventare efficienti e resilienti attraverso la trasformazione digitale. A questi due concetti se ne aggiunge un altro, altrettanto fondamentale: quello di sostenibilità. Per fortuna non si tratta di semplici punti cardinali da seguire per indirizzare lo sviluppo aziendale, ma di trend già in atto, scatenati dall’emergenza sanitaria che le imprese e le pubbliche amministrazioni stanno fronteggiando da mesi e sostenuti da un radicale cambiamento della mentalità di molti imprenditori e manager. Lo sostiene Emiliano Veronesi, Direttore Generale del Gruppo Econocom in Italia, che negli ultimi mesi ha toccato con mano gli effetti derivati dall’accelerazione della domanda di servizi digitali nel nostro Paese.

Veronesi, quali trend avete osservato rispetto alle esigenze di clienti e prospect e che livello di maturità e consapevolezza state riscontrando nel proporre soluzioni integrate alle imprese italiane?

All’inizio della pandemia ci trovavamo spesso di fronte alla necessità di soddisfare bisogni immediati. Le aziende si preparavano ad abbracciare lo Smart Working, e quindi l’esigenza allora era passare dal desktop al laptop o ad altri strumenti mobile, virtualizzando il workspace. Quelle sono state le prime avvisaglie di un cambiamento più su larga scala, qualcosa che abbiamo percepito non solo a livello aziendale, ma anche nella PA: persino in settori come la logistica e il retail, le imprese hanno cominciato a maturare la consapevolezza che mettere le proprie persone in condizione di lavorare nel modo migliore ovunque vuol dire fare scelte di medio e lungo termine tenendo traccia di una strategia precisa. I trend che abbiamo osservato rispetto a questa presa di coscienza? Di sicuro il primo è quello della sostenibilità: anziché acquistare nuovi computer, le aziende ora puntano su asset rigenerati. E poi c’è l’IoT: con l’utilizzo di sensori per rendere gli edifici intelligenti sta infatti cambiando il modo di concepire lo spazio negli uffici, non solo rispetto alla sicurezza, ma anche in termini di risparmio sui costi e sull’impatto ambientale. Il secondo tema è quello dell’omnicanalità, intesa non solo come l’orientamento al cliente che i retailer hanno nel creare l’esperienza d’acquisto, attivando un’architettura di touchpoint che consentono di gestire gli imprevisti e rendere l’esperienza seamless, ma anche come attenzione che le istituzioni ripongono nella realizzazione di sistemi di digitalizzazione verso il cittadino e le imprese, che possono generare nuovi modelli di business per la PA stessa. Ultimo, ma non per importanza, il progressivo spostamento verso la servitizzazione, con sempre più consensi accordati alla logica di acquisto del servizio in modalità pay per use. Questo vale non solo per il parco terminali, con programmi device as-a-service, ma anche per asset più complessi, come quelli industriali. Le organizzazioni che bilanciano gli investimenti sul medio e lungo termine ormai sanno bene che le scelte di oggi devono tener conto dell’impatto che avranno sul futuro. Immobilizzare le risorse su strumenti che rischiano di diventare obsoleti nel giro di pochi anni è controproducente, mentre as-a-service e pay per use non sono più un semplice approccio all’approvvigionamento di strumenti che agevola i processi di business, ma una leva strategica – se non addirittura la strategia stessa – per lo sviluppo del business.

In che modo le imprese possono gestire coerentemente asset materiali e immateriali, oggetti e servizi?

È una domanda che ci siamo posti noi per primi per soddisfare le nuove esigenze di Econocom. Parte della risposta, oggi, è nel workplace management, ma ha bisogno di essere integrata con una visione rivolta al futuro perché risulti completa. Ecco perché abbiamo chiesto ai figli dei nostri dipendenti come vedono le aziende del futuro: attraverso un Hackathon interno, chiamato Tool Your Future, sono state raccolte diverse idee, ed è stata tracciata una roadmap lungo cui abbiamo sviluppato strumenti innovativi e nuove tecnologie digitali per la gestione degli uffici da qui al 2030. Edifici intelligenti, sistemi smart integrati, receptionist e assistenti virtuali, il tutto all’insegna di un sustainable lifecycle e del risparmio energetico. La stessa evoluzione ce l’aspettiamo sui fronti della logistica e dell’industria, dove supply chain e catene di montaggio riusciranno a garantire standard di servizio impensabili fino a qualche anno fa. Tutto ciò, va sottolineato, può avvenire solo se si dà vita a un ecosistema. Lo notiamo già tra i nostri partner e i nostri clienti: chi lavora in un clima di coopetizione, confrontandosi quindi anche con organizzazioni concorrenti e in linea alla propria, riesce ad ampliare la visuale sui problemi e mettere a fattor comune l’efficacia delle soluzioni.

Sicurezza sanitaria e sicurezza informatica: come coniugare i due aspetti nel business senza che uno prevalga sull’altro?

In realtà io penso esista una stretta sinergia tra sicurezza sanitaria, sicurezza fisica della persona e sicurezza informatica. È un tema che ci sta molto a cuore, e per fortuna siamo posizionati come massimi esperti nei servizi end-to-end dedicati alla security a tutto tondo. Grazie ad Asystel Italia, che abbiamo acquisito nel 2017, offriamo ai nostri clienti la possibilità di avere al proprio fianco un cyber security specialist per tenere sotto costante controllo la situazione delle reti, prevenendo gli attacchi e studiando le migliori soluzioni per proteggerli. Sul piano della privacy e della data protection bisogna guardare in faccia la realtà: molto dipenderà da cosa succederà nei prossimi anni e da quale modello normativo – tra quello europeo, americano e asiatico – diverrà dominante a livello internazionale. Rispetto alla sicurezza fisica sul posto di lavoro mi sento di dire che non usare il digitale per garantirla è un vero spreco. Tutti lavoriamo per generare un futuro per noi stessi e per i nostri cari, e quando avviene un infortunio o ci si ammala sul lavoro ci troviamo di fronte a un fallimento del sistema.

In questo contesto, che prospettive di crescita e trasformazione ci sono all’orizzonte per Econocom?

Il nostro obiettivo è rendere sostenibili le soluzioni digitali a qualsiasi tipo di impresa, su 16 diversi verticali, in modalità as-a-service e pay per use. Dai Media alle Telco, passando per l’Oil & gas, l’Education, lo Sport, la Preventive Maintenance, la Gdo e la Supply Chain, lavoriamo a stretto contatto con i player di segmenti molto specifici in qualità di orchestratore di competenze tecniche interne e esterne. La nostra missione è conglomerare le migliori soluzioni disponibili sul mercato senza essere vincolati ad alcun brand, cooperando anzi con partner e vendor per incrementare la soddisfazione dei clienti. La platea delle imprese sembra aver recepito il messaggio, visto che fino a poco tempo fa si guardava a Econocom come a una specie di finanziaria che offriva servizi di leasing. Oggi il nostro ecosistema è finalmente percepito per quello che è: una galassia di imprese e system integrator che sostengono i business che vogliono segnare il passo sfruttando soluzioni digitali personalizzate erogate in modalità as-a-service. Prospettiamo nel medio termine una significativa crescita organica e non organica. Siamo alla ricerca di società specializzate negli ambiti dell’automazione, della robotica, della servitizzazione e dell’intelligenza artificiale.

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