La crescita di Fiat al di fuori dell’Italia ha creato in questi anni molte esigenze di uniformità nei processi. Fra questi c’è il controllo di gestione, fra i più critici per governare il business. Fiat Group Automobiles utilizza oggi una soluzione di Enterprise Performance Management che consente in tutto il mondo di applicare una strategia unica per la gestione delle attività commerciali, ovvero per sviluppare e analizzare in dettaglio budget e forecast dei veicoli -nuovi e usati – dei servizi accessori e delle parti di ricambio. La società ha infatti completato un ampio progetto, con il supporto del system integrator Techedge, per l’adozione nelle diverse filiali del software EPM di Oracle (Hyperion). Ora l’applicazione è utilizzata in Europa come in America Latina e in Asia, ed è in via di adozione negli Stati Uniti nelle società Chrysler.
Un progetto strategico, che ha portato significativi vantaggi: «Il processo di vendita di Fiat è complesso e le variabili sono moltissime – spiega Sergio Nicodemo, FGA ICT Manager, quindi gli analytics sono importantissimi per valutare la marginalità. Nel gruppo utilizziamo 25 versioni diverse dell’applicazione, in funzione delle linee di business, dei prodotti e delle Country, e monitoriamo le due fasi della vendita, che hanno uno sfasamento temporale: quella “interna”, verso i dealer, e quella verso il cliente».
Queste informazioni, poi, vengono condivise con il Marketing, che le utilizza per pianificare le campagne e verificarne l’andamento: per questo, la divisione Marketing ha collaborato alla definizione delle specifiche.
Il progetto ha preso le mosse circa 5 anni fa. Inizialmente ogni filiale era un’isola con un proprio sistema di controllo commerciale. Ogni CFO utilizzava per i dati il formato che preferiva e otteneva le informazioni con tempistiche diverse. «Non era affatto agevole mettere a fattore comune i dati a livello consolidato e non sempre nelle diverse country erano coerenti: basta un’allocazione diversa di costi e non sono più confrontabili, bisognava quindi intervenire manualmente», specifica Nicodemo.
Con la collaborazione dei CIO e dei CFO delle diverse region, è stato avviato il progetto a partire da una fase di assessment durata un anno, seguita dalla software selection. Il punto di partenza dell’iniziativa è stata l’Italia, dove è stato realizzato il primo progetto pilota, seguito poi da un rollout sui mercati europei, con l’implementazione in un anno di circa 20 applicazioni, e successivamente in America Latina.
«Oggi se un CFO di una Region vuole conoscere la marginalità della 500L trekking in un determinato periodo o in una specifica region, solo per fare un esempio, può saperlo in tempo reale», spiega il manager.
Inizialmente l’applicazione era ospitata in un data center di un fornitore esterno, ma da fine 2013 è stata migrata su 2 macchine Exalytics (il sistema ingegnerizzato di Oracle per la Business Intelligence) di proprietà della società e gestite internamente.
«Con i nuovi sistemi abbiamo migliorato notevolmente le performance dell’applicazione: dimezzando i tempi di gestione di budget e forecast e permettendo ai nostri executives di gestire what if analisys. Inoltre, è aumentato il controllo e abbiamo ridotto i costi di gestione infrastrutturale: il pay back dell’investimento è stato di un anno».
In seguito all’accordo con Chrysler, l’iniziativa è stata estesa anche alla società Americana e porterà all’implementazione di un tool a supporto del bilancio consolidato civilistico e gestionale per il gruppo Fiat Chrysler Automobiles (FCA), dopo una inevitabile fase di analisi e di valutazione su come integrare i processi e quali strumenti utilizzare, durata quasi due anni.
«Stiamo finendo l’implementazione dell’applicazione Financial Management di Oracle – specifica il manager – che andrà in produzione nel primo quarter del 2015. L’applicazione colloquierà con il gestionale Sap adottato da FCA. È sempre un problema far parlare due applicazioni di vendor diversi, ma è stato risolto attraverso una transcodifica dei dati SAP tramite il sistema Financial Data Quality Managent di Oracle che è un integratore di processo, non solo un connettore» come spiega Nicodemo.