Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del
Politecnico di Milano (www.osservatori.net), i cui
risultati sono contenuti nel Rapporto “La Fatturazione
Elettronica in Italia: reportage dal campo”, viene
evidenziato il ruolo fondamentale che diverse iniziative
“di sistema” possono avere nella diffusione della
Fatturazione Elettronica nelle organizzazioni pubbliche
e private italiane. La Pubblica Amministrazione, essendo un
“grande acquirente” di beni e servizi, ricopre
naturalmente un ruolo chiave.
Nel nostro Paese, come è ben noto, la Legge n. 244 del 24
dicembre 2007 (più conosciuta come Finanziaria
2008) impone ai fornitori di relazionarsi con la
PA esclusivamente inviando fatture elettroniche. Sebbene tale
obbligo non sia ancora operativo – a causa della
mancata promulgazione del secondo Decreto Attuativo – la
sola presenza di questo “stimolo” da parte del
Legislatore ha indubbiamente contribuito a generare interesse e
fermento sul tema, sia lato imprese sia lato PA. In questo
contesto, alcune PA italiane hanno cominciato a muovere i primi
passi verso l’adozione di soluzioni di Conservazione
Sostitutiva, Fatturazione Elettronica e, in alcuni casi, anche
Integrazione del Ciclo dell’Ordine. In particolare, alcune
Regioni hanno già cominciato ad attivare progetti – più o
meno operativi – con l’obiettivo di supportare sia la
stessa Regione promotrice (in quanto Ente pubblico che deve
gestire le proprie fatture) sia, in chiave sistemica, le diverse
Amministrazioni dislocate sul territorio e i diversi Enti che
orbitano nell’area di competenza regionale, con una
particolare attenzione verso gli Enti della Sanità.
È oggi possibile identificare numerosi interessanti progetti a
livello regionale. Alcuni sono più focalizzati sulla
digitalizzazione della fatturazione, altri sono
da subito orientati all’automazione
dell’intero ciclo ordine-pagamento. La gran parte
di questi progetti persegue obiettivi strategici indubbiamente
rilevanti per le Amministrazioni Regionali: per esempio, la
maggiore capacità di controllo della spesa (in
particolare quella degli Enti della Sanità), la
riduzione dei tempi di pagamento, il
miglioramento della capacità di pianificazione
finanziaria e la possibilità di adeguarsi più
rapidamente alle imposizioni normative. In prospettiva, le
Amministrazioni Regionali puntano a rivestire il ruolo –
peraltro previsto dalla Finanziaria 2008 – di “nodo
di accesso” al Sistema Nazionale di Interscambio, che
– con l’entrata in vigore dell’obbligo di
Fatturazione Elettronica verso la PA – costituirà la rete
attraverso la quale i documenti dovranno essere veicolati ai
clienti appartenenti alla PA. In sintesi, emergono due elementi
che è opportuno tenere in considerazione:
- i progetti che impattano su alcune fasi del ciclo
dell’ordine dovrebbero, in ogni Regione, essere
sapientemente integrati con gli altri progetti già
presenti nel contesto regionale, come per esempio i
progetti locali di eProcurement pubblico;
- è auspicabile che i diversi progetti regionali
presentino caratteristiche di flessibilità e di
interoperabilità tali da consentire alle imprese
– e soprattutto a quelle già integrate con i propri
partner commerciali o attive con diversi clienti pubblici
nazionali – di dialogare con la PA senza doversi adattare
a decine di modelli diversi.