Il processo di ammodernamento della Pubblica Amministrazione ha raggiunto un altro importante traguardo: l’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti degli Enti e delle PA locali.
Si ricorda infatti che, in applicazione delle disposizioni normative della Legge Finanziaria del 2008 in tema di fatturazione elettronica, i due successivi decreti attuativi ne avevano definito modalità e tempi di applicazione, con un coinvolgimento graduale di tutte le Amministrazioni ed Enti Pubblici.
Dopo le PA Centrali, nei confronti delle quali l’obbligo di fatturazione elettronica è ormai in vigore dallo scorso 6 giugno 2014, è ora la volta di quelle locali, per le quali invece lo sarà a partire dal 31 marzo.
Sino ad oggi, con il coinvolgimento delle sole PA Centrali, il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate ha già ricevuto e trasmesso oltre 2,2 milioni di fatture elettroniche, senza evidenziare significativi problemi tecnici, con una percentuale di fatture scartate (pari a circa il 16%, nel mese di gennaio) dovuta prevalentemente a errori formali nella predisposizione dei documenti. Cosa che dimostra che inviare e gestire una fattura elettronica non è un processo complesso anche se necessita sicuramente di un adattamento iniziale da parte degli operatori e della PA.
«L’Industria Finanziaria e il Consorzio CBI, da sempre impegnato sul fronte della fatturazione elettronica e presente ai principali tavoli di lavoro nazionali e internazionali sul tema, sono pronti ad affrontare questa sfida e lo sono già da tempo», sottolinea Liliana Fratini Passi, Direttore Generale del Consorzio CBI.
«Già da dicembre 2013 – continua la Fratini Passi – è in fatti disponibile la funzione CBI “Fattura PA” realizzata dal Consorzio CBI per consentire a ciascun Istituto Finanziario Consorziato di colloquiare con il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate per l’invio di Fatture Elettroniche per conto dei propri clienti aziende creditrici e la ricezione di fatture elettroniche per conto delle proprie clienti Pubbliche Amministrazioni debitrici».
«In funzione della propria offerta commerciale, inoltre, gli Istituti Finanziari possono abbinare alla veicolazione della fattura ulteriori servizi finanziari a valore aggiunto, quali anticipi fatture, generazione e riconciliazione dei pagamenti, certificazione crediti e ancora altro».
Ciò a conferma dell’impegno che l’Industria Finanziaria sta mettendo in campo per contribuire in maniera fattiva alla modernizzazione e all’efficientamento dell’intero Sistema Paese.
«Con questo ulteriore passaggio – afferma la Fratini Passi – i numeri e i volumi sulla fattura elettronica sono sicuramente destinati a crescere in modo notevole. Il prossimo passo si auspica possa essere quello di un’adozione diffusa della fattura elettronica anche nel mercato B2B, fungendo da volano per i processi di dematerializzazione e digitalizzazione dell’intero ciclo ordine, fatturazione e pagamento».