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SAP, «anche un ERP può supportare la “sartorialità” del Made in Italy»

200 nuovi clienti italiani in un anno per Business One, il sistema per piccole e medie aziende al centro di un evento all’Autodromo di Monza. «Le tecnologie per la trasformazione digitale devono essere accessibili ma non “massificanti”, facilitando le personalizzazioni con cui le PMI creano eccellenza», spiega Adriano Ceccherini, general business director SAP Italia. I casi di Ecolan e Service Trade

Pubblicato il 04 Mag 2016

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Con un paio di annunci su scala globale e un evento italiano dedicato alle piccole e medie imprese (PMI), SAP è al centro della scena in questi giorni. Un annuncio riguarda un’importante partnership con Apple per una nuova piattaforma di sviluppo che permetterà di creare Mobile App iOS nativamente integrate con S/4Hana, la business suite di ultima generazione del colosso tedesco. In pratica l’accordo facilita lo sviluppo di soluzioni che “estendono” i processi aziendali su iPhone e iPad.

Il secondo annuncio riguarda proprio un’App iOS ma per Business One, il sistema gestionale per piccole e medie aziende di SAP. Si tratta di Business One Sales, un’app basata su SAP Hana e progettata su misura per i responsabili delle vendite, con funzioni di gestione di offerte, ordini e pipeline, e aggiornamento dei livelli di scorta. La novità è la possibilità di tener traccia di attività e risultati, e di aggiornare facilmente i forecast di vendita anche in mobilità, tutte attività che in precedenza richiedevano un computer.

E a proposito di Business One, pochi giorni fa si è tenuta all’Autodromo di Monza la seconda edizione del Business One Forum, evento dedicato appunto al sistema per le PMI, con una sessione plenaria, tavole rotonde e 17 sessioni parallele affidate ad altrettanti partner e distinte per mercati (produzione, largo consumo, servizi, ecc.) applicazioni della tecnologia (Internet of Things), e aree aziendali (amministrazione e controllo, marketing e vendite, risorse umane, acquisti).

SAP ha insistito molto come messaggio sulla capacità di Business One supportare la trasformazione digitale di realtà anche molto piccole senza però pregiudicarne la capacità di servire il cliente in modo “sartoriale”, che è una delle prerogative vincenti del Made in Italy.

Italia secondo Paese al mondo per numero di contratti Business One su Hana

«Per noi la trasformazione digitale significa “live business”, e cioè esperienze personalizzate, real time, ottimizzazione dei processi, e analisi predittive – ha spiegato Adriano Ceccherini, general business director SAP Italia -. Le tecnologie che abilitano questa trasformazione devono essere accessibili ma non “massificanti”, devono permettere le personalizzazioni tipiche con cui le PMI italiane creano nicchie di eccellenza in cui si affermano a livello internazionale, spesso mondiale. E Business One è fortemente personalizzabile, ci sono oltre 500 verticalizzazioni e add-on sviluppati da partner di tutto il mondo».

Rispetto a 12 mesi fa, continua Ceccherini, Business One è cresciuto in Italia del 30%, «con 200 nuove aziende utenti che non avevano mai avuto a che fare con SAP: l’Italia è il secondo paese al mondo per numero di contratti di Business One su piattaforma Hana». Ma le opportunità rimangono enormi, visto che secondo un’indagine curata da SAP e IDC su 3210 aziende di tutto il mondo tra 10 e 999 dipendenti, solo il 30% dichiara di usare applicativi di business analytics e il 32% soluzioni di eCommerce: «Possiamo rivolgerci a quel 70% di PMI che non ha ancora queste soluzioni, perché il made in Italy ha bisogno di poter prendere decisioni migliori analizzando i propri dati, e di vendere i propri prodotti dando loro visibilità mondiale sul web».

In conferenza stampa SAP ha anche portato come testimonial due aziende utenti, Ecolan e Service Trade, «per dimostrare che la trasformazione digitale con Business One è possibile in business completamente diversi».

Dall’IoT per la gestione rifiuti allo sviluppo dell’applicativo “core” in ambiente SAP

Più in dettaglio, Ecolan è una società pubblica, partecipata da 53 Comuni abruzzesi per un totale di 170mila abitanti, che si occupa dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti. «Anche in questo settore i dati possono aiutare a fare in fretta scelte decisive per beneficiare aziende e cittadini – ha spiegato il direttore tecnico Gabriele Di Pietro -. Business One copre le attività di smaltimento, trattamento, cantieri di raccolta e trasporto, e ci permette di tenere sotto controllo i costi, ma poi l’abbiamo esteso all’attività core di raccolta rifiuti grazie all’internet of things (IoT), cioè a tag NFC inseriti nei contenitori “porta a porta” e delle ecoisole, che ci forniscono dati precisi sui materiali conferiti e sul comportamento dei cittadini, e che ci permettono di implementare meccanismi di “premio” per i comportamenti più virtuosi».

Service Trade è invece una realtà di installazione e manutenzione di prodotti di elettronica di consumo, nata 12 anni fa e da allora fortemente cresciuta fino agli attuali 190 dipendenti e 20 milioni di fatturato, come ha raccontato l’amministratore delegato e fondatore Agostino d’Alessandria. «Abbiamo due laboratori a Roma e Padova e ci occupiamo di un’amplissima gamma di prodotti, dal frigo al telefonino, dal notebook alla stampante, con molti clienti di primo piano, tra cui Amazon, Telepass, Alitalia, Mediaworld e Dell: contiamo 70mila riparazioni al mese e oltre 800 colli evasi al giorno».

Business One è servito a supportare la forte crescita, con particolare accento sulla conoscenza e unicità del dato: «L’elemento davvero critico nel nostro business è la capacità di dare informazioni precise e tempestive sui tempi e modi di riparazione, e inoltre abbiamo dato visibilità sul processo a tutti i partecipanti, dai terzisti ai trasportatori». Il sistema ERP, aggiunge D’Alessandria, «ha cambiato il nostro modo di lavorare, ma siamo noi che guidiamo il software, abbiamo evitato compromessi ed eliminato le situazioni in cui in riunione ognuno si presenta con un dato diverso. Abbiamo anche riscritto in ambiente SAP l’applicativo industriale che governa il nostro core business, e che quindi ora è perfettamente integrato con il gestionale».

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